22 Giugno 2015
Il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
EPolis Bari
Presidiare il Territorio _ Eco-Sentinelle in prima Linea.
Mostra Fotografica degli studenti delle scuole del territorio sul problema ambiente/rifiuti
Vernissage 22 giugno alle ore 10.30 presso il Museo della Fotografia Via E. Orabona n. 4 70125 Ingresso Libero
orari mostra 16.00-19.00 fino al 2 luglio escluso sabato e domenica
Intervengono:
Antonio Decaro - Sindaco di Bari
Eugenio Di Sciascio - Rettore Politecnico di Bari
Dionisio Ciccarese - Direttore EPolis Bari
Alessandra Isgrò - I.I.S.S. Gorjux-Tridente Bari
Teresa Imbriani - Associazione Fotografi di Strada
Eugenio Lombardi - Ambientalista
Scuole interessate:
1) Liceo Scientifico Statale “Gaetano Salvemini” – Bari
2) Istituto d’Istruzione Superiore “Euclide” – Bari
3) Istituto Tecnico Economico Statale “Vito Vittorio Lenoci” – Bari
4) Istituto Tecnico Commerciale Statale “Romanazzi” – Bari
5) Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Gorjux-Tridente” – Bari
6) Istituto Tecnico Economico Statale “Sandro Pertini” – Turi
7) Liceo Classico Statale “Alfredo Oriani” – Corato
8) Istituto Tecnico Agrario “Umberto I” – Andria
9) Liceo delle Scienze Umane “Pietro Bethancourt” – Andria
10) Liceo Scientifico e Linguistico “Orazio Tedone” – Ruvo
Comunicato stampa:
Quaranta fotografie scattate dagli studenti di dieci scuole superiori della Provincia di Bari con un unico soggetto: il rifiuto.
La mostra, che avrà luogo nel “Museo della Fotografia” (vernissage 22 giugno ore 10.30), è l’ultimo atto di un progetto di EPolis Bari che ha coinvolto istituti e docenti di scuole di Bari, Andria, Corato, Ruvo e Turi ella formazione di oltre 350 “Ecosentinelle”.
Determinante il contributo offerto alla redazione da parte di docenti e capi d’istituto. Il progetto si è articolato attraverso incontri con i giornalisti in cui si è discusso dei riflessi economici e sociali che investono il tema dei rifiuti, la loro raccolta differenziata e il loro smaltimento. Gli studenti hanno fotografato (con oltre cinquecento scatti) le situazioni dei loro territori e hanno prodotto una pagina-denuncia inserita in un inserto speciale di dodici pagine pubblicato dal quotidiano. Tutti gli studenti, i loro insegnanti, i capi d’istituto e le scuole hanno ricevuto un attestato di partecipazione consegnato a conclusione di un incontro dibattito avvenuto nello Showville il 5 giugno scorso e al quale hanno preso parte, oltre al direttore del quotidiano, Dionisio Ciccarese, il nuovo presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore all’ambiente del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli, il Presidente del Parco dell’Alta Murgia, Cesare Veronico, il promotore dell’Ecomuseo urbano, Eugenio Lombardi.
La mostra, che sarà inaugurata il 22 giugno alle 10.30, offre una selezione delle situazioni fotografate dai ragazzi. Immagini che purtroppo documentano come sia grande il ritardo culturale della nostra popolazione nella considerazione del rifiuto, della sua importanza ambientale ed economica.
Museo Fotografia Politecnico di Bari - Responsabile Scientifico Loredana Ficarelli - Direttore Artistico Pio Meledandri
15 Aprile 2015
ERNESTO BAZAN TRILOGIA CUBANA
AULA MAGNA ATTILIO ALTO Campus Politecnico Mercoledì 15 aprile ore 18.00
Al termine della conferenza di E. Bazan, vernissage con Yvonne Cernò alle 19.30 - Sala espositiva del Museo della Fotografia (a fianco Aula Magna Attilio Alto) Mostra Fotografica "Adorabili scatti" fino al 23 aprile (escluso sabato e domenica) orari: 9.30/13.30 16/18.30
Intervengono:
Eugenio di Sciascio - Magnifico Rettore Politecnico di Bari
Silvia Godelli - Assessore alla Cultura e Mediterraneo Regione Puglia
Anna Maria Renna - Dirigente Fotografi di Strada
Pio Meledandri - Direttore Artistico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Comunicato stampa:
Ernesto Bazan,
ha ricevuto la sua prima macchina fotografica a 14 anni, quando iniziò a fotografare la vita quotidiana della sua città natale, Palermo, e le zone rurali della Sicilia. La fotografia è stata molto di più di una semplice professione: una vera e propria passione, la missione della sua vita.
