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Comunicati Stampa 2017

Studenti. Formazione Innovativa nel Corso di Laurea in Architettura al Politecnico

Bari, 14 aprile 2017 - Un’innovativa attività di formazione permetterà agli studenti del corso di laurea in Architettura del Politecnico di Bari di giungere a valutare sperimentalmente la capacità di resistenza di un manufatto, progettato e realizzato in scala, con un materiale estremamente fragile. 
Gli studenti del corso del Laboratorio 2A di Costruzione dell’Architettura, afferente al Dipartimento di Scienze di Ingegneria e Architettura (DICAR), potranno partecipare, fino al prossimo, 16 maggio al concorso, “Spaghetti Bridge Competition”. Curiosamente, come indica il titolo, la materia prima che sarà utilizzata dai partecipanti per la realizzazione dei modelli in competizione sarà la comune pasta alimentare da cucina di vario tipo (nell’edizione 2016 furono utilizzate delle comuni cannucce in plastica da bibita). Nella fase esecutiva, le loro idee dovranno tener conto delle problematiche e delle regole della progettazione di uno spazio architettonico.
Dopo la prima consegna (16 maggio), i gruppi partecipanti presenteranno le proprie idee con una serie di poster che rimarranno esposti per una settimana nella hall dell’aula magna di Architettura “Domus Sapientiae” (campus universitario).
In ogni poster verranno indicate le caratteristiche generali della soluzione tipologica adottata e la verifica delle condizioni al contorno richieste dal cliente (in questo caso indicate nel concorso).
Dopo questa fase, gli studenti realizzeranno un plastico che riprodurrà il progetto architettonico esposto nel poster. Il 7 giugno il modello in scala ridotta verrà consegnato ed esposto insieme ai poster. Infine, si procederà, in un incontro pubblico, il 15 giugno, alla realizzazione di prove di carico distruttive di ciascun modello strutturale in scala ridotta.
La struttura prescelta sarà quella che verificherà tutte le condizioni imposte nel concorso e che, durante la fase di prova nel Laboratorio “Michele Salvati” del DICAR, otterrà il rapporto più elevato tra carico applicato e proprio peso.
In tal modo si verificherà la idoneità tipologica della soluzione adottata e la componente di sostenibilità ambientale della struttura, che con minore quantità di materiale è in grado di sopportare carichi più elevati.
I vincitori non solo avranno modo di dimostrare che il loro progetto è il migliore da un punto di vista strutturale, ma avranno migliorato le loro abilità di formazione nella pratica collaborativa e in tutte le attività che rispondono a precise esigenze dei clienti. Ciò comporterà inoltre un significativo incremento del voto finale relativo alla materia oggetto d’esame.
L’iniziativa è curata e coordinata dalla prof.ssa Dora Foti del Poliba, con la supervisione del visiting professor, Salvador Ivorra, dell’Universidad de Alicante (Spagna).

Comunicato stampa.

Diventano più strette, e soprattutto operative, le relazioni tra il Politecnico di Bari, Bosch-Tecnologie Diesel S.p.A. e Bosch-Centro Studi Componenti per Veicoli S.p.A.

