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Craco, il borgo medievale

Craco, il borgo medievale
Monastero di San Pietro, 22 ottobre 2016

Inaugurazione della mostra permanente degli studi svolti nei Laboratori di Restauro Architettonico presso il Politecnico di Bari

Il 22 ottobre dell’anno in corso si è svolta a Craco, nel Monastero di San Pietro, un’interessante manifestazione a cornice dell’inaugurazione della mostra permanente degli elaborati grafici più rappresentativi di un’attività di ricerca svolta nell’ambito di due Laboratori di Laurea e un Laboratorio d’anno in Restauro, all’interno del corso di Laurea Magistrale in Architettura del Politecnico di Bari. Le relazioni programmate, affidate ai docenti del collegio di ciascun laboratorio, hanno illustrato il prezioso percorso di studio e ricerca svolto dai giovani architetti e laureandi giunti a delle soluzioni progettuali anche originali che, se realizzati, come ha sottolineato il Sindaco di Craco Giuseppe Lacicerchia, forse un giorno renderanno nuovamente vitale una parte di Craco, il cui abbandono ad un progressivo degrado ne segnerebbe la scomparsa definitiva.
È d’obbligo precisare come tutto sia stato possibile anche grazie al supporto sia del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari che della Pubblica Amministrazione di Craco tramite la firma nel 2014 di un Accordo Quadro.
La manifestazione, alla quale ha partecipato un pubblico ampiamente rappresentativo - tra studiosi del Restauro, professionisti nel campo dell’architettura e un discreto numero di rappresentanti della comunità locale -, ha avuto inizio nella sala multimediale attigua al chiostro del Monastero di San Pietro con i saluti di benvenuto del sindaco che, come già indicato in apertura di testo, ha anche sottolineato il valore dello studio e della ricerca condotti dai giovani architetti e laureandi a cui si deve anche il merito di aver saputo formulare delle suadenti  ipotesi di progetto per il recupero di  ‘Craco vecchia’.
Il Pro-Rettore del Politecnico di Bari, la prof. Loredana Ficarelli, ha quindi aperto i lavori richiamando l’elevato valore scientifico dell’attività di ricerca svolta dall’equipe di studiosi del Politecnico di Bari e, in particolare, dai docenti del dICAR nello studio dei tessuti storici e dei monumenti. Nell’occasione la professoressa ha prospettato la possibilità d’istituire tra il Dipartimento DICAR del Politecnico e l’Amministrazione Comunale di Craco un tavolo tecnico, che possa dare concretezza all’attività già svolta nel prosieguo degli studi e della ricerca.  Ha ricordato come la tutela della città storica passi anzitutto attraverso un profondo senso di eticità, quella che dovrebbe guidare sempre il mondo della ricerca, dello studio e della professionalità. Il suo intervento si è chiuso evocando le singolari considerazioni suggerite da Pasolini nel film documentario su Orte storica in cui, il famoso regista, riconosce una straordinaria “perfezione stilistica” testimonianza della “storia del popolo di una intera città …. un’infinità di uomini senza nome”.
Ai saluti delle autorità, sono seguiti gli interventi dei docenti del Politecnico (la prof. Rossella de Cadilhac, il prof. Matteo Ieva, il prof. Gabriele Rossi, la prof. Dora Foti, l’ing. Michele Vitti, la prof. Luciana Bozzo) e dei rappresentanti dei tre Laboratori (l’arch. Annamaria Santarcangelo, portavoce del Laboratorio di Laurea che ha focalizzato la propria attenzione sugli edifici intorno a Largo Machiavelli e Largo Grossi; l’arch. Maria Antonietta Catella referente del gruppo di studio che ha analizzato gli edifici lungo via Alfieri; la laureanda Claudia Angarano delegata del Laboratorio d’anno che ha relazionato sullo studio del monastero di San Pietro), i quali, nel commentare alcune immagini, hanno esposto con puntualità e rigore il contenuto degli studi svolti.
La Prof. Rossella de Cadilhac, coordinatrice dei tre laboratori, ha sottolineato come gli studi intrapresi,  che fra l’altro hanno conseguito importanti riconoscimenti scientifici, si muovano nel solco di una consolidata tradizione accademica, aprendo un varco nel percorso di conoscenza di un patrimonio architettonico unico e irripetibile per lo stretto legame con la cultura del luogo e con l’ambiente naturale dall’elevato valore paesaggistico. Questo, ha sottolineato, oltre che sensibilizzare le coscienze, crea le premesse per acquisire quella consapevolezza storico-critica e quella necessaria competenza tecnica indispensabili per conservare e valorizzare l’identità, il portato della cultura e della tradizione costruttiva di un luogo, fino a farne una risorsa strategica di sviluppo territoriale.
Il prof. Matteo Ieva si è soffermato sul tema del recupero delle città storiche evidenziando il graduale interesse della cultura architettonica italiana verso il costruito ereditato, già a partire dagli anni '50 del XX secolo. Tale attenzione ha progressivamente mutato prospettiva di senso verso l'intero patrimonio storico (la langue edilizia) e non solo i monumenti, sviluppando una conoscenza dei luoghi diventata, in breve tempo, metodo "scientifico" dell'analisi urbana.