Parte a 17 anni, appena terminati gli studi classici, dalla sua amata terra diretto a New York per studiare fotografia alla School of Visual Art. Dopo 4 anni entra immediatamente a far parte della Magnum, importantissima Agenzia internazionale di fotografia.
Questa esperienza è breve perché Bazan, uno spirito libero, preferisce dirigere la sua attenzione verso temi che lo coinvolgono in maniera forte ed intensa, nella continua ricerca di ritrovare nei volti e nei luoghi, la sua infanzia siciliana.
Approda a Cuba per la prima volta nel 1992, per caso. Un amore a prima vista!
Dal 1992 fino 2006, ha documentato il Periodo Speciale a Cuba. Questo lavoro gli ha dato il privilegio di vincere alcuni fra i più importanti premi internazionali fra cui: il W. Eugene Smith, il Mother Jones Foundation for Photojournalism, il Dorothea Lange-Paul Taylor prize, il World Press Photos, due borse di studio delle Fondazioni Alicia Patterson e una dalla fondazione Guggenheim.
Sempre a Cuba incontra Sissi, il grande amore della sua vita, che diventerà moglie e madre di due gemelli.
Bazan ha esposto in Europa, in America Latina e negli Stati Uniti. Le sue fotografie fanno parte di collezioni private e musei fra cui il MOMA e l’ICP di New York, il SFMOMA a San Francisco, il Museo di Fine Arts di Houston, il Center for Documentare Studies all’università di Duke a Durham, il South East Museum of Photography a Daytona, la Fondazione Italiana della Fotografia a Torino, la Biblioteque Nazionale a Parigi e il Museo Rattau ad Arles.
Dal 2002 si è dato all’insegnamento e ai Workshop. Lentamente questi workshop sono diventati la fonte principale con cui vivere. Ne organizza 10-11 l’anno in particolare in America Latina.
Grazie a questi workshop ha iniziato ad avere il grande privilegio di scattare solo ed esclusivamente le sue fotografie e di insegnare agli allievi a crescere rapidamente.
Ernesto ama definirsi "Fotografo Poeta". Bastano pochissimi minuti per capire che è proprio questo che cerca nella fotografia: la poesia della vita.
Bari Aprile 2015 Museo della Fotografia Politecnico di Bari – Associazione Fotografi di Strada
26 Marzo 2015
Il Laboratorio del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
"La Tubercolosi Oggi / Scatti dal Mondo"
MOSTRA FOTOGRAFICA DELL'ASSOCIAZIONE “ STOP TB ITALIA ONLUS”
Sala espositiva del Museo della Fotografia Campus Politecnico Giovedì 26 marzo ore 18.00 La mostra rimarrà aperta fino al 17 Aprile 2015 Orari: 9.30 – 13.30 16.00 – 18.45 escluso sabato e domenica e festivi Ingresso Libero
Intervengono:
Eugenio Di Sciascio - Magnifico Rettore del Politecnico di Bari
Francesca Bottalico - Assessore al Welfare del Comune di Bari
Rocco Crudele - Socio referente di Stop Tb Italia per il Focal Point Puglia
Loredana Ficarelli - Responsabile scientifico del Museo della Fotografia Politecnico di Bari
Milano 11 marzo 2015
In occasione dell’inaugurazione della Mostra Fotografica che i nostri amici pugliesi hanno organizzato nella ricorrenza della Giornata Mondiale della lotta alla Tubercolosi 2015, volevo porgere un saluto a istituzioni, organizzatori e a voi tutti, e soprattutto ringraziarVi per la partecipazione e l'interesse dimostrati.
Parlare di tubercolosi in un Paese che ha colpevolmente "cancellato" non solo la presenza ma anche il ricordo di questa malattia non è facile.