Modugno, 12 aprile 2017 – Da ieri, 11 aprile, sono diventate più strette, e soprattutto più operative, le relazioni tra il Politecnico di Bari, e la sede di Modugno (Bari) di Bosch-Tecnologie Diesel S.p.A. e Bosch-Centro Studi Componenti per Veicoli S.p.A.
Un apposito accordo, di durata triennale, rinnovabile, infatti, regolerà e rafforzerà le collaborazioni già in corso. Il contratto consentirà la definizione di una road map strategica per i prossimi tre anni con sistematica verifica annuale delle attività di ricerca stabilite. La sua attuazione sarà delegata ad un Comitato Direttivo (Steering Committee) costituito dal Magnifico Rettore del Politecnico di Bari, dal Direttore Tecnico ed Amministratore Delegato di Bosch-Tecnologie Diesel e dal Direttore Sviluppo ed Amministratore Delegato di Bosch-Centro Studi Componenti per Veicoli. 
La partecipazione al Comitato non potrà avvenire a mezzo di delegati e sarà validamente costituito solo se rappresentato nella sua interezza. Il Comitato si avvarrà di una organizzazione alla quale verrà delegata l’operatività dei progetti identificati, costituita da manager e tecnici aziendali (per Bosch TDIT e CVIT) e docenti universitari (per Poliba).
Attraverso la definizione di progetti condivisi di partnership, in cui ricerca, innovazione e formazione, strettamente legate al contesto economico e produttivo territoriale, si realizzeranno le sinergie auspicate tra università e imprese che, a loro volta, consentiranno di generare le eccellenze nelle aree di ricerca e formazione sui temi di frontiera.
Compito del costituendo steering committee è tracciare le Road Map delle attività di ricerca congiunte per determinare il giusto substrato di fertilità per la nascita delle grandi azioni industriali. “Tecnologie meccaniche per applicazioni automotive”, “Joint Lab”,“Tecnologie e sistemi elettrici per il trasporto”, “Automazione ed IT per la mobilità”, “Summer School”, “Industry 4.0”, “azioni per il lean management”, sono alcune delle linee Strategiche 2017-2018.
Le dichiarazioni. Nell’incontro, il Rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio ha tenuto a precisare che “la strategia del Politecnico è favorire la ricerca scientifica di eccellenza e creare le opportunità per trasferire rapidamente l’innovazione tecnologica, che della ricerca è il risultato, al mondo produttivo. Ogni iniziativa che rientra in questa strategia, nella quale siamo fortemente impegnati, punta a far incontrare le linee di sviluppo del territorio regionale con quelle internazionali. La migliore espressione di questa politica è il rapporto, sempre più stretto, di collaborazione con il mondo produttivo, del quale il sistema Bosch è un interprete autorevole”.
Il Direttore Tecnico e amministratore delegato dello stabilimento Bosch di Bari, Martin Bogen ha sottolineato che “investire sulla tecnologia è il nostro focus e la nostra strategia principale. Puntare sulle nuove tecnologie segnerà il nostro stesso futuro e quello delle generazioni a venire”.
Antonio Arvizzigno, Amministratore Delegato e Direttore Tecnico del Centro studi componenti per veicoli Spa ha ribadito che “dopo un anno di scouting, vogliamo arricchire ulteriormente la strategia che lega la sede Bosch di Bari e il Politecnico in questo connubio vincente. La parola chiave è connectivity legata a progetti nell’ambito della sensoristica.  Vogliamo che il focus non si rivolga solo al settore dell’automotive, ma anche allo sviluppo di nuovi progetti che siano fortemente legati al nostro territorio”.
Mentre il Direttore Commerciale e Amministratore Delegato, Uwe Mang ha aggiunto che “i progetti già in atto con il Politecnico e gli ottimi rapporti di collaborazione sono una vera ricchezza per entrambi e sono certo che questo sodalizio continuerà a portare ottimi risultati e una sempre maggiore diffusione di know-how”.
I precedenti. Come si ricorderà, il Politecnico, nel 2016, ha avviato una collaborazione con il Centro Studi Componenti per Veicoli S.p.A., per lo sviluppo di sistemi innovativi e nuove architetture per applicazioni nell’ambito della mobilità sostenibile e la realizzazione di un laboratorio denominato “More Electric Transportation” (MET).
Con Bosch-Tecnologie Diesel invece, il Poliba ha da tempo attivato collaborazioni hot-spot nell’ambito di iniziative molteplici, quali attività di studi e ricerca, consulenze e collaborazioni in attività anche di didattica e/o tirocini (per questi ultimi è in atto, dal 2012 e per entrambe le società di Bosch, una convenzione per tirocini di formazione ed orientamento al fine di accogliere tesisti e stagisti).
Le azioni poste in essere fino ad oggi hanno però risposto solo ad esigenze specifiche, individuate caso per caso. Con tale accordo il Politecnico ha inteso potenziare la collaborazione con i soggetti privati come Bosch, operanti sul territorio nell’ottica di favorire la cooperazione nell’ambito di progetti di ricerca in partnership di interesse comune.
La presentazione completa degli accordi, sono stati presentati e sottoscritti ieri, 11 aprile, presso la sede Bosch di Modugno, dai firmatari: Martin Bogen, Direttore tecnico ed Amministratore Delegato, Uwe Mang, Direttore commerciale ed Amministratore Delegato di Bosch- Tecnologie Diesel S.p.A., Antonio Arvizzigno, Direttore ed Amministratore Delegato di CVIT e Eugenio Di Sciascio, Rettore del Politecnico di Bari.

Comunicato stampa.

