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Comunicati Stampa 2018

Innovazione tecnologica. Oggi, alle 14:00, nel TG di RAI 3 Puglia

Bari, 7 luglio 2016 - Il Politecnico di Bari, l’Università degli Studi di Bari e l’azienda MBL Solution S.R.L., stanno sperimentando una nuova tecnologia per l’estrazione dell’olio extravergine di oliva attraverso l’uso della tecnologia degli ultrasuoni. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività del Progetto “Perform Tech – Puglia Emerging Food Technology”.
A ciò è dedicato un servizio RAI – sede regionale della Puglia – in programmazione oggi, 7 luglio nel TG delle ore 14:00.

Comunicato stampa.

Green Economy. Il Politecnico e il Distretto Produttivo Pugliese delle Energie Rinnovabili
La firma, lunedì, 4 luglio, ore 10:00, Sala del Consiglio del Poliba

Bari, 1 luglio 2016 – Il Politecnico di Bari e il Distretto Produttivo Pugliese delle Energie Rinnovabili, sottoscriveranno lunedì prossimo, 4 luglio, un protocollo di collaborazione di durata triennale, rinnovabile, dedicato al settore ambientale e della sostenibilità, delle energie rinnovabili, dello sviluppo aziendale di comparto e della ricerca scientifica.  L’evento avrà luogo (ore 10:00) nella Sala del Consiglio del Politecnico (via Amendola, 126/b). L’atto sarà sottoscritto dal Rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio e dal Presidente del Distretto, Giuseppe Bratta.
Il Distretto, riconosciuto dalla Regione Puglia (legge regionale n.23/2007), raggruppa oltre 300 imprese e oltre 30 enti, tra Centri di ricerca, Università, Organizzazioni e Associazioni per promuovere la green economy. Ovvero la necessità di produrre e utilizzare beni e servizi di qualità ecologica a ridotto impatto ambientale al fine di tutelare le risorse naturali e creare economia e lavoro sostenibile.
Il Distretto e il Politecnico si propongono pertanto, di definire progetti condivisi di partnership, in cui comunicazione, innovazione e formazione siano strettamente legate al contesto economico e produttivo territoriale, anche attraverso la partecipazione a progetti europei ed internazionali.
Ancor più nello specifico, l’atto che sarà sottoscritto, contemplerà l’attività di collaborazione scientifica; di ricerca, consulenza e formazione; la partecipazione a bandi regionali/nazionali/internazionali; servizi agli studenti e borse di studio; orientamento, stage e tirocini; sostegno al processo di internazionalizzazione per le imprese e per il settore della ricerca; supporto alla creazione di cluster e aggregazioni di soggetti socio-economici; creazione di spin off; trasferimento delle conoscenze dal mondo della ricerca a quello produttivo; promozione della cultura delle fonti rinnovabili, smart city, smart energy e smart community; scambio di esperienze e professionalità ai fini della divulgazione scientifica e della formazione manageriale; svolgimento di tirocini, progetti ed elaborati di laurea; organizzazione di visite e stage didattici indirizzati agli Studenti; eventi.  Un apposito Comitato Guida, composto dal Rettore del Politecnico, Di Sciascio, dal delegato alla Comunicazione, Amirante, dal Presidente del Distretto, Bratta e da un suo delegato, avrà il compito di individuare gli obiettivi strategici della collaborazione, fornire le linee di indirizzo generali, identificare i responsabili delle aree di riferimento e visionare l’andamento della partnership.
“Nel settore delle energie rinnovabili – aggiunge il Rettore del Poliba, Eugenio Di Sciascio alla vigilia della firma - si sta realizzando un vero e proprio polo di ricerca applicata, supportato da importanti finanziamenti, capace di porre a disposizione delle imprese del territorio la più recente tecnologia sperimentale ed ovviamente il know-how universitario esistente. In questo contesto ritengo strategiche le sinergie che verranno avviate con il distretto produttivo delle energie rinnovabili, determinanti per l’ulteriore rilancio della nostra economia, nel pieno rispetto della sostenibilità del pianeta”.
Secondo il Presidente del Distretto, Giuseppe Bratta,la collaborazione con il Politecnico punta a realizzare "ecosistemi di business" in cui le imprese Pugliesi operanti nella green economy facciano "squadra" proprio con il Politecnico di Bari per creare innovazione tangibile ed opportunità di business e lavoro per il territorio”.

Comunicato stampa.

Innovazione tecnologica. Martedì, 28, a conclusione del Master Poliba-Uniba

Bari, 27 giugno 2016 – Politecnico di Bari, Università degli Studi di Bari e l’azienda MBL Solution S.R.L., in qualità di capofila, presenteranno domani 28 giugno, presso la sala Video Conferenze del Politecnico (via Amendola 126/B, piano -1), a partire dalle ore 17,30, lo stato di avanzamento delle attività del Progetto “Perform Tech – Puglia Emerging Food Technology”. Il progetto, incentrato sulla sicurezza alimentare mediante l’impiego di tecnologie emergenti per l’elaborazione di prodotti funzionali, recupero di sostanze nutraceutiche dai sottoprodotti e valorizzazione energetica degli scarti, è uno dei 19 finanziati dal bando “Aiuti a sostegno dei Cluster Tecnologici Regionali”. Il prof. Riccardo Amirante, responsabile dell’unità di ricerca del Politecnico di Bari, illustrerà i risultati della ricerca conseguiti congiuntamente ai colleghi dell’Università di Bari, che hanno portato alla progettazione e realizzazione di un innovativo impianto per l’estrazione dell’olio extravergine di oliva, implementato con la tecnologia ad ultrasuoni.
Nella medesima occasione, a seguire, si svolgerà la giornata conclusiva dello short master universitario dal titolo “Strategie produttive e di marketing per la valorizzazione dell’olio extravergine ad elevato valore salutistico”, diretto dalla prof.ssa Maria Lisa Clodoveo, organizzato dall’Università di Bari e dal Comune di Bitonto e orientato a produttori e professionisti del settore dell’extravergine di oliva. Il master ha mirato a formare una nuova figura specializzata anche negli aspetti legali e burocratici necessari per cogliere le nuove opportunità di mercato offerte dall’impiego dei claim salutistici dell’olio extravergine.
Il master è il primo di una serie di attività che si collocano nell’ambito dell’accordo stabilito tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il Comune di Bitonto per promuovere, attraverso programmi comuni, la cooperazione negli ambiti della divulgazione scientifica, del trasferimento tecnologico e della formazione professionale. La cooperazione tra i due Enti riguarderà essenzialmente lo sviluppo delle relazioni accademiche, culturali e scientifiche, coordinate dal Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali, finalizzate a garantire sostegno tecnico e professionale agli imprenditori agricoli e industriali, per innovare e rendere competitivi i prodotti tipici nel rispetto della tradizione.
La giornata, moderata dal direttore scientifico del Master la professoressa Maria Lisa Clodoveo,  si aprirà con i saluti del Magnifico Rettore del Politecnico di Bari, prof. Eugenio Di Sciascio, del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, prof Antonio Uricchio, del Direttore del Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali, prof. Giacomo Scarascia Mugnozza, del dott. Michele Abbaticchio - Sindaco di Bitonto, del dott. Domenico Incantalupo - Assessore all’Agricoltura di Bitonto e Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Seguirà l’intervento del prof. Bernardo De Gennaro, “Il marketing emozionale nel settore dell’olio extra vergine di oliva”.
Nell’ambito dell’evento sarà, in fine, presentato il libro “A Macchia d’Olio”, una raccolta di racconti curata dalla dott.ssa Maria Antonietta Colonna e dalla prof.ssa Maria Lisa Clodoveo, composta da quarantaquattro contributi che descrivono i molteplici impieghi dell'olio.
L’evento si concluderà con la consegna dei diplomi ai partecipanti del master.