Inoltre, sottolinea l’importanza dello studio sulla città morta di Craco che - data la sua fissità temporale - aggiunge un tassello importante a tali conoscenze e, in particolar modo, al concetto di casa ricostruito processualmente, essendo qui non assoggettato alle pesanti trasformazioni che hanno investito la residenza negli ultimi sessant'anni.
Il prof. Gabriele Rossi ha illustrato l’esperienza di rilievo del borgo medioevale di Craco, esponendo le nuove frontiere della disciplina del rilievo. Il rilievo architettonico condotto a scala urbana di una porzione del centro storico di Craco nell’ambito dei Laboratori di laurea ha costituito un’esperienza interessante e per l’integrazione di strumenti e metodi utilizzati - infatti si è fatto ricorso a tecniche tradizionali supportate da basi topografiche e in casi campione delle più sofisticate tecnologie scanner laser - e soprattutto per le condizioni limite in cui tali operazioni di rilievo sono state condotte a causa dei fenomeni franosi che hanno caratterizzato le tristi vicende dell’abitato medioevale. Le recenti tecniche di foto-modellazione, identificate nella letteratura specifica come Structure from Motion (SfM), potrebbero consentire - anche in prospettiva dell’estensione dell’area di studio - di rendere le operazioni di campagna più rapide e quindi meno rischiose, e demandare in fase di post-produzione le lunghe ed impegnative operazioni di elaborazione dati e restituzione grafica.
La prof. Dora Foti si è occupata del comportamento degli edifici dal punto di vista statico. In particolare l’attenzione si è concentrata sulla torre Normanna di Craco, ancora in piedi perché fondata su un costone roccioso. Sulla torre sono state eseguite delle prove in sito di monitoraggio e identificazione dinamica delle caratteristiche della torre, con il fine di determinare la vulnerabilità della stessa. Tali attività sono state realizzate utilizzando le attrezzature acquistate nel progetto di cooperazione internazionale SMART BUILT, di cui responsabile scientifico e coordinatore è la stessa  prof. Foti, in collaborazione con il laboratorio prove e materiali “M. Salvati” del DICAR - Politecnico di Bari.
L’ing. Michele Vitti, collaboratore della prof. Foti per la cattedra di Tecnica delle Costruzioni, ha seguito gli studenti nell’analisi e valutazione delle problematiche strutturali che contraddistinguono il borgo medievale di Craco. L’attività si è articolata attraverso un dettagliato rilievo dei quadri fessurativi, condotto anche con l’ausilio della tecnologia laser e lo studio dei meccanismi di collasso in atto e in fase di attivazione per poter valutare le migliori tecnologie costruttive per gli adeguati interventi di rinforzo e consolidamento.
La prof. Luciana Bozzo, sociologa dell’ambiente e del territorio, consulente esterna dei due Laboratori di Laurea, ha sottolineato come fosse stato fondamentale il concorso delle diverse discipline all’interno dei due laboratori, chiamate tutte a definire quali  attività e azioni perseguire per il recupero di Craco in cui le funzioni che potrebbero attivarsi, consentirebbero la riappropriazione dei suoi luoghi e spazi da parte di tutta la collettività locale, offrire un bene di inestimabile valore storico, culturale, paesaggistico a turisti, visitatori non meno a studiosi per gli importanti stimoli e spunti di ricerca che il sito sollecita e suggerisce al mondo scientifico.
La prof. Bozzo ha rimarcato anche la complessità dello studio condotto dagli allora laureandi che non si erano limitati ad un’analisi del fabbisogno, ma avevano svolto un’indagine ad ampio spettro, che ha guardato alla complessità del territorio anche da un punto di vista economico e culturale, valutando gli spazi della partecipazione alla politica locale e i contenuti delle domande espresse dai cittadini.
A conclusione degli interventi il prof. Moccia, Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Architettura, spaziando tra visione realistica e interpretazione poetica, nel riprendere i temi affrontati ha messo in risalto il carattere del borgo abbandonato in cui il dato materico, manifestato dalla potenza costruttiva dell’architettura muraria lucana, connota simbioticamente il rapporto con la natura: la torre e gli edifici che la cingono sembrano emergere come concrezione di natura che si fa architettura e stabiliscono con il paesaggio un equilibrio perfetto. Riguardo agli interrogativi circa il futuro della Craco diruta, il prof. Moccia ha focalizzato l’attenzione sull’importanza e la concretezza delle proposte scientifiche avanzate dai colleghi e mostrate nei lavori esposti nel monastero di S. Pietro.
Dopo il coffee-break offerto dall’amministrazione comunale, l’attività è proseguita con l’inaugurazione della mostra allestita nel chiostro del monastero, dove i neo-architetti Claudia Rita Calitro, Pietro Colonna, Agata D’Ercole, Pasqualia Vitucci, Giovanna Serena Orofino, e i laureandi Nicola Cavallera e Francesco Paolo Protomastro, hanno commentato con dovizia di particolari i singoli pannelli esposti, suscitando l’interesse della platea.
La prof. Rossella de Cadilhac ringraziando gli intervenuti ha chiuso i lavori di quest’importante tappa dell’arduo percorso scientifico intrapreso, nell’apprezzamento generale di un pubblico affascinato e partecipe.