A Ferrara. Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione”

Gli autori sono sei neo laureati in architettura del Politecnico di Bari

 

Bari, 27 marzo 2017 – Il progetto di restauro e di nuova destinazione d’uso del Castello normanno di Ginosa (Taranto), oggetto della tesi di laurea di sei neo laureati in architettura del Politecnico di Bari, raccoglie premi e riconoscimenti: dalla scorsa settimana (22 marzo) il suo palmares si è arricchito della Medaglia d’Oro attribuita dalla commissione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo”, sesta edizione.
Nel 2016, la tesi premiata, aveva conseguito appositi riconoscimenti in occasione del Premio di Architettura e Cultura Urbana dell’Università di Camerino (MC) e in Spagna, dall’Università di Vallalolid, in occasione del Premio Internacional de Proyectos sobre Patrimonio cultural para estudiantes de Arcquitectura AR&PA. 
Gli autori sono sei neo-architetti laureatesi nel 2016 al Politecnico di Bari: Antonio Albanese (Fasano), Federica Allegretti (Monopoli), Carla Castellana (Putignano), Angela Colamonico, Federica Fiorio (Bitonto), Martino Marasciulo; Relatrice del laboratorio di tesi di laurea: prof. Rossella de Cadilhac del Politecnico di Bari.
Il Premio Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo, si è concluso dopo la valutazione da parte della giuria di 90 progetti candidati. L’iniziativa, curata dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara e l’Azienda Fassa S.r.l. ha selezionato e premiato a Ferrara, presso la locale università, i lavori provenienti da Tesi di Laurea, Master, Dottorato o Specializzazione, che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i princìpi conservativi nei quali la comunità scientifica si riconosce, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee. 
Dopo la selezione sono state assegnate tre medaglie d’oro ex-aequo a: Politecnico di Bari, Università “G. D’annunzio”, Chieti-Pescara e Università IUAV di Venezia; tre medaglie d’argento ex-aequo: Università di Bologna (due lavori); Università di Napoli “Federico II” e cinque menzioni d’onore, tra le quali figura anche un’altra tesi di laurea in architettura del Politecnico di Bari. 
In riferimento alla tesi sul restauro del Castello normanno di Ginosa, premiata con la medaglia d’Oro, nel verbale della giuria si legge: “La tesi sviluppa un progetto di restauro assai complesso proponendo una rigorosa metodologia d’intervento puntualmente rappresentata in tutte le sue fasi e alle diverse scale di approccio, dal contesto territoriale, al dettaglio architettonico. Valorizzano il lavoro l’ottimo livello del rilievo architettonico, il riferimento e la lettura della struttura morfologica del contesto territoriale, la puntuale analisi del degrado, la lettura dei dissesti strutturali e gli interventi di consolidamento materico-strutturali previsti, sempre attenti al criterio del ‘minimo intervento’, aspetto centrale nell’ambito dell’intero lavoro. Di notevole interesse, nella valutazione del progetto, è la nuova destinazione d’uso prevista che esalta il valore delle preesistenze senza alterare il significato dell’architettura e i suoi caratteri di autenticità”.  
Il castello normanno di Ginosa, edificato attorno all’XI° secolo è inagibile dal 2014 a seguito dell’alluvione che coinvolse la città. “Il progetto realizzato dai neo-laureati – dice la coordinatrice del laboratorio di tesi, Rossella de Cadilhac - in sintonia con l’antica spazialità ed in accordo con le risorse locali, i bisogni e le aspettative della collettività di Ginosa, propone con interventi minimi di trasformare il Castello in un luogo esperienziale con finalità ludico-didattiche dove relazionare il gioco con le discipline dell’arte, della scienza e dell’archeologia. Il progetto di restauro, nel restituire gli ambienti del palazzo, ne valorizza i caratteri identitari e crea le condizioni per accogliere un museo anticonvenzionale, dove l’esperienza ludica, il divertimento, l’emozione e l’intrattenimento diventano un formidabile strumento educativo non solo per il mondo dell’infanzia ma anche per il pubblico adulto, dove i percorsi e le aree tematiche, pur offrendo la possibilità di scoprire e sperimentare il gioco in piena autonomia, favoriscono meccanismi di interazione sociale fra i diversi fruitori”.

Comunicato stampa. 

Vita universitaria. Iniziative e servizi per degli studenti. Novità, da lunedì, 27 marzo.