Comunicato stampa.

Summer School. L’iniziativa Poliba e Centro Studi Componenti per Veicoli del gruppo Bosch, per laureati e laureandi

I temi: tecnologie emergenti, riduzione dei consumi di combustibili fossili, utilizzo di biocombustibili, impiego di motori ibridi, utilizzo energia di fonti rinnovabili, sistemi di trazione “web-connected” per l’ottimizzazione dei consumi, regolamentazioni sugli inquinanti  

Bari, 22 giugno 2016 - Il Settore dell’industria automobilistica, o Automotive, a Bari è caratterizzato da una forte scuola tecnica rappresentata prioritariamente dal Politecnico di Bari, a cui si affiancano solidi gruppi industriali come Bosch, Getrag, Magneti Marelli, Isotta Fraschini Motori.
Il know-how tecnologico di tali aziende, tra cui quello relativo al sistema di iniezione per motori diesel, noto come "common rail", che proprio a Bari ha avuto origine, consente loro di operare come importanti players nel mercato globale dell’auto.
Per queste ragioni il Politecnico e il Centro Studi Componenti per Veicoli del gruppo Bosch, hanno organizzato, dopo il successo di partecipazione dello scorso anno, la seconda edizione della Summer School con l’obiettivo di potenziare le opportunità offerte ai giovani, laureandi e laureati magistrali, dottorandi e professionisti in ingegneria, indirizzandoli verso i campi di ricerca più promettenti nel settore automotive.
La Summer School 2016 si svilupperà in cinque giorni, full time (19-23 settembre) e  si caratterizzerà per una serie di seminari focalizzati sulle tecnologie emergenti per la “mobilità sostenibile” che riguardano non solo il rispetto delle severe regolamentazioni sugli inquinanti ma anche la riduzione dei consumi di combustibili fossili, l’utilizzo di biocombustibili, l’impiego di motori ibridi o elettrici che utilizzano energia prodotta con fonti rinnovabili, i sistemi di trazione “web-connected” per ottimizzare i consumi.
L'obiettivo resta quello di formare 35 giovani promettenti, aperti, interessati ad esplorare tecnologie avanzate nel settore automobilistico e di proporre nuove idee originali e creative. I partecipanti infatti, impareranno nuove tecniche e tecnologie, approfondendo aspetti teorici ma anche questioni pratiche, grazie a lezioni tenute da ricercatori che lavorano in laboratori universitari, industriali o di ricerca. La scuola estiva infatti, promuove l'interazione tra i partecipanti e relatori anche all’interno della realtà produttiva della Bosch. I partecipanti saranno anche chiamati a svolgere un lavoro di gruppo su temi innovativi e stimolanti, al fine di promuovere lo spirito di squadra e saranno supportati da tutor del Politecnico di Bari e Bosch che parteciperanno alle loro discussioni.
La Summer School sarà strutturata in due parti fondamentali: quattro giorni di lezioni e casi di studio pratici e accademici con esperti provenienti dall'industria e dal mondo accademico nazionale (Milano, Torino, Bologna, Napoli, ecc.), da svolgersi in aula e presso le strutture Bosch e il quinto giorno finale, nel quale i frequentanti avranno la possibilità di partecipare ad una conferenza organizzata da Bosch con testimonianze di brand leader nel campo della componentistica automotive, del mondo accademico e della ricerca. Oltre agli iscritti, l’evento finale sarà aperto ad un pubblico selezionato e qualificato.
Possono partecipare alla Summer School: studenti dei corsi di dottorato; studenti delle lauree magistrali; laureati delle lauree magistrali; professionisti dell’industria. Iscrizione. La candidatura per la partecipazione alla scuola avviene attraverso la compilazione di un form in line che sarà attivo fino al 29 luglio 2016. Il massimo numero di partecipanti è 35, con priorità in base all’ordine di iscrizione.
L’accettazione definitiva delle candidature sarà comunicata entro il 10 agosto.
Il costo per la partecipazione alla scuola è di 220 € e comprende i coffee break, il pranzo per tutti e cinque giorni della scuola, la cena dell’evento conclusivo, le visite presso i laboratori Bosch.
La scuola, diretta dai docenti Riccardo Amirante e Sergio Camporeale per il Politecnico, e dagli ingegneri Paolo Ciccarese, Alberto Diano, Sebastian Fischer, per Bosch, sarà ospitata nella prestigiosa sede storica del Politecnico di Bari di “Palazzo Sagges”, all’interno della città vecchia di Bari (via Lombardi, Isolato 47). Sarà effettuata E’ prevista una visita in Bosch di tutti i partecipanti. L’evento finale (23 settembre) si terrà presso Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari
I docenti: Angelo Onorati – Politecnico di Milano; Nicolò Cavina – Università di Bologna; Antonio Ficarella – Università del Salento; Sergio Camporeale – Politecnico di Bari; Massimo La Scala – Politecnico di Bari; Riccardo Amirante – Politecnico di Bari; Bianca Maria Vaglieco – Istituto Motori Napoli; Silvana Di Iorio - Istituto Motori Napoli; Ezio Mancaruso - Istituto Motori Napoli; Paolo Sementa - Istituto Motori Napoli; Fabio Bozza – Università degli Studi Federico II Napoli; Cesare Pianese – Università di Salerno; Antonio Arvizzigno – Bosch; Armando Vollono - Bosch; Massimiliano Roncone - Bosch; Christophe Bernard - ETAS Gmbh; Massimo Tortorici - Fiat Powertrain Technology; Mario Ricco - Direttore MEDIS; Bosch team – teamwork.
L’iniziativa assume particolare rilevanza anche alla luce dei recenti accordi di collaborazione scientifica tra il Politecnico di Bari e Bosch che prevedono, tra l’altro, la realizzazione, presso il Poliba del MET (more electric trasportation), un virtuoso esempio di laboratorio pubblico-privato.