Laboratorio di Lauea (Craco, Largo Machiavelli e Largo Grossi)

Da sinistra: Mariantonietta Pepe (Fasano), Pietro Colonna (Altamura), Annamaria Santarcangelo (Nova Siri), Agata D’Ercole (Andria), Claudia Rita Calitro (Andria), Claudia Bisceglia (Mattinata).

Politecnico di Bari – Corso di Laurea Magistrale in Architettura, a.a. 2013/2014
Laboratorio di Laurea in Restauro Architettonico

Coordinatore del Laboratorio di Laurea:
prof. Rossella de Cadilhac (Restauro Architettonico)

Sintesi finale: “Progetto di restauro del borgo medievale di Craco (MT)”
prof. Rossella de Cadilhac (Restauro Architettonico)
prof. Matteo Ieva (Progettazione dell’Architettura)

Tesi di Ricerca: “Centri storici minori in stato di abbandono. Problemi di conservazione e valorizzazione”

Collegio dei docenti:
prof. Gabriele Rossi (Rilievo dell’Architettura)
prof. Dora Foti (Tecnica delle Costruzioni)

Consulenti esterni al collegio:
prof. Luciana Bozzo (Sociologia urbana e del territorio)
ing. Michele Vitti (Tecnica delle Costruzioni)

Riconoscimenti conseguiti:
- Il Primo premio nazionale ARCo Giovani 2015 per tesi di laurea sul restauro, recupero e valorizzazione del costruito storico.