Bari, 24 marzo 2017 – Da lunedì, 27 marzo, gli studenti del Politecnico di Bari potranno usufruire dello spazio attrezzato per lo studio, denominato, “Student Center” sino alle ore 24.00 di tutti i giorni feriali (il sabato fino alle ore 14:00).
La novità non ha precedenti. Essa amplifica il successo riscontrato tra gli studenti per un miglior uso di spazi e orari dedicati allo studio e attua un prolungamento del servizio, tuttora in corso, limitato fino alle ore 20:00.
Gli studenti potranno accedere alla struttura, sita nel campus universitario, nella fascia serale, dall’ingresso principale di via Orabona e da quello pedonale di via re David. Dalle 20:30 alle 24:00 l’accesso sarà consentito solo dall’ingresso/uscita di via re David.
I nuovi orari resteranno in vigore sino al prossimo 29 luglio, vigilia della pausa estiva di agosto. Lo “Student Center”, inaugurato il 29 aprile 2014, rappresenta un esempio di edilizia sostenibile e di servizio efficiente e moderno dedicato agli studenti per lo studio individuale e di gruppo. Esso si sviluppa su due piani all’interno dei quali sono disponibili 244 postazioni attrezzate per lo studio (148 al primo piano per lo studio individuale, 96 al secondo per i lavori di gruppo), con accesso WiFi alle risorse telematiche della rete.
La piena fruibilità dello Student Center è una delle possibilità offerte alla popolazione studentesca, in aggiunta ad altri servizi che completano l’offerta.
Palestra. Poligym è la palestra ubicata nel cuore pulsante del Campus Universitario, attrezzata e riservata agli studenti e ai dipendenti del poliba, docenti e non. Essa è attiva e a disposizione degli iscritti, dalle ore 14:00 alle 21:00, dal lunedì al venerdì. La struttura, inaugurata l’8 giugno 2015, in collaborazione con il CUS Bari, offre la possibilità di frequentare nelle diverse fasce orarie un programma di attività di fitness con la supervisione di istruttori qualificati del CUS Bari. Per la sua realizzazione il Politecnico ha reso disponibile e attrezzato un apposito ambiente completo di servizi igienici, docce e spogliatoi. Ubicata a piano terra, nei pressi della piazzetta coperta, conta 140 mq per le attività ginniche e altri 70 per i servizi di supporto (informazioni@cusbari.it).
Trasporto studenti. Un servizio per il trasporto personalizzato degli studenti diversamente abili del Politecnico è stato reso disponibile dallo scorso 13 dicembre 2016. Sono infatti, due i pulmini appositamente attrezzati messi a disposizione degli studenti con limitata capacità motoria. Per la fruizione del servizio è sufficiente contattare i riferimenti: carmelita.casamassima@poliba.it – 080.5962215.
Webradio Frequenza Libera. Il più antico e longevo mezzo di comunicazione del mondo, la radio, opera e trasmette con tecnologie innovative (la rete internet) dal Poliba, grazie ad un progetto di studenti di ingegneria ed architettura, dando voce a tutta la popolazione universitaria. Nell’ambito delle sue attività, la webradio di ateneo “Frequenza Libera”, ascoltabile da qualsiasi dispositivo connettendosi all’indirizzo www.frequenzalibera.it, presenterà dal prossimo 29 marzo, ogni mercoledì, un ciclo di incontri seminariali settimanali, dedicati al mondo dell’informazione e della comunicazione ai quali interverranno i rappresentanti dei due settori. Gli incontri sono previsti nel campus universitario in collaborazione con l’ufficio stampa del Politecnico.
Illuminazione e sicurezza. Il nuovo assetto funzionale del Campus universitario concepito dal Politecnico e in corso di attuazione mira sempre più ad un maggior utilizzo e frequentazione del campus universitario in fasce orarie più estese.  Per queste ragioni, il Politecnico ha posto in essere parallelamente alle attività, in parte descritte, azioni che consentissero di elevare la percezione ed il livello di sicurezza della comunità universitaria. E pertanto, si è ritenuto indispensabile progettare e porre in atto (congiuntamente ad un innovativo ed efficiente sistema di illuminazione a led dell’intero Campus) un sofisticato sistema di videosorveglianza, “Poliba control center” basato su telecamere IP ad alta risoluzione, poste tanto negli spazi esterni, quanto nelle zone interne di maggior transito. Ciò, oltre ad aumentare la sicurezza degli utenti delle strutture, mira anche a: rilevare e ricostruire atti vandalici e di danneggiamento delle strutture di proprietà del Politecnico di Bari; dissuadere i fruitori delle aree e/o soggetti estranei da comportamenti contrari all’ordinamento giuridico o da atti di teppismo; tutelare il patrimonio presente nei vari edifici e plessi universitari; responsabilizzare coloro che accedono agli immobili del Politecnico.
Il Rettore. “Tra i diritti fondamentali proposti nella nostra Costituzione – sottolinea il Rettore del Poliba, Eugenio Di Sciascio - sono declinati con fermezza quelli relativi al diritto allo studio e all’istruzione. Traendo ispirazione proprio da questa evidenza, mi piace ricordare, innanzitutto a me stesso, come ogni azioni del nostro Politecnico è tesa a sancire che il diritto allo studio ed alla vita dello Studente è una priorità assoluta. La nostra Università ha assunto, da tre anni ormai, un impegno chiaro e deciso, orientato ad attuare nuovi e migliori servizi offerti alla popolazione degli Studenti, in termini di fruibilità degli spazi, della loro sicurezza e della loro vivibilità. Quest’ultima azione intrapresa ritengo sia l’evidenza che il nostro percorso, nel solco tracciato, è in itinere tanto oggi quanto domani”.

