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Riflessioni per un futuro sostenibile post-COVID 19

“Per aspera ad astra…Riflessioni per un futuro sostenibile post-COVID 19” 
“Laboratorio Sostenibilità” - Politecnico di Bari -

 

In questi giorni di febbrile lavoro, la bellissima iniziativa di "Riapro”, ideata dal nostro Magnifico Rettore Francesco Cupertino, ci ha visto, prima come uomini e poi con i rispettivi ruoli, lavorare dalla mattina presto a sera inoltrata per cercare di essere da guida, in qualche modo, al moto istintivo, ma confuso di tante aziende.
Aziende dietro le quali donne e uomini, nel loro mestiere di imprenditori, si sono lanciati generosamente per essere di supporto alla popolazione…per essere la prima linea di difesa dal “nemico invisibile e impietoso” che ha messo spalle al muro il paradigma del “profitto prima di tutto”, evidenziando tutti i limiti del nostro modello di sviluppo sociale ed economico.
Nella maniera peggiore (per aspera) stiamo imparando che il modello di globalizzazione basato solo su ragioni economiche non può e non deve essere la risposta definitiva nella ricerca della felicità e del benessere.
Abbiamo conosciuto bellissime persone, generose, pronte a donare il loro tempo per la causa comune, abbiamo visto e immaginato gli occhi, a volte dispersi, degli imprenditori alla ricerca di un nuovo senso alla loro ragione di sopravvivenza…abbiamo realizzato sulla nostra pelle i limiti del sistema organizzativo sociale ante COVID-19.
Soprattutto abbiamo imparato che, più del profitto, vale la ragione della solidarietà e della armoniosa relazione tra gli uomini e che la vera luce guida di tutti noi, nel campo dell’azione umana, è la scienza applicata alla tecnologia.
Di qui con Biagio D’Aquino, che da silenzioso lavoratore ha macinato contatti e dati per offrire un ordine al caos, siamo arrivati ad un punto in cui si può affermare di aver aiutato la ripartenza di un processo virtuoso e solidale delle attività produttive, con una logica diversa…non più solo del profitto, ma anche del servizio sociale.
Come tanti altri Atenei italiani, il gruppo di lavoro Riapro del PoliBa, composto anche dal mio direttore di Dipartimento Giuseppe Carbone e me, sta lavorando gomito a gomito con altre realtà Universitarie (in primis l’Università degli Studi di Bari), rendendo vivo e reale il significato di “Terza Missione” e cercando anche di definire uno scenario possibile di ripresa dall’inevitabile crisi, che l’inedia operativa sta determinando.
Queste poche righe vogliono solo rappresentare un momento di riflessione per rimarcare come la sostenibilità sia oramai a pieno titolo il nuovo paradigma della nostra società, per fornire una risposta sensata ai problemi sempre più complessi del nostro vivere.
Il cambiamento dipende in primis da noi cittadini, come ci ha insegnato lo slogan “#iorestoacasa”, perché adottare un diverso di stile di vita paga!  Quale migliore esempio di sostenibilità sociale?
In fondo, bisogna solo iniziare a vivere usando il buon senso comune, imparando a guardare più in là del proprio balcone, come in questi giorni in cui lo sguardo vola lontano, al di là dei bisogni immediati del presente.
Il Green Deal Europeo mette in campo una serie di azioni per rendere la nostra società coerente con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, ora più che mai attuali: LA SOSTENIBILITA’ NON E’ UNA CHIMERA,  MA UNA GRANDE OPPORTUNITÀ .
Ora più che mai comprendiamo il valore:
- dell’obiettivo 1 “NO POVERTY”: poiché potremmo affrontare una delle crisi economiche più pesanti della nostra vita;
- dell’obiettivo 12 “RESPONSIBLE PRODUCTION AND CONSUMPTION”: avendo sofferto sulla nostra pelle che delegare la produzione in settori strategici ad altri non sempre paga, e che la politica industriale del paese non può essere decisa solo dalle spietate leggi della domanda e dell’offerta.