Comunicato stampa.

Bari, 22 giugno 2016 - Dal 2011 la Fondazione francese “Jacques Rougerie” organizza un Concorso Internazionale di Architettura, al fine di favorire vocazioni, incoraggiare e stimolare la creatività e l'audacia di giovani architetti, progettisti, ingegneri in accordo con i principi dello sviluppo sostenibile e della responsabilità ambientale.

  1. Poster English
  2. Launch of the international
  3. Competion Rules

 

Ricerca & Territorio. Collaborazione scientifica, Politecnico di Bari-Comune di Mola di Bari

Bari, 20 giugno 2016 – Lo studio di un “Ecovillaggio”, o quartiere urbano, autosufficiente sotto il profilo energetico, rappresenterà un esempio pilota per un nuovo modello di sviluppo socio-economico sostenibile del Comune di Mola di Bari.

Il progetto innovativo, proposto dal Comune del sud-barese parte dal presupposto che motivi ambientali, economici, produttivi e del rispetto della salute e della qualità della vita, spingeranno sempre più le amministrazioni pubbliche ad investire verso energie alternative pulite.
Sulla scia di esperimenti urbanistici-energetici virtuosi avviati in USA, Giappone, e Germania, si costruirà un modello capace di integrare: nuovi materiali da costruzione, l’uso dell’idrogeno quale vettore energetico, sia sulla mobilità sostenibile che per gli usi abitativi ed aziendali, le nuove tecnologie informatiche. 
In questa direzione, dopo gli accordi (23.10.2015) tra il Comune di Mola e la Fondazione H2U (che si occupa di uso e applicazioni dell’idrogeno), è stato firmato giovedì scorso, 16 giugno, presso la sala del Consiglio del Politecnico di Bari, un protocollo d’intesa di collaborazione scientifica tra il Politecnico di Bari e il Comune di Mola. Il documento, e stato sottoscritto dal Rettore, Eugenio Di Sciascio e dal Sindaco della Città, Giangrazio Di Rutigliano. Presenti inoltre, gli assessori comunali, Gianni Russo e Rossana Saponaro, il delegato alla comunicazione e immagine del Politecnico, Riccardo Amirante, il presidente della Fondazione H2U, Nicola Conenna.
I contenuti. Nei prossimi 3 anni, a far data dalla sottoscrizione, il Politecnico di Bari ed il Comune di Mola di Bari collaboreranno per l’organizzazione e la realizzazione del nuovo quartiere sperimentale per ciò che riguarda le attività dei settori delle energie rinnovabili, dell'efficienza energetica, della mobilità sostenibile, del riutilizzo intelligente delle acque e dei rifiuti e della sostenibilità delle diverse applicazioni.
In particolare, l’impegno promuoverà attività di studio e ricerca finalizzate alla implementazione di una “blu economy”, coinvolgendo anche il mondo dei professionisti, delle imprese e l’intera cittadinanza.
Il Poliba, insieme al Comune di Mola, potrà realizzare laboratori di progettazione sperimentale, favorirà stage, tesi di laurea, dottorati di ricerca e master in collaborazione anche con imprese del settore. Inoltre, promuoverà l’attività di trasferimento tecnologico, l’attivazione di corsi di aggiornamento e perfezionamento per la riqualificazione del personale comunale; promuoverà interventi indirizzati a favorire percorsi formativi di giovani ricercatori; valorizzerà i risultati dei progetti di ricerca già in essere dalle parti; collaborerà nell’azione di intercettamento di potenziali strumenti di finanziamento per l’attuazione del progetto; sosterrà la nascita e lo sviluppo di imprese innovative, start-up e spin-off e promuoverà le azioni necessarie per la collaborazione con i Distretti Tecnologici e Produttivi della Regione Puglia.
Per l'attuazione dell’accordo è stato identificato un “comitato guida tecnico-scientifico”, così costituito: per il Politecnico di Bari, prof. ing. Riccardo Amirante, docente di Macchine e Sistemi per l’Energia e l’Ambiente; per il Comune di Mola di Bari, gli assessori dott. Gianni Russo e ing. Rossana Saponaro.
Nella programmazione comunale, l’Ecovillaggio di Mola di Bari, potrà diventare un quartiere abitativo, legato alle attività produttive locali e rappresenterà un modello di applicazione anche per le strutture già esistenti. Questo progetto – è scritto nell’atto - sarà inserito nel Piano Urbanistico Generale del Comune molese.  

Comunicato stampa.