E Stop TB Italia vuole, attraverso manifestazioni culturali e di interesse generale come possono essere una mostra fotografica o un concerto, sollecitare l'interesse e meglio comunicare i nostri messaggi.
E' per questo che sono particolarmente fiero del lavoro che è stato fatto nella vostra regione, la prima ad accogliere le nostre istanze e ad impegnarsi sull'organizzazione di eventi di sensibilizzazione, e voglio ringraziare in modo particolare tutti coloro che a diverso titolo hanno contribuito a far nascere e vivere questa manifestazione.
Auguro a tutti una buona serata, che sia piacevole, stimolante e anche riflessiva.
Un caro saluto a tutti.
Giorgio Besozzi
Presidente di Stop TB Italia Onlus
16 Febbraio 2015
IL VIAGGIO TRA REALTA' E METAFORA
MOSTRA FOTOGRAFICA DELL'ASSOCIAZIONE F.64 MOLFETTA
Sala espositiva del Museo della Fotografia Campus Politecnico
lunedì 16 Febbraio 2015 ore 18.00
Via E. Orabona n. 4
70125 Bari INGRESSO LIBERO
La mostra rimarrà aperta fino al 27 febbraio 2015 Orari: 9.30–13.30 16.00–18.45 escluso sabato e domenica.
Intervengono:
Loredana Ficarelli - Rettore Vicario – Responsabile Scientifico Museo Fotografia Politecnico di Bari
Silvio Maselli - Assessore alle Culture del Comune di Bari
Donato Marzano - Presidente Associazione fotografica f.64
Pio Meledandri - Direttore Artistico Museo Fotografia Politecnico di Bari
Comunicato stampa:
Il viaggio tra realtà e metafora
Sempre attuale ed intrigante il tema del viaggio, mito letterario dell’antichità e della modernità (basti pensare all’omerico Ulisse, al Milione di Marco Polo, al Viaggio in Italia di J.W. Goethe, ma anche ai viaggi di E. Hemingway, B. Chatwin ed altri) continua ad affascinare letterati, musicisti, pittori e fotografi.
Nel 2007 viene pubblicato Viaggio in un paesaggio terrestre (1), un lavoro in cui due amici, l’uno fotografo e l’altro scrittore, macchina fotografica e taccuino in mano, decidono di fare un viaggio insieme per sentire emozioni e cogliere sguardi da riproporre e riprodurre avvalendosi ciascuno della propria poetica, alla ricerca della loro identità.
I ventiquattro fotografi, gli amici dell’Associazione f.64 di Molfetta, nella mostra Il viaggio tra realtà e metafora vanno in profondità senza indugiare, esplicitando bene il tema, per quanto ampio, tanto da aderirvi perfettamente, sempre rivelando la propria personalità artistica.
In loro è evidente la capacità di ritrovare la poesia scambiando lo sguardo con quello intenso e comunicativo dei bambini ritratti oppure girando il mondo, senza orario e senza bandiera, a soffermarsi al ritmo mutevole dello scorrere dell’acqua, o incantati dal vento che gonfia le vele, che ci regala nuvole rosse di tramonti.
Viaggiare è il riscoprirsi innocenti “partecipando” ai giochi dei bimbi, o raccogliendo le tenerezze della maternità, o i sorrisi di fanciulle povere e sorridenti fino nell’estremo oriente, o cogliere le emozioni nei profumi di giovani donne rivelatrici di dolcissime sensualità. È provare l’ebbrezza di un cammino solitario verso l’ignoto, o la visita ad una Parigi tra realtà e “finzione”, o il viaggio in un mondo ascetico ed interiore. È il desiderio di incrociare da lontano il sorriso di una castellana incantata dalla distesa di verdi prati e di cieli puliti. È la scoperta dell’ambiguità di genere e il brivido turbato di un bacio omosessuale. È il movimento del tempo attraverso le stagioni della vita.
Mai tema fu così coerente con il cammino dell’uomo.
Il viaggio come metafora dell’esistenza, come pretesto per ricercare la Bellezza perduta, pronta a rinascere dalle macerie di nature violate o nei silenzi di strade ferrate poco battute tra le colline fertili delle nostre campagne assolate, oppure ancora come stupore della sera, nelle brillanti delicatezze di mediterranei cieli stellati.
