Bari, 15 giugno 2015 - Costruito attorno al 1240 per volere dell’Imperatore, Federico II di Svevia, Castel del Monte è uno dei monumenti più conosciuti e studiati al mondo.
La carenza di fonti dirette scritte sul Castello federiciano, ha lasciato grandi lacune sul perché venne edificato e su quale fu il reale utilizzo.
La sua forma fortemente geometrica e unica rispetto ad altri castelli medioevali, l’articolazione su due livelli, la collocazione geografica, ha prodotto almeno 500 ricerche in tutto il mondo, nessuna delle quali però è riuscita a svelare e a convincere fino in fondo i perché di quel castello così “diverso”.
Dal 2009, il Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura del Politecnico di Bari conduce appositi studi sul monumento attraverso un approccio e una lettura nuova, legata all’architettura e alla stereotomia.
Due ricercatori, Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro, approdano nel 2011, attraverso la lettura, le misure, le osservazioni, ad una conclusione: Castel del Monte è stato pensato come tempio per la cura e riabilitazione del corpo, progettato cioè come padiglione ove esercitare le arti mediche e farmaceutiche a diretto servizio e utilizzo dell’Imperatore.
In esso, avrebbero lavorato medici ed alchimisti intenti a salvaguardare la salute dell’Imperatore durante gli ultimi anni di vita. "Castel del Monte fu edificato secondo tecniche orientali, legate agli Hammam arabi, veri centri di cura del corpo, di origine romana, che si avvalgono dell’uso di vapore, acqua corrente e variazioni di temperatura degli ambienti. Il maniero, nell’insieme, appare concepito e realizzato come una macchina di ingegneria idraulica, in grado di soddisfare le necessità, forte di 5 cisterne pensili, di cui 2 a piano terra, 5 grandi camini e le relative superfici interne ed esterne, progettate per raccogliere e veicolare le acque meteoriche.
La tesi, suggestiva, dei due ricercatori del Politecnico ha raccolto l’interesse della comunità scientifica anche di altre scienze e anche qualche critica.
Da ciò è nata l’esigenza di promuovere un convegno multidisciplinare di confronto e aggiornamento degli studi su Castel del Monte. Per queste ragioni, organizzato dal Dipartimento delle Scienze dell'Ingegneria ed Architettura (Dicar) del Politecnico, si svolgerà il 18 e 19 giugno prossimo la Prima Giornata di Studi interdisciplinare su Castel del Monte.
L’incontro si pone come momento di confronto multidisciplinare al quale sono stati invitati a conferire i maggiori esperti nazionali ed internazionali afferenti a diversi settori scientifici, che abbiano affrontato studi sul monumento Federiciano e sul contesto storico culturale a cui appartiene.
In questo primo incontro, che si terrà presso l’Aula Magna “Domus Sapentiae” del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile ed Architettura (campus universitario) sono stati invitati relatori selezionati in base ai curricula ed alle alte competenze scientifiche conseguite nelle diverse tematiche oggetto delle sessioni in cui è strutturato il convegno.
Il programma. Ore 9:30. Saluti ufficiali ed introduzione, Prof. Claudio D’Amato Guerrieri, Direttore DICAR Poliba e Retevitruvio; Prof. Eugenio Di Sciascio, Rettore del Politecnico di Bari; Prof. Antonio Castorani, Presidente Fondazione Casse di Risparmio di Puglia; Prof. Nicola Costantino, Amministratore unico Acquedotto Pugliese s.p.a.; Prof. Giorgio Rocco, Direttore Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio, Politecnico di Bari; Prof. Amerigo Restucci, Rettore IUAV; Avv. Nicola Giorgino, Sindaco di Andria.
Seguiranno alle ore 11:00 gli interventi scientifici programmati.