Roma, Università “La Sapienza”, 5 aprile 2014.
Aula Magna Facoltà di Architettura, Piazza Borghese
- Segnalazione di merito, con diritto di pubblicazione in “Architettura e Città”, al XXIV Seminario Internazionale e Premio di Architettura e Cultura urbana: Architettura e città. Progetti di rinnovamento urbano.
Camerino, 4 agosto 2014
Palazzo Ducale - piazza Cavour

Laboratorio di Laurea in Restauro Architettonico (Craco, via Alfieri)
Da sinistra: Simona Belmondo (Giovinazzo), Maria Antonietta Catella (Adelfia), Marita Madio (Bari), Michele Intini (Noci), Pasqualia Vitucci (Toritto), Giovanna Serena Orofino (Senise).

Politecnico di Bari - Corso di Laurea Magistrale in Architettura, a.a. 2014/2015
Laboratorio di Laurea in Restauro Architettonico

Coordinatore del Laboratorio di Laurea:
prof. Rossella de Cadilhac (Restauro Architettonico)

Sintesi Finale: “Progetto di conservazione e valorizzazione del borgo medievale di Craco (MT)”
prof. Rossella de Cadilhac (Restauro Architettonico)
prof. Matteo Ieva (Progettazione dell’Architettura)

Tesi di Ricerca: “Antico e nuovo nel recupero dei borghi antichi abbandonati”.

Collegio dei docenti:
prof. Gabriele Rossi (Rilievo dell’Architettura)
prof. Dora Foti (Tecnica delle Costruzioni)
prof. Pierluigi Morano (Valutazione economica dei progetti)

Consulenti esterni al collegio:
prof. Luciana Bozzo (Sociologia urbana e del territorio)
ing. Michele Vitti (Tecnica delle Costruzioni)

Riconoscimenti conseguiti:
- Segnalazione di merito con diritto di pubblicazione in “Architettura e Città”, conseguita durante il XXV Seminario internazionale e Premio di Architettura e Cultura Urbana CITTÀ IN TRASFORMAZIONE. Risanamento e riuso. Periferie e aree dismesse. Spazi pubblici e mobilità urbana

Camerino, Palazzo Dicale, 29 luglio - 2 agosto 2015

Laboratorio di Restauro Architettonico (Craco, Monastero di San Pietro)
Da sinistra: Nicola Cavallera (Bari), Francesco Protomastro (Bari), Claudia Angarano (Bari).

Politecnico di Bari - Corso di Laurea Magistrale in Architettura, a.a. 2013/2014
Laboratorio di Restauro Architettonico A, IV anno

Il monastero di San Pietro a Craco. Dall’analisi al progetto di restauro.

Coordinatore del Laboratorio di Restauro A
prof. Rossella de Cadilhac

Restauro Architettonico A: prof. Rossella de Cadilhac
Teorie e Tecniche costruttive nel loro sviluppo storico A: prof. Dora Foti, ing. Michele Vitti

Il Pro-Rettore, prof. Loredana Ficarelli e il Coordinatore del CLMA, prof. Carlo Moccia (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)

Rita Claudia Calitro (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)

Pasqualia Vitucci (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)

Agata D’Ercole (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)

Pietro Colonna (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)

Giovanna Serena Orofino (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)

Nicola Cavallera (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)

Francesco Protomastro (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)

A chiusura della Manifestazione, foto di gruppo (Craco, monastero di San Pietro, 22.X.2016)
Nella foto, da sinistra:

Agata D’Ercole, Claudia Calitro, Pietro Colonna, Annamaria Santarcangelo, Matteo Ieva, Maria Antonietta Catella, Rossella de Cadilhac, Luciana Bozzo, Pasqualia Vitucci, Giovanna Serena Orofino, Claudia Angarano, Francesco Protomastro, Nicola Cavallera, Dora Foti.

 

 

 

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