Il desiderio di scoprire ed osare diventa l’occasione per un racconto o addirittura la motivazione della nostra stessa esistenza.
Il viaggio alla ricerca di se stesso, come per Saba che si identifica nell'eroe Ulisse che appena rimesso piede sulla sua Itaca va via conquistato da nuove inquietudini. E' l'indiscusso piacere delle emozioni: «Il porto / accende ad altri i suoi lumi; me al largo / sospinge ancora il non domato spirito, / e della vita il doloroso amore».
Bari, febbraio 2015 - Pio Meledandri – Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
(1) Vittore Fossati e Giorgio Messori, Viaggio in un paesaggio terrestre, Diabasis, Reggio Emilia, 2007.
(2) Umberto Saba, Ulisse, in Il canzoniere (1900-1954), Einaudi, Torino, 1961 (p. 556)
26 Gennaio 2015
Il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
in occasione delle giornate della Memoria il 26 gennaio 2015 propone momenti di dibattito e riflessione sulle persecuzioni etniche e di genere:
LA MEMORIA E’ DI TUTTI
Aula Magna Attilio Alto ore 10.00 Campus Politecnico Via E. Orabona n. 4 70125 Bari INGRESSO LIBERO
Presso la Sala del Museo della Fotografia vernissage delle mostre:
NEVER FORGET - di Tiziana Bellanova
IL RUMORE DEL SILENZIO - di Annarita Fucilli
IDENTITA’ VIOLATE - di Franco Altbelli
Intervengono:
Eugenio di Sciascio - Magnifico Rettore Politecnico di Bari
Paola Romano - Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Bari
Paola Petruzzelli -Dirigente scolastica Istituto Majorana
Michele Bellino - Direttore del Museo Diocesano di Bari
Rosalia Chiarappa - Giornalista
Cosma Cafueri - Presidente dell’Associazione H. Nazariantz
Salvatore Alletto - Cappellano del Politecnico di Bari
Giuseppe Di Bari - Presidente dell’Associazione Fotografi di Strada
Pio Meledandri - Direttore Artistico Museo Fotografia Politecnico di Bari
Comunicato stampa:
Le Nazione Unite hanno stabilito che ogni anno fosse celebrata nel mondo il Giorno della Memoria scegliendo il 27 gennaio che è stato, nell’anno 1945, il giorno della liberazione, da parte delle truppe sovietiche, dei prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz, il quale nell'immaginario collettivo è diventato il simbolo universale del lager e della sopraffazione.
Tuttavia vanno ricordati altri olocausti come ad esempio quello degli armeni. Proprio a Bari il villaggio Nor Arax accolse, grazie all’opera del poeta Nazariantz, che nel capoluogo pugliese era arrivato nel 1913, oltre 100 Armeni scampati ad un sistematico sterminio.
Nell’Aula Magna del Politecnico saranno ricordati anche alcuni soprusi avvenuti in Terra di Bari ed analizzati i rapporti tra la nostra città, porta d’Oriente, con le popolazioni “migranti”.
Al termine degli interventi sarà inaugurata una mostra nella sala del Museo della Fotografia con le opere realizzate da tre artisti.
Tiziana Bellanova ci propone le immagini di due campi di concentramento, quello di Auschwitz (una cittadina nel cuore della Polonia) e il campo di sterminio di Birkenau (conosciuto anche come Auschwitz II), luoghi divenuti simbolo della ferocia umana che vennero adibiti allo sterminio di massa degli ebrei europei.
Il terzo è il campo di concentramento di Sachsenhausen nella località di Oranienburg a trentacinque chilometri a nord di Berlino, rappresentato nelle immagini di Annarita Fucilli.
Durante l’oppressione nazista ospitava un alto numero di prigionieri omosessuali (i cosiddetti ”triangoli rosa”) che vennero imprigionati e uccisi, e la cui storia è ancora oggi spesso sottovalutata.
Franco Altobelli presenta una serie di lavori su carta intelata utilizzando immagini fotografate direttamente da un documentario sui campi di concentramento registrato su un video dalla vecchia televisione e poi trasferite su carte da rivista attraverso fotocopie e con interventi manuali ad acrilico.
Bari, gennaio 2015 Museo della Fotografia Politecnico di Bari.
17 Gennaio 2015
Sabato 17 Gennaio 2015 si tinge di rosa!