Comunicato stampa.

Accademia dei Georgofili. Domani, ore 17:00, presso il Museo della Fotografia del Poliba

Bari, 14 febbraio 2017 – La prima rivoluzione. Il 1700 è il secolo del cambiamento epocale, irreversibile: dalla filosofia alla tecnologia. L’Illuminismo, straordinario movimento di pensiero e di cultura s’impone in Europa e favorisce nella seconda metà le rivoluzioni: da quella politica della Francia del 1789 a quella industriale-tecnologica, la prima.  E così la macchina a vapore, messa a punto da James Watt tra il 1760 e il 1781, diventa il simbolo di un cambiamento radicale che si rafforza nei decenni successivi con altri contributi della scienza: locomotiva (1814); vaporetto e prima traversata dell’Atlantico (1819); ferrovia (1825).  Per un secolo resta circoscritta solo in una parte d’Europa: Inghilterra, Belgio, Francia, Germania. In Italia (del nord) si affaccia nella seconda metà dell’ottocento.

La seconda rivoluzione. Nel frattempo le invenzioni e le applicazioni cambiano la produzione e la società del tempo. Attorno al 1880, l’applicazione dell’elettricità avvia un processo di produzione di macchine di nuova generazione (elettriche) e più tardi, 1900, il motore a combustione interna (automobili) favorisce l’espansione dei trasporti e delle infrastrutture. E’ l’avvento della seconda rivoluzione industriale. Votata ad una espansione planetaria della produzione, culmina nella prima guerra mondiale.

La terza rivoluzione. Il dopoguerra, del secondo conflitto mondiale, avvia nuovi processi sociali e tecnologici. La globalizzazione diventa sempre più reale grazie alle nuove soluzioni e applicazioni che l’elettronica, la telematica e l’informatica offrono. Sono questi i campi su cui maggiormente si incentra la terza rivoluzione industriale. Queste discipline subiscono un continuo, rapido sviluppo e diffusione sul mercato al punto da determinare forti modificazioni a livello tecnologico-economico-sociale con impatti notevoli sugli stili di vita della popolazione dei paesi occidentali. È con il loro sviluppo che parallelamente nasce e si afferma nella società anche il settore terziario (servizi). La radio, la televisione e soprattutto l'invenzione del personal computer (1975), un apparecchio rivoluzionario di dimensioni via via più piccole, consente una impennata culturale straordinaria i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.

La quarta rivoluzione. Ma all’orizzonte una nuova rivoluzione, la quarta, è già pronta a ricevere il testimone del presente. L’evoluzione dei sistemi informatici e l’avvento della rete internet; l’interazione tra sistemi fisici e digitali; l’analisi di grandi masse dati ed il loro adattamento alla reali necessità, consentono, già oggi, l’utilizzo di macchine intelligenti interconnesse fra di loro attraverso una rete dati globale. Sicché sono almeno tre gli ingredienti che caratterizzano la quarta rivoluzione: big data (potenza di elaborazione grandi masse dati); open data (condivisione dati); internet of things (interconnessione e gestione di sistemi attraverso una rete globale).