Italia-Albania. Dopo Roma, la mostra del Politecnico a Bari (in corso), Catania e Tirana

Architettura, restauro dei monumenti antichi e ricerca archeo­logica sono gli utili percorsi della ricerca scientifica per costruire una nuova identità dello stato albanese

Bari, 15 giugno 2016 – Nei giorni che seguirono l’8 settembre 1943 vi fu solo confusione. Ancor più sentita dai comandi italiani nelle Terre d’Oltremare, come l’Albania. Qui, di colpo, incertezze, paure, tragedie, vendette coinvolsero italiani, albanesi, tedeschi, greci, slavi.
All’alba di un nuovo giorno della storia (1945), la nuova Albania del Partito del Lavoro d’Albania (PSSH) di Enver Hoxha, si riconobbe in altro ordine costituito che provò a cancellare tutte le tracce ideologiche e non, della lunga presenza italiana, e poi fascista, nel Paese delle Aquile.
Un invisibile, invalicabile muro fu eretto tra le due sponde dell’Adriatico, a delimitazione di un confine più ampio di pensiero tra est e ovest del mondo. E così l’Albania attraversò il tempo di Stalin e l’alleanza con l’U.R.S.S. (1948-1961) per poi trovare, qualche anno, dopo nuova linfa e coerenza all’idea integralista marxista-leninista nel pensiero di Mao Tse-tung della Repubblica Popolare Cinese. Nel 1978 anche il grande faro asiatico venne abbandonato e l’Albania si chiuse nel buio dell’autarchia e dei principi ideologici irremovibili della prima ora. Sicché di essa rimasero visibili, nei freddi giorni di tramontana di Otranto, le immagini vivide e reali delle montagne innevate dalle quali proveniva, preannunciata dalle note dell’internazionale socialista, la voce forte e ripetitiva dei notiziari di propaganda politica di Radio Tirana contro l’imperialismo dell’ovest e di revisionismo dell’est.
Dopo alcune concrete avvisaglie, irruppe come un tuono, 25 anni fa, la mattina dell’8 agosto 1991 nel porto di Bari, la nave “Vlora” con il suo inverosimile carico di vite che sintetizzò, come un naufrago, la disavventura del totalitarismo e prefigurò la speranza di una nuova Albania.
Oggi, la terra di Giorgio Castriota Scanderbeg, l’eroe nazionale che si oppose ai turchi, è un paese giovane e in fermento, che ambisce ad entrare in Europa. E l’Italia, per gli albanesi, resta un paese privilegiato e non solo per ragioni geografiche.
Una mostra, “La presenza italiana in Albania. La ricerca archeologica, la conservazione, le scelte progettuali”, organizzata dal Politecnico di Bari mediante il Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura, consente di conoscere e meravigliare attraverso l’ausilio di documenti, fotografie, disegni, la storia distinta, antica e moderna, dell’Albania e le relazioni che il Paese delle Aquile ha avuto con l’Italia.
L’esposizione, tuttora in corso presso il Palazzo della Città Metropolitana di Bari (giorni feriali, ore 9:00 -19:00, fino al 20 giugno), è stata già presentata a Roma, presso il Museo Nazionale Romano (19 marzo–15 maggio) dove ha ottenuto un considerevole riscontro d’interesse e farà tappa prossimamente a Catania e Tirana, capitale dell’Albania.
La mostra presenta una sintesi dell’at­tività di archeologi e architetti italiani, tra gli anni venti e quaranta del secolo scorso, che si sviluppò attraverso la ricerca archeologica, la conservazione e valorizzazione dei monumenti storici e l’attività di progettazione di nuovi piani regolatori in numerose città albanesi, tra cui Tirana. Insieme con la vicinanza geografica e culturale, questa attività ha costituito il fondamento del legame che unisce oggi l’Italia all’Alba­nia e la base della collaborazione tra numerose istituzioni albanesi e italiane, tra i quali il Politecnico di Bari, da diversi anni presente sul territorio albanese con numerosi progetti di ricerca.
Partendo da questo presupposto, l’esposizione intende presentare, in maniera sistematica, gli esiti delle ricer­che nel campo dell’architettura e della valorizzazione del patrimonio archeologico e architettonico dell’Albania, che il Politecnico sta con­ducendo in sinergia con numerose istituzioni albanesi.
Tra gli Enti che hanno contribuito alla sua realizzazione, aprendo i loro archivi alla ricerca, figurano: il Mi­nistero degli Affari Esteri, l’Archivio Centrale dello Stato, la Società Geografica Italiana, l’Ente Fiera del Levante, l’Ente Mostra d’Oltre­mare e, in Albania, l’Istituto di Archeologia del Centro di Studi Al­banologici di Tirana, l’Istituto dei Monumenti di Cultura d’Albania, l’Archivio Centrale Tecnico delle Costruzioni di Tirana.
La presenza italiana in Albania si struttura su più livelli. Architettura, restauro dei monumenti antichi e ricerca archeo­logica sono ambiti diversi nei quali si è intervenuto per costruire una nuova identità dello stato albanese.
La ricerca archeologica, in particolare, si concentra su due momenti principali, le antichità preistoriche e protostoriche dell’Illiria e le rovi­ne romane.
Al di là delle considerazioni socio-politiche, è innegabile che la pre­senza italiana della prima metà del ‘900, abbia contribuito alla costruzione di un’identità cultu­rale e allo sviluppo del territorio albanese.
Restano comunque molti nodi di studio: il più scottante è la legittimità di una cultura importata e di una civilizzazione imposta. La realtà albanese, per la sua particolare storia che ne ha fatto un luogo di stratificazione e convivenza di culture diverse, è sotto questo aspetto uno specchio e un esempio positivo della condizione contemporanea interculturale.
La mostra “La presenza italiana in Albania. La ricerca archeologica, la conservazione, le scelte progettuali” è stata curata dai docenti del Poliba: Roberta Belli Pasqua, Luigi Maria Caliò, Anna Bruna Menghini.

Comunicato stampa.

Servizi agli Studenti. Da venerdì, 10 giugno, in occasione delle sedute di lauree del Poliba