ALESSIA VENDITTI
Propone:
Fotografia e Vita di Lucia Moholy – artista tra i maestri del Bauhaus –
ore 10.00 Sala Espositiva del Museo - Via E. Orabona, 4 70125 Bari - Campus Universitario INGRESSO LIBERO
Nel Museo è ancora in esposizione la mostra fotografica “Quanto ti vuoi bene?”, un progetto artistico-culturale ideato da Jacqui James, fotografa australiana da sempre attenta a indagare il mondo di oggi, visto dalla parte delle ragazze e realizzato nell’ambito dell’iniziativa futuro@lfemminile.
Intervengono:
Loredana Ficarelli - Responsabile Scientifico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Stefania Ferrante - Giornalista e psicologa
Un sabato mattina all’insegna del Femminile con la storica della Fotografia Alessia Venditti che parlerà della vita di Lucia Moholy mostrando diverse accattivanti immagini prodotte dall’artista cecoslovacca.
Loredana Ficarelli, responsabile scientifico del Museo, introdurrà l’argomento contestualizzando l’importante periodo storico che dette vita al movimento Bauhaus.
La giornalista e psicologa Stefania Ferrante con alcune sue pertinenti domande darà il suo importante contributo per meglio focalizzare il binomio Donna e Arte.
Lucia Moholy è tra le figure troppo spesso considerate marginali rispetto alla storia dell’arte convenzionale, accademica, didattica; figure di artisti con la “a” minuscola senza i quali, però, i grandi dell’Arte ci apparirebbero quantomeno malnutriti, o poco affascinanti.
La vita artistica e personale di Lucia Moholy si intreccia tra le trame di quella di suo marito Laszlo Moholy-Nagy (uomo complesso, poliedrico, che dal 1923 al 1928 subentra a J. Itten nell’insegnamento al Bauhaus), pittore, cineasta, fotografo, designer, pioniere della modernità, maestro del Bauhaus, autore dei celebri fotogrammi.
Il Bauhaus nasce nel 1919 a Weimar per volontà di W. Gropius, dalle ceneri di una Germania postbellica, distrutta politicamente ed economicamente, e vivrà una vita artistica e culturale tanto intensa quanto breve.
Lucia Moholy, nata Schulz, si trasferisce a Berlino dalla natia Cecoslovacchia nel 1920 e qui conosce Laszlo Moholy-Nagy che per 8 anni sarà suo marito. Con lui pubblicherà nel 1922 il saggio Produzione-riproduzione, fondamentale per comprendere il senso della sua ricerca.
È autrice di immagini che costituiscono vere e proprie icone della simbologia moderna: fra tutte, Walter Gropius, Florence Henri, gli edifici dei maestri del Bauhaus e la scuola del movimento. In mostra a Chiasso, lo scorso anno, anche i ritratti della borghesia di Londra e, per la prima volta, il reportage di varie comunità di zingari in Jugoslavia.
Bari, gennaio 2015 Museo della Fotografia del Politecnico di Bari.
16 Dicembre 2014
Il Museo della Fotografia del Politecnico di Bari in collaborazione con Microsoft Italia e Asus
Propone la mostra fotografica: Quanto ti vuoi bene? Un progetto artistico-culturale ideato da Jacqui James, fotografa australiana, da sempre attenta a indagare il mondo di oggi, visto dalla parte delle ragazze e realizzato nell’ambito dell’iniziativa futuro@lfemminile
Inaugurazione martedì 16 dicembre 2014 ore 11.00 Sala Espositiva del Museo - Via E. Orabona, 4 70125 Bari - Campus Universitario
INGRESSO LIBERO
Intervengono:
Eugenio Di Sciascio - Magnifico Rettore Politecnico di Bari
Paola Andreozzi - Direttore Responsabilità Sociale d’Impresa, Microsoft Italia
Tommaso Di Noia - Docente di Logica e Intelligenza artificiale
Loredana Capone - Assessore Sviluppo Economico Regione Puglia
Barbara Forresi - Psicologa, Responsabile Centro Studi SOS Il Telefono Azzurro Onlus
Orari: 10.00 13.30 – 16.00 19.00 fino al 19 dicembre 2014
10.00 13.30 – 16.00 19.00 dal 7 al 22 gennaio 2015 (escluso sabato e domenica)
Comunicato stampa - “futuro@lfemminile presenta Quanto ti vuoi bene?