Il Piano Nazionale Industria 4.0. In questo contesto, il Piano Nazionale Industria 4.0, favorisce e persegue l’attuazione della “nuova rivoluzione” in molteplici campi, tra cui l’agricoltura, settore fondamentale, da sempre. In questa opera di attuazione e rinnovamento nazionale, il Politecnico di Bari, su richiesta del Governo, è fortemente impegnato allo sviluppo di sinergie con soggetti pubblici-privati per lo sviluppo del territorio. In Puglia il settore dell’agroalimentare è una delle voci strategiche più importanti per produzione di ricchezza e altrettanto alto è l’interesse ad un sviluppo e ammodernamento industriale del settore, anche attraverso progetti mirati.

Agricoltura 4.0 è la declinazione della quarta rivoluzione industriale in ambito agrifood mirata a garantire alle future generazioni cibo sufficiente a sfamare la popolazione mondiale in costante crescita (Food Security) in modo sano e sicuro (Food Safety), attraverso la scelta di tecnologie sostenibili che consentano di ridurre input chimici (fertilizzanti e fitofarmaci) preservando risorse naturali (acqua, energia e superfice terrestre occupata da foreste).

L’evento. Su questi temi: tecnologia-agricoltura, la sezione Sud-Est dell’Accademia dei Georgofili, la più antica istituzione pubblica al mondo (fondata a Firenze nel 1753) dedita alle scienze e alle loro applicazioni all’agricoltura, alla tutela dell'ambiente, del territorio agricolo e allo sviluppo del mondo rurale, ha organizzato, in collaborazione con il Politecnico di Bari, un incontro di informazione e aggiornamento nel corso del quale saranno presentate le attività, le collaborazioni, i progetti, le prospettive del settore agroalimentare pugliese. In particolare, l’evento, organizzato dal Prof. Riccardo Amirante, vedrà la presentazione e l’introduzione di Vittorio Marzi, Presidente Accademia dei Georgofili sezione Sud-est, seguiranno la relazione del di Eugenio Di Sciascio, Rettore del Politecnico di Bari, su “Le nuove tecnologie per le sfide del prossimo futuro: l’Agricoltura 4.0” a cui farà seguito quella di Luigi Trotta, dirigente della sezione competitività delle Filiere Agroalimentari della Regione Puglia, su “La Puglia che verrà. La roadmap regionale per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico nel settore agroalimentare”.

L’evento si svolgerà domani, mercoledì, 15 febbraio, ore 17:00, presso il Museo della Fotografia del Politecnico (campus universitario).

Comunicato stampa.

High Tech. La cerimonia alla presenza della Ministra, Fedeli e dei vertici aziendali di “Leonardo”

Bari, 7 febbraio 2017 – La qualità della proposta progettuale dedicata alle innovative tecnologie elettriche applicate al settore aeronautico a propulsione ibrida (elettrica-combustibili tradizionali), ha superato tutte le altre giunte dall’Italia e dall’estero al concorso “Premio internazionale Innovazione 2016”, indetto da “Leonardo Company”, ex Finmeccanica.
Una qualificata e attenta giuria (presidente, il rettore del Politecnico di Milano), ha attribuito il primo posto assoluto, a Pierluigi Sidella, neo laureato del Politecnico di Bari in Ingegneria Elettrica.
Il lavoro, presentato al concorso nel settembre 2016, trova origine nella tesi di laurea (relatori: Cupertino, Monopoli) e nell’esperienza condotta nel laboratorio Energy Factory Bari (Avio Aero–Politecnico di Bari).
I contenuti. Lo studio, dal titolo, Convertitore a basse perdite di commutazione per l'alimentazione di motori elettrici trifase ad alta velocità per applicazioni aeronautiche”, propone innovative soluzioni per la realizzazione di apposite schede elettroniche di potenza per fornire energia ad apparati per il volo aereo. L’innovazione consiste principalmente nella ricerca di soluzioni per la riduzione dei pesi dei dispositivi per la propulsione che, nel volo, determinano conseguenti risparmi energetici-economici.
Il vincitore. Pierluigi Sidella, 25 anni, nato a Sammichele di Bari, dopo la maturità, conseguita presso il Liceo Scientifico “Ricciotto Canudo" di Gioia del Colle, si forma presso il Politecnico di Bari dove completa i suoi studi universitari. Dapprima consegue la laurea triennale in Ingegneria Elettrica e successivamente, giugno 2016, quella magistrale. Una borsa di studio post-laurea semestrale gli consente di frequentare il Laboratorio Energy Factory Bari per approfondire gli studi. Il primo posto gli consentirà di valutare una proposta di stage presso una delle aziende, in Italia o all’estero, di Leonardo Company” (che potrebbe tradursi in una successiva qualificata assunzione) e di ritirare il premio in danaro di 2000 euro.
Il rettore poliba. "Questo premio ci fa particolarmente piacere perché oltre l'attestato al merito del giovane studioso che l'ha meritato, rappresenta la conferma che il rapporto, sempre più stretto con le imprese, è un investimento strategico per tutto il Politecnico. L'interesse di una realtà come Leonardo nei confronti del lavoro di un nostro neolaureato, dimostra come sia vincente, in un mercato sempre più globalizzato e competitivo, il valore aggiunto di contesti all'avanguardia quali sono i laboratori misti, pubblico-privato. Proprio con l'Energy Factory Bari - conclude il rettore, Eugenio Di Sciascio - abbiamo avviato questo modello di collaborazione scientifica, che oggi stiamo via via estendendo agli altri settori- chiave dell'industria, con grandi prospettive per i nostri giovani".
Il Premio Innovazione Leonardo 2016. E’ uno degli appuntamenti più attesi per esplorare le nuove frontiere dell’alta tecnologia.  Sono stati quasi 700 i progetti presentati dai dipendenti del Gruppo e pervenuti da tutti i siti di Leonardo in Italia, in UK e nel resto del mondo. Circa 5.000 i contatti generati sulla piattaforma on-line dedicata al Premio per i Giovani i cui vincitori (tre nella categoria studenti/neolaureati, tre in quella dottorandi).
Il Premio Innovazione, è una iniziativa che coinvolge da più di dieci anni i dipendenti del Gruppo in tutto il mondo e, per il secondo anno consecutivo, i giovani universitari. I vincitori sono stati premiati a Roma nei giorni scorsi, nel corso di una cerimonia alla presenza della Ministra dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli dal Presidente di Leonardo Company, Giovanni De Gennaro e dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Mauro Moretti.