Bari, 7 giugno 2016 – Da venerdì prossimo, 10 giugno, le sedute di lauree del Politecnico di Bari potranno essere seguite in diretta streaming dall’aula magna “Attilio Alto” da parenti o amici, che per varie ragioni fossero impossibilitati alla partecipazione sul posto. Inoltre, per i laureandi e famigliari presenti, sarà attivato un nuovo servizio accoglienza, capace di soddisfare e facilitare la partecipazione all’evento clou del percorso universitario.
I nuovi servizi di potenziamento, orientati agli studenti, saranno possibili grazie alla collaborazione tra il Politecnico di Bari e il Comune di Bari tramite il progetto, "Porta Futuro", nell’ambito dei “cantieri di cittadinanza”. L’innovativa iniziativa comunale infatti, ha consentito al Politecnico di Bari di migliorare diversi servizi, interni ed esterni grazie alla disponibilità di ben 16 unità di lavoratori-tirocinanti, retribuiti dal progetto (25 ore settimanali per ognuno), in parte già operativi.
Di questi, quattro unità, con specifiche competenze professionali, sono state dedicate a supportare e rafforzare le strutture che offrono servizi agli Studenti. Già attivi e potenziati (dal 14 maggio), risultano gli orari d’accesso agli spazi per lo studio, “Student Center” – di recente dotato di una nuova rete Wifi completamente libera - e alla biblioteca centrale, “Michele Brucoli” (apertura anche al sabato).
E da venerdì, 10 giugno, come già anticipato, a partire dalla prima seduta di laurea utile, in programma presso l’aula magna “Attilio Alto”, campus universitario (ore 10:30), saranno attivati il servizio di accoglienza alle famiglie dei laureandi, nell'intento di offrire la migliore fruibilità e partecipazione alla cerimonia di laurea e la trasmissione in streaming in alta definizione della seduta di laurea, attraverso il sito http://webtv.poliba.it/aulamagna.
Gli altri 12 tirocinanti, provenienti dall’hub Porta Futuro Bari, andranno a potenziare altri servizi interni del Politecnico, tra cui il trasporto da e verso il Campus Universitario, grazie a due pulmini recentemente messi a disposizione del Poliba dalla medesima amministrazione comunale.
Il progetto, “Porta Futuro Bari” realizzato dal Comune di Bari, in collaborazione con la Regione Puglia ed il supporto tecnico di Capitale Lavoro S.p.a. (Società pubblica in house della Città Metropolitana di Roma Capitale), è stato messo in atto al fine di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro grazie all’impegno del sindaco di Bari, Antonio Decaro, dell’Assessore alle Politiche giovanili, Università, lavoro del Comune, Paola Romano e del direttore di Porta Futuro Bari, Francesco Lacarra. Il moderno Job Centre, ubicato presso la ex manifattura del tabacco, è stato già sperimentato con successo presso la Città di Roma dal 2011 e promosso come modello pilota sul capoluogo regionale.

Comunicato stampa.

“Summer Voyager” il nuovo programma di Rai Due dal 30 maggio al 5 agosto, ore 10.30

Bari, 31 maggio 2016 – “Summer Voyager” è il nuovo programma di Rai Due. Il conduttore, Roberto Giacobbo da ieri, 30 maggio al 5 agosto proporrà cinque appuntamenti a settimana, dal lunedì al venerdì, a partire dalle 10.30 per la durata di 50 minuti. Il lunedì, la STORIA, martedì, l’AVVENTURA, mercoledì, l’ARTE, giovedì, la SCIENZA, venerdì, il MISTERO.
I servizi proposti sono stati selezionati tra quelli prodotti e mandati in onda in prima serata su Rai Due, secondo maggior richiesta e gradimento dei telespettatori, ma anche per i contenuti degli argomenti. E’ il caso del mistero di Castel del Monte e delle originali ricerche condotte nel campo dell’architettura e proposte dal Politecnico di Bari sul monumento più visitato di Puglia, unico al mondo.
Nell’edizione inaugurale di Summer Voyager di ieri, 30 maggio, alle ore 10:30, è andato in onda il lungo e curato servizio sul mistero di Castel del Monte, a cui hanno partecipato i ricercatori del Poliba.
http://poliba.deipress.com/dettaglio_video.aspx?id=732

Comunicato stampa. 

Ieri, nel TG Rai della Basilicata

Bari, 26 maggio 2016 - La TGR Rai, sede della Basilicata, è tornata ad occuparsi di Craco, dopo il servizio dedicato al premio nazionale ARCo conseguito da sei neo laureati in Architettura del Politecnico di Bari per il progetto di recupero e restauro della città abbandonata in provincia di Matera.
Il servizio è andato in onda ieri, 25 maggio, nell’edizione delle 19:30 del TG regionale.
Ecco il link rai
http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/basic/PublishingBlock-51f9acfe-ab45-47af-b11c-f5aee58e916d-archivio.html#

Da Roma a Bari. La mostra del Politecnico nel Palazzo della Città Metropolitana
La ricerca archeologica, la conservazione, le scelte progettuali

Bari, 25 maggio 2016 - L’attività di archeologi e architetti italiani in Albania tra gli anni Venti e Quaranta, attraverso carte tematiche, progetti, immagini e documenti d’epoca, è il tema della mostra “La presenza italiana in Albania. La ricerca archeologica, la conservazione, le scelte progettuali”.
La mostra sarà inaugurata domani, giovedì, 26 maggio, ore 18:30, a Bari, presso il Palazzo della Città Metropolitana.
L’iniziativa, organizzata dal Politecnico di Bari, dal Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura, dalla Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio e dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura di Roma, ha riscontrato grande interesse di pubblico a Roma, presso il Museo Nazionale Romano (Terme di Diocleziano), dove è stata esposta dal 19 marzo al 15 maggio scorso.
Dalla capitale, la mostra si trasferisce a Bari, nella prestigiosa sede della Città Metropolitana, in collaborazione con la Città Metropolitana stessa e l’Istituto di Archeologia di Tirana, dove sarà esposta dal 26 maggio al 20 giugno 2016.   
Essa rappresenta un’occasione per conoscere il complesso legame che unisce l’Italia e l’Albania, fondato su numerosi progetti di ricerca nel campo dell’architettura e dell’archeologia, ancora oggi presenti sul territorio albanese. I precedenti: nel 1912 viene dichiarata l’indipendenza dell’Albania e del suo territorio. Nel 1914, la capitale provvisoria è Durazzo. Tirana diventerà capitale nel 1920.
Archeologia. L’impegno italiano sul patrimonio archeologico albanese inizia in modo sistematico con Luigi Maria Ugolini, attraverso importanti cantieri di scavo, che dal 1926 videro gli archeologi affiancati da ingegneri, architetti e artisti, per l’attività di documentazione e in progetti di restauro.
Alla missione archeologica italiana si deve la scoperta di importanti siti archeologici albanesi, come Phoinike e Butrinto, la produzione di un’accurata documentazione di scavo, rilievi planimetrici, sezioni, ricostruzioni grafiche, il restauro di edifici storici, e la realizzazione di infrastrutture e strutture per la fruizione.
Architettura e pianificazione urbana. I rapporti tra Albania e Italia si intensificano anche su impulso di trattati economici tra i due paesi. Enti italiani avviano la costruzione per opere pubbliche e infrastrutturali e, successivamente, durante l’occupazione dal 1939 al 1943, si assiste alla nascita di piani regolatori e opere in diverse città albanesi e in particolare a Tirana, grazie all’architetto Gherardo Bosio, direttore dell’Ufficio Centrale per l’Edilizia e l’Urbanistica.
Il progetto della mostra nasce nell’ambito delle ricerche condotte dal Politecnico di Bari in Albania, ancora oggi impegnato nello studio e nella valorizzazione del patrimonio archeologico, monumentale e architettonico del paese.