Una collezione di scatti d’autore dedicati alle giovani tra i 9 e i 16 anni, che svelano, attraverso i loro ritratti, il mondo delle preadolescenti e adolescenti italiane. Una fascia d’età particolare, in cui è già in atto il cambiamento che porterà le bambine – giorno dopo giorno – a diventare ragazze prima e donne poi. La tecnologia è il fil-rouge che le accompagna nella crescita. Fin da piccolissime, le ragazze utilizzano il cellulare e il PC come oggetti quotidiani a cui non è possibile rinunciare, parte integrante della loro vita su tutti i fronti, dall’ambito scolastico a quello relazionale.
Una volta diventate adolescenti, le nostre ragazze alle prese con i primi amori usano PC e cellulare come schermi protettivi, per vincere imbarazzo e vergogna nel dichiarare i propri sentimenti. Vedere la mostra Quanto ti vuoi bene? significa avere accesso a un pezzo del loro mondo, un’occasione per gli adulti di mettersi in ascolto e per i coetanei di riconoscere desideri e paure. Un’immensa fonte di informazioni che ci racconta che cosa hanno in mente le nostre giovani donne di domani, che, se sapremo ascoltare, potremo anche aiutare ad affrontare il futuro che le aspetta con adeguata consapevolezza e padronanza di sé, dei limiti, delle risorse e delle opportunità che il mondo offre.”
Bari, Dicembre 2014 Museo delle Fotografia del Politecnico di Bari.
27 Novembre 2014
IL LABORATORIO del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Presenta:
LUCIANO CANFORA
giovedì 27 novembre ore 18.00 Sala Conferenze del Palazzo Politecnico via G. Amendola 126/B 70126 Bari Ingresso Libero
"IL MISTERO SVELATO - Il Papiro di Artemidoro"
Intervengono:
Antonio De Caro - Sindaco di Bari
Eugenio Di Sciascio - Rettore del Politecnico di Bari
Pio Meledandri - Direttore Artistico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Comunicato stampa - Il Papiro di Artemidoro IL MISTERO SVELATO
Luciano Canfora, storico e filologo di fama internazionale, in questi anni ha evidenziato con prove inconfutabili che il cosiddetto Papiro di Artemidoro è un falso.
Il voluminoso reperto su cui è riportato un lungo testo in greco antico, si rivela una contraffazione dell'‘800, realizzata dal noto falsario greco Costantino Simonidis.
Scrive Canfora “Il falso risponde anche ad un bisogno intellettuale e pratico: mira a colmare un vuoto, a completare quanto la tradizione avara o l’ingiuria del tempo ci hanno sottratto. Il falso è perciò anche il sogno, e talvolta l’obiettivo, di più di un filologo di genio…
In realtà, il falso è innanzi tutto opera d’arte: Jakob Burckhardt lo spiegò in una memorabile lezione, or sono moltissimi anni. E additò in Costantino Simonidis (1820-1890) un esempio memorabile di falsario grande e non necessariamente venale.
Il falso, la finzione, in Fotografia e nell’arte contemporanea, diventano un’esigenza espressiva, a tal punto che per alcuni Fotografi Artisti, come James Casebere, Paolo Ventura, Miles Coolidge, Thomas Demand, Davide Tranchina e tanti altri rappresentano uno stilema, una relazione stretta tra significante e significato il cui risultato è la restituzione reale di ciò che non esiste.
Quando finzione e realtà si sovrappongono nella fantastica creazione di un mondo immaginifico in cui lo spettatore ritrova se stesso e i suoi sogni, tutto funziona alla perfezione, come nel mitico lavoro di Luigi Ghirri “Il paese dei balocchi (1972-1979)”, ma, quando un soggetto come la Fondazione per l'Arte della Compagnia di San Paolo acquista un controverso documento in odore di falsità per il prezzo record di 2,75 milioni di euro, il sogno si infrange contro la realtà di una possibile truffa. Nonostante le rassicuranti affermazioni sulla veridicità del reperto da parte di esperti come Claudio Gallazzi, Bärbel Kramer e Salvatore Settis, schiaccianti sono le prove portate dal prof. Luciano Canfora ed altri a dimostrazione di un acquisto incauto.