Il momento che stiamo vivendo deve rappresentare per la nostra Italia un’opportunità unica per ripartire, proprio prendendo spunto dalle strategie del Green Deal, facendole nostre, anche al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030.
L’educazione è, come la stessa Agenda 2030 sottolinea, il principale strumento affinché tale trasformazione possa divenire concreta e dovrà passare da una nuova visione dei processi formativi, valorizzando il capitale umano e l’importanza dell’apprendimento.
Le stesse istituzioni formative italiane (scuole, università, accademie, ecc.) stanno riscoprendo il valore sociale della loro missione educativa, conferendo un senso ed una direzione anche in questi momenti più critici, puntando sullo sviluppo delle competenze, anche di quelle trasversali. 
Noi come università crediamo molto alla rete: basta vedere le bellissime iniziative messe in campo dagli atenei che formano la RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile) a cui aderiamo come concreta ed testimonianza pratica di valori condivisi e di comun sentire. Le università, ognuna per la propria competenza, si sono rimboccate le maniche organizzandosi, coordinando, proponendo, analizzando, senza personalismi o chiusure, non pensando affatto al profitto!
Da questa piccola esperienza di RIAPRO dobbiamo riguadagnare la centralità del ruolo della scienza e tecnologia come metodo di buon governo della società, ma al contempo al suo servizio.
Una nota a margine…come sempre accade nei periodi difficili, c’è sempre una opportunità da cogliere.
Il recupero dello spazio del sé, del silenzio, dei profumi della natura (l’ecologia), che la costrizione della paura ci ha insegnato…accettiamo questa amara lezione per ricordarci che il futuro dipende solo da noi e dalle nostre azioni.
Per parte nostra, come università, siamo e saremo sempre a fianco della gente cercando, dove possibile, di applicare il nostro spirito critico a servizio del benessere sociale.
La prima mia passione da universitario è stata la crescita di nuovi e più qualificate menti, le uniche che rappresentano la vera ricchezza di un popolo e tanti ragazzi, anche in questo momento di reclusione forzata, si stanno appassionando a RIAPRO, sentendola loro!
L’approccio sistemico, trasversale e inter- e trans-disciplinare del pensiero sostenibile dovrà, negli opportuni tempi e modi, divenire la norma e non l’eccezione alla formazione: ragione per cui, da delegato alla sostenibilità del Magnifico Rettore, mi sono sentito di giocare un ruolo attivo di primo piano in questa crisi con il caro Biagio D’Aquino.
Noi Università abbiamo potuto rendere disponibile lo studio ed il metodo scientifico, nostro faro guida costante al servizio della collettività, nelle ore febbrili di ricerca di soluzioni razionali ed efficaci.
Questo ancora di più ci ha convinto della bontà della nostra idea di costruire un Laboratorio Multidisciplinare per la Produzione Sostenibile, che chiameremo “LABORATORIO SOSTENIBILITÀ” del Politecnico di Bari, nell’alveo del quale è nato il progetto RIAPRO.
Il Laboratorio Sostenibilità sarà un luogo, non necessariamente fisico, dove ménti di tutte le età si possano confrontare sulla base di richieste sociali ed idee dei singoli, sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, progetti liberi, non necessariamente finalizzati ad esigenze economiche impellenti, per lasciare spazio alla creatività, alle intuizioni di ricercatori di tutte le età, che possano in un secondo tempo, dopo la prova di laboratorio, diventare spunti concreti per idee di impresa e quindi portare ad un utile esito economico.
Una fucina di idee da sperimentare insieme agli imprenditori che vogliano co-progettare, insomma, così che il pensiero scientifico trovi sbocco nelle tecnologie di produzione, per valorizzare nella sua connotazione multidisciplinare ed aperta quella nostra italica DIVERSITÀ CULTURALE, l’unico vero patrimonio sostenibile che dobbiamo tenerci stretto!

Come sempre…A vostra disposizione

per Team Sostenibilità del Politecnico di Bari
Prof. Ing. Michele Dassisti