 

Il programma inaugurale.  
Ore 18.30, Colonnato, Palazzo della Città Metropolitana, Lungomare Nazario Sauro, 29. Saluti istituzionali: 
Magnifico Rettore del Politecnico di Bari, Prof. Eugenio Di Sciascio.
Sindaco della Città Metropolitana, Antonio Decaro.
Arch. Annamaria Curcuruto, Assessore regionale alle Politiche Abitative.
Prof. Luan Përzhita, Direttore dell’Istituto di Archeologia di Tirana.
Saluto dei curatori con breve spiegazione del percorso della mostra.

Taglio del nastro e apertura della mostra.
L’inaugurazione, sarà anticipata (ore 17:30, Sala Consiliare del Palazzo della Città Metropolitana) dalla Conferenza del prof. Ettore Janulardo, do­cente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Bologna – Scuola di Lettere e Beni Culturali di Ravenna, e referente per le Missioni archeologiche all’estero, Roma, dal titolo: Confronti mediterranei. La Libia degli anni Trenta: presenza e arti italiane. Introduce prof. Giorgio Rocco (Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura).

Comunicato stampa.

Cosa propone la Mostra
La mostra, curata da Roberta Belli Pasqua, Luigi Maria Caliò e Anna Bruna Menghini è nata nell’ambito del “Gruppo di Ricerca sull’Antico”, costituito da alcuni docenti del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari, e si è avvalsa, per la ricerca, la documentazione e l’allestimento, di dottorandi, specializzandi e laureati della medesima istituzione.
La mostra ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica di Albania in Italia, del Comune di Bari, dell’Accademia Pugliese delle Scienze, del Fondo Ambiente Italiano-Delegazione di Bari, dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari, della Fiera del Levante, ed è stata realizzata grazie alla sponsorizzazione di Tancredi Restauri s.r.l. e di Frezza Legnami.

La mostra è suddivisa per Sezioni:
INTRODUZIONE
7 pannelli 100x100 cm
Contenuti:
Le ragioni di una mostra; Italia e Albania. Storia di un rapporto; Romanità tra archeologia e cultura; La protostoria della missione archeologica italiana in Albania.

LA RICERCA ARCHEOLOGICA
13 pannelli 100x100 cm + 2 tavoli 300x100 cm
Contenuti:
Luigi Maria Ugolini e gli inizi; La missione archeologica in Albania e il suo contributo alla ricerca preistorica; Gli scavi a Phoinike;  Butrinto; Il teatro di Butrinto; Le antichità bizantine; I successori di Ugolini; La documentazione grafica;  Igino Epicoco; Gli architetti; Archeologia  e fotografia. La collezione fotografica Ugolini presso l’Archivio dell’Istituto Archeologico di Tirana; Rilievi di C. Ceschi del teatro di Butrinto.

LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE
5 pannelli 100x100 cm + 2 tavoli 300x100 cm

Contenuti:
La conservazione; Dalla tutela alla valorizzazione; I restauri del castello; Il Museo di Butrinto; Allestimenti delle sculture.

LA DIVULGAZIONE
12 pannelli 100x100 cm + 2 tavoli 300x100 cm

Contenuti:

La divulgazione del modello; La divulgazione in Albania; La crociera virgiliana; La Fiera del Levante di Bari; La Mostra triennale d’Oltremare di Napoli; Il Distatpur di Francesco Tagliarini; La divulgazione turistica; L’Albania nelle carte dimostrative di F. Pollastri; L’Albania nelle stampe di L. Piffero e F. Pullumi.

LE SCELTE PROGETTUALI
12 pannelli 100x100 cm + 1 tavolo 300x100 cm

Contenuti:

Le scelte progettuali; I paesaggi dell’Albania; Bonifiche e infrastrutture; I progetti dell’UCEUA; Il Piano di Tirana;  L’asse monumentale e le piazze;  L’architettura civile, il linguaggio, gli interni;  Armando Brasini; Florestano Di Fausto; Gherardo Bosio.

LE RICERCHE DEL POLITECNICO DI BARI

9 pannelli 100x100 cm

Contenuti:
La missione archeologica e la valorizzazione museale; Lo studio della città di Byllis; Il teatro di Byllis; Fier. Il Museo del Territorio, laboratorio di laurea 2014-15; Progetto di allestimento del Museo archeologico di Tirana, laboratorio di laurea 2012-13; Il patrimonio architettonico albanese: conoscenza e valorizzazione, documentazione e restauro; L’asse monumentale di Tirana e l’architettura italiana.

 

1° posto. Per la tesi di laurea sul Progetto di restauro del borgo medievale di Craco, in Basilicata