Per gli appassionati di tecnica fotografica saranno citate le perizie di esperti in fotografia e datazione dell’immagine.
Grande è l’interesse intorno a possibili nuove rivelazioni così come anticipato dallo stesso Luciano Canfora.
Pio Meledandri per Il Museo della Fotografia
18 Novembre 2014
IL LABORATORIO del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Presenta:
LUCA PANARO
Martedì 18 novembre ore 18.00 Aula Magna Attilio Alto Politecnico di Bari Via Orabona 4 Campus Universitario 70125 Bari Ingresso Libero
"CASUALITA’ E CONTROLLO "
Intervengono:
Silvio Maselli - Assessore alla Cultura del Comune di Bari
Loredana Ficarelli - Rettore Vicario - Responsabile Scientifico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Pio Meledandri - Direttore Artistico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Seguirà l'inaugurazione della mostra fotografica di Vito Marzano ORARIOCONTINUATO sponsorizzata da Apulia Distribuzione S.R.L.
Curatori Tiziana Bellanova e Pio Meledandri
La mostra rimarrà aperta fino al 16 dicembre 2014 - Orari dalle 9:30 alle 13:30 dalle 16:00 alle 19:00 escluso sabato e domenica
Comunicato stampa:
CASUALITA' E CONTROLLO
Dall'avvento dell'immagine tecnologica, in modo particolare con fotografia, video e web, la cultura contemporanea perde il controllo sull'immagine. Luca Panaro rilegge teorici quali Susan Sontag, Walter Benjamin, Vilém Flusser, scrittori come Luigi Pirandello, Italo Calvino e Penelope Lively, ma anche registi come Buster Keaton, Michelangelo Antonioni, Wayne Wang, autori che hanno evidenziato come un'immagine si generi al di là delle previsioni del proprio autore, lasciando quindi l'impressione che qualcosa sfugga al proprio controllo. Riportando queste considerazioni al mondo dell'arte contemporanea, il critico riflette su alcuni lavori fotografici di Andy Warhol, Douglas Huebler, David Lamelas, Franco Vaccari, un'opera video di Douglas Gordon e Philippe Parreno, per giungere alle ricerche web di Wolfgang Staehle, Roberto Cuoghi, Carlo Zanni, Eva e Franco Mattes. Panaro traccia una lettura della cultura contemporanea arrivando a definire il ruolo dell’artista e gli esiti della sua produzione nell’epoca pre e post-digitale
ORARIOCONTINUATO
Il fenomeno della grande distribuzione e le relative necessarie costruzioni di grandi capannoni, hanno, di fatto, contribuito a modificare l’organizzazione della nostra vita quotidiana, riducendole a felicità astratta alcune delle attività culturali e sociali della nostra vita civile, attività, queste, manipolate e condizionate da un compulsivo e perpetuo shopping.
Il centro commerciale per eccellenza diventa l’universo iper-reale necessario per intrattenersi, per comunicare, per, addirittura, maturare esperienze singolari e collettive.
Dice a proposito Jean Baudrillard “Attraverso i media si perde il principio di realtà, diventa impossibile distinguere fra ciò che è vero e ciò che è falso”.
Eppure nel 1865 per opera dei fratelli Bocconi a Milano si apre il primo edificio a carattere esclusivamente commerciale, un grande “magazzino”, dove dovevano essere venduti gli abiti a prezzi convenzionati, una delle più celebri catene denominata in seguito da G. D’Annunzio la “Rinascente”. L’esperienza sarà seguita da numerose altre istallazioni, edifici spesso progettati per opera di prestigiose firme e destinati a contribuire all’identità della città che le ospitava. L’eleganza di questi edifici puntava oltre che ad attirare all’acquisto, le diverse classi sociali erano anche riconosciute come punti di forza della città. Il palazzo della Rinascente a Roma in via del Corso oltre a contenere diverse attività contava la firma di Gio Ponti per il disegno dei suoi interni, e la pubblicità era curata da Marcello Dudovich. Il paradigma di una ricerca compositiva prima che commerciale, l’adesione ad un progetto culturale di elevata qualità, ha visto i contributi di importanti progettisti come, Bruno Munari, Carlo Pagana, Tomas Maldonato, Franco Albino ed altri, tutti impegnati in una progettazione attenta e di qualità.