Comunicato stampa.

Il progetto, oggetto della premiata tesi laurea, è lo studio più approfondito finora realizzato sul monumento ginosino e potrà costituire un utile riferimento scientifico per l’intervento di restauro a cui sono chiamati alla collaborazione: Comune di Ginosa, Soprintendenza, Politecnico

Bari, 30 gennaio 2017 - Il cuore è Normanno, essenziale, funzionale, militare. Ha scrutato l’orizzonte, ha sfidato gli assedi e gli assalti, ha dato protezione agli abitanti dell’intorno e della gravina sottostante.

Alta 15 m, su base quadrata (9 x 11 m), suddivisa su quattro livelli e con uno spessore murario costante di quasi 2 m per tutta l’altezza, domina, su una lingua di terra, dal primo gradino della murgia del sud-ovest, la sottostante piana che si fonde col mare, da Taranto a Metaponto.

E’ il simbolo di una città. E’ la Torre normanna di Ginosa (il Castello), edificata attorno al 1100, su un pianoro delimitato da una profonda gravina, a 240 m sul livello del mare. La sua storia, complessa e affascinante, attraversa le vicende di dieci secoli, così accennati.

 

Le origini. La Torre si arricchisce nelle dominazioni successive, sveva e angioina (XIII-XV), di altre opere architettoniche murarie difensive e assume l’aspetto tipico del Castello medioevale. L’introduzione delle armi da fuoco, che coincide con l’avvento degli aragonesi (1442), e l’evoluzione delle tecniche offensive, comporta nuovi adattamenti difensivi e ampliamenti. Il monumento modifica ancora la sua identità architettonica nel 1586 quando Gianbattista Doria, inizia la sua trasformazione. Il castello diventa, tra il 1600 e il 1800, palazzo marchesale, residenza del signore proprietario. Sul finire del 1800 e i successivi passaggi di proprietà e frazionamento il castello si modifica ancora: sopraelevazioni e manomissioni trasformano la struttura da residenza palaziale a complesso residenziale con la suddivisione del monumento in più nuclei abitativi. La fine del ‘900 segna l’abbandono degli ultimi residenti (1998). I castello diventa completamente di proprietà comunale tra il 2009 e il 2013.

Cronaca. Nonostante alcuni lavori di restauro tra il 2009-2011, un sinistro presagio si concretizza sul finire del 2013: è il 7 ottobre, un nubifragio, con epicentro Ginosa, investe l’arco Jonico. I danni a persone e cose sono gravi. Il dissesto idrogeologico che ne consegue, obbliga nei mesi seguenti e fino al febbario 2014 all’inagibilità di parte dell’abitato e del Castello.