Bari, 23 maggio 2016 – Le taccole, come macchie d’inchiostro su un foglio azzurro, disegnano, in volo, un’aureola intorno alla sommità della quadrata Torre Normanna che da un costone roccioso si staglia verso il cielo.
Austera, indolente al tempo e ai fatti degli uomini, da 1000 anni domina la valle. Ai suoi fianchi la cingono i torrenti Bruscata e Salandrella, antichi solchi di comunicazione, e più in là, il fiume Agri, anticamente navigabile, nell’omonima valle.
Prima della Torre, nella profondità del pozzo della storia, tante altre vicende, oggi meno visibili, ma non meno importanti. E’ la storia di Craco, nell’entroterra lucano, a metà strada tra la costa jonica e l’appenino. Luogo che visse ancor prima dei Normanni i riflessi dei fasti della greca e ricca Metaponto, alleata di Atene e nemica di Roma. Luogo, ancor prima di Craco, denominato Montedoro, popolato da coloni greci, strategico e di confine tra la cultura e i commerci della civiltà della Magna Grecia e le popolazioni indigene.
Ma è dall’anno mille, con la presenza dei Normanni nel sud Italia, che Craco (da Grachium, campo arato o maggesato), comincia ad assumere i connotati attuali. Tutto nasce da lì, dal punto più alto del costone roccioso, dove viene eretta la Torre Normanna, con funzioni di difesa e di presidio del territorio. Il primo documento ufficiale che attesta il nucleo dell’abitato infatti, è una Bolla vescovile dei possedimenti del vescovo di Tricarico, datata 1060, mentre documenti del 1154 e del 1168 citano la Torre nelle sue funzioni. La Torre fa da chioccia di protezione e Craco di espande sotto le sue mura, più in basso. Nel 1266, viene riconosciuta come Universitas (il moderno Comune). Nuove costruzioni si aggiungono. Cresce la popolazione: nel 1561 raggiunge la ragguardevole cifra di 2.500 abitanti (massimo storico demografico). Nascono i primi Palazzi nobiliari e nel 1574 viene eretta la Chiesa matrice, dedicata a S. Nicola. Nel 1870, con 1900 abitanti, si registra la massima espansione comunale del centro abitato. E’ l’inizio della fine. Da questo momento si documentano le necessità per il consolidamento dell’abitato per la presenza di una importante frana. La delicata conformazione geologica del luogo che si affaccia sulla fossa bradanica, combinata all’azione antropica dell’uomo, con particolare riferimento al disboscamento e alla trasformazione del paesaggio, unita alla conformazione carsica del terreno e al deflusso delle acque meteoriche, che segnano il terreno con profondi solchi e innescano fenomeni di erosione, minano irrimediabilmente il destino di Craco.
Nel 1963, una nuova frana, obbliga le autorità ad una parziale evacuazione della popolazione. Al grave dissesto idrogeologico, si unisce, nel 1980, il terremoto nell’Italia meridionale che impone al resto della popolazione a trasferirsi in un centro urbano realizzato a 7 km a valle, denominato Peschiera di Craco.
L’abbandono dell’abitato, conduce ad uno stato avanzato di degrado, accelerato da una mancata manutenzione che, ancor più del movimento franoso, mina, oggi, la sopravvivenza del borgo stesso. Tuttavia, è l’aspetto decadente che paradossalmente, costituisce il valore aggiunto di Craco, inscindibilmente legato ad un paesaggio naturale altamente suggestivo, caratterizzato da colline dalle forme sinuose, i Calanchi.
Il suo aspetto “ruderizzato” in tempi recenti ha catturato l’attenzione di un turismo colto e l’interesse del cinema d’autore, che ha più volte scelto la location confermandone la forte vocazione scenografica. Lo testimoniano alcune scene girate a Craco da Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo” (1964), Rosi “Cristo si è fermato ad Eboli” (1979), Gibson “La passione di Cristo” (2004) assieme ad altri autori, ultimo dei quali il regista lucano, Faretta con il film “Montedoro” (aprile 2016).
Studi condotti al Politecnico di Bari, presso il Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura, anche attraverso appositi laboratori di tesi di laurea, hanno rivalutato l’attuale ruolo e significato del borgo medievale di Craco e proposto un progetto di recupero e restauro dell’abitato al Comune lucano grazie ad un accordo-quadro tra il Dipartimento del Politecnico di Bari e l’Amministrazione del comunale. L’accordo, sottoscritto nel 2014, riguarda “lo studio, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione del borgo antico di Craco (MT)”. E nel solco della collaborazione in atto, il primo laboratorio di tesi di laurea, "Progetto di restauro del borgo medievale di Craco (MT)”, elaborato da sei neo-architetti del Politecnico: Pietro Colonna (Altamura), Maria Antonietta Pepe (Fasano), Annamaria Santarcangelo (Novasiri), Agata D'Ercole (Andria), Claudia Bisceglia (Mattinata), Claudia Calitro (Andria), ha vinto il 1° Premio nazionale “ARCo Giovani 2015" per la tesi di laurea di restauro sul costruito storico. La proclamazione dei vincitori è avvenuta a Roma, presso l’Università “La Sapienza”, in una apposita cerimonia.
Il progetto di restauro del borgo abbandonato di Craco, proposto dai neo-laureati in architettura e coadiuvato dai docenti del Poliba: prof. Rossella de Cadilhac (coordinatrice), prof. Matteo Ieva, prof. Dora Foti, prof. Gabriele Rossi, ing. Michele Vitti, è nato partendo dall’assunto che anche le criticità potessero diventare punti di forza per poter far rivivere il borgo, anche attraverso la valorizzazione degli aspetti identitari.
Il progetto, che ha messo in campo percorsi multidisciplinari, prevede due ambiti di intervento: urbanistico e architettonico. Nel primo, viene previsto la realizzazione di un sistema di monitoraggio sull'andamento del fenomeno franoso; la realizzazione di opere di regimazione e smaltimento delle acque meteoriche; la sistemazione paesaggistica dei versanti con interventi di forestazione e piantumazione di vegetazione autoctona; il consolidamento del pendio franoso attraverso opere di contenimento del terreno, basate sull’uso di terrazzamenti realizzati in muretti di pietra a secco; la messa in sicurezza dei percorsi per favorire la fruizione del centro; il consolidamento e la protezione dei ruderi ai soli fini scenografici; la realizzazione di un albergo diffuso, che recuperi alcune unità abitative.
In ambito architettonico, invece, il progetto vincitore, prevede il restauro e la ri-funzionalizzazione di alcuni edifici scelti per la loro funzione rappresentativa presenti su un’area che offre buone garanzie di stabilità, quali la torre normanna, la chiesa madre di San Nicola, il palazzo nobiliare Grossi e di alcune unità abitative situate alla base della torre.
Il progetto, nel suo insieme, ha inteso promuovere l’attività di ricerca sui temi della difesa del suolo e del recupero edilizio in aree franose. Ma soprattutto ha inteso contribuire a rivitalizzare, con una proposta concreta, la memoria storica di una comunità legata a fatti, relazioni, luoghi, segni tangibili. La vera forza del progetto, che è anche la sua ambizione, consiste nel far acquisire una nuova identità a quella Torre, a quelle case a quel borgo immobile, sospeso nel tempo, che sul finire del giorno al crepuscolo, racconta, nel silenzio, le storie, i sussulti, le fatiche, le gioie di volti sfuocati che rinverdiscono il ricordo della nostalgia, della perdita, intimo e affettivo solo di chi visse quel luogo.