In seguito altri edifici hanno assunto il ruolo di archetipi si pensi alla Standa e all’Upim.
L’approccio contemporaneo, spietato, è sempre più legato ai valori esclusivamente di mercato, l’emarginazione e la casuale sistemazione di questi magazzini rendono questi luoghi definibili come “non luoghi” miseri e non qualificati, ambienti in cui si circola, si consultano le etichette, si pesa la frutta e la verdura, si paga, possibilmente con carta di credito. Nascono i parchi commerciali in aree extra urbane, grandi e speculativi contenitori senza nessuna ragione estetiche ma in grado di offrire prezzi scontati e concorrenziali, un progressivo allontanamento dai fatti urbani e dalla città.
Oggi questo è diventato il fenomeno problematico, oggetto di attenzioni, di discussioni e di ricerche, nel tentativo di ridimensionare l’asservimento dello spazio pubblico al commercio. Questo è ora anche un nostro problema, e Orario Continuato di Vito Marzano, con lo scatto di una macchina fotografica tendenziosamente oltre il front office ci suggerisce un “altro” mondo, animato, forse, di gente operosa, coinvolgendoci!.
Bari, novembre 2014
Loredana Ficarelli - Responsabile Scientifico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
20 Ottobre 2014
IL LABORATORIO del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Presenta:
ANTONIO OTTOMANELLI
Lunedì 20 ottobre ore 18.00 Sala Espositiva Museo della Fotografia Politecnico di Bari Via Orabona 4 Campus Universitario 70125 Bari Ingresso Libero
Collateral Photography
transforming, defending, rebuilding the landscape
Intervengono:
Loredana Ficarelli - Responsabile Scientifico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Pio Meledandri - Direttore Artistico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Comunicato stampa:
Io penso che sia necessario, soprattutto nelle facoltà di architettura, tornare a vivere il paesaggio assiduamente. Attraversarlo e sentirlo proprio. Penso che sia estremamente importante salvaguardare una visione complessa e continua del territorio, tutelare una sua conoscenza genetliaca da una processo, in atto, di frammentazione della stessa; un processo di esclusione di parti di territorio, di rimozione di intere città; una cancellazione non dovuta al crollo o alla demolizione, ma all'abbandono nel tempo che segue; un'esclusione, uno smemoramento che è abitudine al trauma, al conflitto che vuol dire identificarsi in esso. La fotografia è uno strumento necessario a costruire ponti di conoscenza, infrastruttura per una memoria viva. Questo è quello che cerco di fare con la fotografia e altro, in Italia come in Medioriente.
L'obiettivo è costruire un quadro unitario, forse imperfetto, ma globale, di un territorio trasfigurato da un conflitto senza sosta; un paesaggio culturale e fisico ormai abituato e con-fuso al trauma al punto che è diventato parte della sua costruzione.
Bisogna tenere ben presente che la questione del conflitto non viene intesa, ne affrontata, con esclusivo riferimento a forme di intervento militare. E’ luogo di conflitto quello in cui è in atto un processo di disumanizzazione della realtà. Un conflitto che è sempre tra le forme di controllo antidemocratico per la tutela della sicurezza pubblica e il diritto quotidiano e informale alla ricerca di un livello sempre più alto di libertà e emancipazione privata. Un conflitto vivo e necessario in atto anche nel nostro paese. La fotografia è storicamente la pratica che prima di tutte ha originato, espresso e raccontato questo tipo di conflitto; per questo motivo è lo strumento più adatto ad analizzarlo anche in relazione alle sua evoluzione tecnologica. Questo tipo di analisi, permette di confondere sullo stesso piano territori considerati molto diversi tra loro; originare un sistema aperto e orizzontale di interrogativi che insistono a livello delle strutture di relazione sociale.
E', prima di tutto, estremamente urgente, per noi, chiarire questa definizione di conflitto e legarla fortemente al nostro territorio nazionale e comunitario; farlo con la fotografia, ma soprattutto attraverso un percorso professionale e umano, considerato nel suo insieme; creando soprattutto dispositivi di confronto ed educazione all'ascolto.
Antonio Ottomanelli per il Museo della Fotografia
Bari, Ottobre 2014