La tesi di laurea e il progetto di restauro. Un laboratorio di laurea in Restauro architettonico, nell’ambiro del corso di architettura del Politecnico di Bari e dell’accordo quadro tra questo Ateneo, (Dipartimento DICAR), e il Comune di Ginosa, ha consentito a sei laureandi: Antonio Albanese (Locorotondo), Federica Allegretti (Monopoli), Carla Castellana (Putignano), Angela Colamonico (Santeramo), Federica Fiorio (Bitonto), Martino Marasciulo (Fasano), con il supporto di diversi docenti del poliba (relatrice, prof.ssa Rossella de Cadilhac), di approndire il caso-studio e approdare ad un progetto: “Il Castello normanno di Ginosa. Progetto di salvaguardia e valorizzazione di una memoria”. Il lavoro si compone di tre volumi: Storico-progettuale (463 pagine); Rilievi e disegni; Fotografico.

La conoscenza storico-strutturale del monumento - si legge - è il presupposto fondamentale, sia ai fini della stabilità del complesso fortificato, che per la scelta di un efficace e al tempo stesso rispettoso intervento di restauro che tenga conto della successione delle stratificazioni storiche. Il progetto si suddivide essenzialmente in due parti conseguenziali: la prima, mira ad assicurare la stabilità del Castello con interventi di riabilitazione strutturale e messa in sicurezza; la seconda, contempla la nuova destinazione funzionale, compatibile, rispettosa e utile alla collettività locale.

Nella convinzione che il Castello di Ginosa possa diventare un catalizzatore socio-culturale e uno strumento di promozione e valorizzazione del territorio, dopo attente analisi, il progetto propone di trasformare il Castello in un luogo esperienziale con finalità ludico-didattiche, interattivo, in cui si relazionano il gioco con le discipline dell’arte, della scienza e dell’archeologia.

Riconoscimento internazionale. Il lavoro di tesi, presentato al concorso Internazionale dedicato ai progetti sui beni culturali, riservato agli studenti di architettura, indetto dalla Escuela Técnica Superior de Architettura dell’Università di Valladolid (Spagna), ha conseguito un apposito riconoscimento con Segnalazione di Merito e diritto di pubblicazione a cura della università iberica e del Ministero della Cultura e del Turismo della Junta de Castilla y León.

Dichiarazioni e prospettive. Il riconoscimento ottenuto e la completezza del lavoro potrebbero trovare prossima concreta applicazione. Così il Sindaco di Ginosa, Vito Parisi: “E’ un lavoro di indubbia qualità scientifica. Finora nessuno studio di restauro sul Castello di Ginosa è stato condotto in modo così approfondito. Manca solo il dato contabile! Credo comunque che possa concretamente offrire una importante opportunità di conoscenza per i necessari interventi sul più importante monumento della città, in collaborazione con la Soprintendenza di competenza e il Politecnico”.

Sulla tesi premiata si sofferma anche il Direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce, Taranto, Maria Piccarreta: Indubbiamente un plauso va ai neo-laureati in architettura del Politecnico per il lavoro svolto e il riconoscimento ottenuto. Questa Soprintendenza ha ottenuto dal Ministero dei Beni Culturali, e dispone, di 100.000 euro per i più urgenti interventi di restauro del Castello di Ginosa. A breve effettuerò una ricognizione sul monumento per constatare lo stato di fatto, anche a seguito della recente emergenza-neve che ha coinvolto la città. E’ auspicabile e opportuna – conclude - una collaborazione tra Soprintendenza, Comune di Ginosa, Politecnico per attuare un programma d’intervento condiviso”.

Viva soddisfazione esprime il Rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio che così commenta e augura: “I riconoscimenti e le attestazioni dirette e indirette ricevute dai nostri neo-laureati testimoniano, anche su scala internazionale, la qualità degli studi che il nostro Politecnico garantisce valorizzando le indubbie qualità dei giovani allievi. Sottolineano l’attenzione che il Politecnico ha nei confronti del territorio pugliese e delle istituzioni pubbliche locali in quell’opera indispensabile di servizio e di supporto allo sviluppo. Auspico che il lavoro di qualità svolto dai nostri neo architetti possa trovare ulteriori soddisfazioni anche sul piano applicativo nell’ambito di una sinergica collaborazione con l’Amministrazione comunale di Ginosa, la Soprintendenza, la Regione Puglia”.