Comunicato stampa.

Domani, mattina, 18 maggio, ore 7.30, a “Buongiorno Regione”

Bari, 17 maggio 2016 - Dopo Rai 3, sede della Basilicata, anche la sede Rai della Puglia, dedicherà domani, mercoledì, 18 maggio, nella rubrica del mattino “Buongiorno Regione” (ore 7:30) uno spazio dedicato ai protagonisti neo-laureati in architettura del Politecnico di Bari, vincitori del 1° premio nazionale di architettura, ARCo giovani, per la tesi di laurea  "Craco: progetto di restauro del borgo medievale".
I neo architetti sono: Pietro Colonna, Altamura (BA), Maria Antonietta Pepe, Fasano (BR), Annamaria Santarcangelo, Nova Siri (MT), Agata D'Ercole, Andria (BAT), Claudia Calitro, Andria (BAT) Claudia Bisceglia, Mattinata (FG).
Come si ricorderà, ampio spazio è stato dedicato all’argomento la scorsa settimana, dalla sede RAI della Basilicata, ove ha sede il borgo abbandonato di Craco (MT).

Comunicato stampa.

Il libro, la mostra. L’iniziativa, curata dal Museo della Fotografia, sarà presentata giovedì, 19 maggio

Bari, 17 maggio 2016 - “Puglia Fuori Strada” di Vittorio Stagnani, giornalista e scrittore barese, è il titolo di un testo pubblicato nel 1976, dalle Arti Grafiche Lecchesi.

Il libro veniva dedicato dall’autore alla Puglia e alle sue straordinarie peculiarità geografiche, dal Gargano al Salento.
Nel 2008 la casa editrice, Progedit, riproponeva il testo aggiornato e arricchito, sulla scia della prima edizione del 1976. Il libro raccoglieva le avventure e le scoperte di Vittorio Stagnani in una Puglia che non era quella delle cartoline e degli itinerari ufficiali, ma la terra dei sentieri e dei tratturi, dei boschi e delle pietraie, delle dune e delle gravine; la Puglia selvaggia insomma, da percorrere a piedi o a cavallo.
A distanza di otto anni, Vittorio Stagnani presenterà giovedì, 19 maggio, ore 18.00, nell’Aula Magna “Edoardo Orabona” (campus universitario), “Puglia fuori strada” nella nuova rivisitazione grafica. Il libro riassume anche la collaborazione con Corrado Palumbo, segretario del Club Amici del Trekking (Cat), autore di un video contenente suggestivi scatti e delicati acquarelli dello stesso Stagnani.
Contestualmente all’iniziativa editoriale, sarà presentata una mostra fotografica, ispirata al libro e ai suoi contenuti, realizzata da otto autori.  La mostra, che adotta il titolo del libro, in quaranta scatti (cinque per autore) di: Alfredo Ingino, Ida Santoro, Mario Capriotti, Nicola Loviento, Nicola Scagliola, Pasquale Susca, Valentina Morello, Valentina Spataro, tutti pugliesi, ripercorre, con l’ausilio delle immagini, il percorso fatto da Stagnani da nord a sud della Puglia.
L’evento è stato realizzato con la collaborazione di FProject-Fiorito Foto Film, dell’Associazione Foto Cine Club di Foggia, dell’Associazione INPHOTO di Brindisi e dell’Associazione Obiettivi di Campi Salentina (LE).
Alla presentazione di giovedì prossimo, insieme a Vittorio Stagnani, interverranno: Eugenio Di Sciascio, Rettore del Politecnico di Bari, Gino Dato, Editore Progedit, Irma Melini, Presidente dell’Associazione Scelgo Bari, Corrado Palumbo, segretario del Club Amici del Trekking e Pio Meledandri, curatore artistico.
La mostra fotografica resterà fruibile presso la Sala del Museo della Fotografia dal lunedì al venerdì (ore 16.00 - 19.00) fino al 31maggio.

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Ambiente. Workshop di Ingegneria Senza Frontiere–Bari al Politecnico il 17,19,20 maggio

Bari, 13 maggio 2016 – L’Associazione Ingegneria Senza Frontiere - Bari, con la partecipazione del Politecnico ed il supporto del Centro di Servizio al Volontariato San Nicola, realizzerà nei giorni 17, 19 e 20 maggio un workshop gratuito dal titolo “Rifiutiamoci, Pensiamo Differenziato”.
L’iniziativa mira alla formazione, aggiornamento e confronto dei partecipanti sul tema della corretta gestione dei rifiuti attraverso l’analisi di casi studio e modelli gestionali appropriati che contemplano la raccolta differenziata e il riciclo come strategie vincenti.
In particolare, nel corso del workshop verrà affrontato il tema della progettazione di sistemi di gestione dei rifiuti realmente sostenibili e saranno gli studenti stessi che, dopo un’analisi dell’attuale sistema di gestione del Politecnico, progetteranno una nuova proposta per il corretto trattamento dei rifiuti negli spazi del Poliba.
Nella fase di progettazione gli studenti potranno confrontarsi anche con l’applicazione dei principali metodi partecipativi. Il tema, verrà inoltre arricchito da un focus sui rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e sulle soluzioni progettuali per ridurne lo smaltimento.
Gli incontri del workshop “Rifiutiamoci, Pensiamo Differenziato”, si svolgeranno nelle aule del Politecnico di Bari secondo il seguente percorso formativo:
Martedì, 17/05 h 9:30-13:30, aula 14 -  Normativa e strategia rifiuti zero, dott. Enzo Favoino; h 14:30-18:30, aula 14 -  RAEE e Trashware, ing. Davide Lamanna.
Giovedì, 19/05 h 9:30-13:30, aula 4 - Processi partecipati, ing. Germana Pignatelli; h 14:30-18:30, aula 4 – Lavori di gruppo.
Venerdì, 20/05 h 9:30-13:30, aula 3 -  Metodi innovativi per la gestione dei rifiuti, dott. Raphael Rossi; h 14:30-18:30, aula 3– Lavori di gruppo.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.isfbari.org, oppure, isfbari@gmail.com.

Comunicato stampa.