Pur essendo stata ufficialmente istituita, come si è appena ricordato, nel 1947/48, la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bari ebbe origine ancor prima in quanto i suoi corsi cominciarono a svolgersi sin dall'anno accademico 1943/44, quando il nostro Paese era diviso in due e occupato nelle regioni meridionali dagli anglo-americani.
La Città, pur risparmiata dai bombardamenti aerei che tante distruzioni avevano arrecato altrove prima dell'8 Settembre 1943, ugualmente era stata teatro di alcune azioni belliche distruttive che avevano prodotto danni e vittime. In particolare il 2 Dicembre 1943 essa era stata attaccata dagli aerei tedeschi che avevano distrutto la flotta alleata alla fonda nel porto , colpendo, tra le altre, una nave carica di iprite, e dando luogo perciò all'unico episodio di guerra chimica che si sia verificato nel corso del 2° Conflitto mondiale. Si viveva tra mille disagi e privazioni; e ci si trovava nell' impossibilità, da parte dei giovani pugliesi di raggiungere altre Sedi universitarie ove fosse funzionante una Facoltà di Ingegneria.
Per consentire loro di intraprendere gli studi, il Governo Badoglio fu indotto a istituire , con Regio Decreto n.60 del 27 Gennaio 1944, il Biennio propedeutico per il corso di laurea in Ingegneria presso l'Università di Bari , con riferimento appunto all'anno accademico 1943/44. Il provvedimento, comparso sulla G.U. n. 10 del 26 Febbraio 1944 ( Serie speciale ) , prevedeva all'art. 4 che i piani di studio fossero formulati e pubblicati dal Rettore con proprio decreto , sentito il Senato Accademico. Il Consesso in parola perciò, presieduto dal Rettore Angelo Fraccacreta, nella riunione del 21 Marzo 1944, fissò il Manifesto degli Studi relativo ai due anni : a titolo di curiosità si può osservare che in esso, accanto alle discipline classiche previste all'epoca, erano presenti anche due corsi di Cultura militare che non sembra, peraltro, siano stati effettivamente impartiti. Inizialmente il Biennio fu realizzato come corso autonomo non facente parte di alcuna Facoltà.
Nella medesima adunanza il Senato conferì anche gli incarichi di insegnamento : entrarono così per la prima volta nella storia dell'Ingegneria di Bari i nomi di alcuni docenti tra i quali è anzitutto doveroso ricordare quelli di Edoardo Orabona e Michele Salvati, entrambi all'epoca liberi docenti di Scienza delle Costruzioni, Funzionari dell'Acquedotto Pugliese, che si videro assegnare gli Insegnamenti di Geometria Descrittiva e di Meccanica Razionale il primo, di Analisi Matematica Infinitesimale e di Fisica Sperimentale (1° anno) il secondo. Essi avrebbero avuto un ruolo importante nelle successive fasi di sviluppo della Facoltà e avrebbero occupato nella stessa posti di rilievo. Tra i docenti incaricati si trovano inoltre i nomi di Pacifico Mazzoni, Ordinario nella Facoltà di Economia e Commercio, per Analisi matematica algebrica e Geometria analitica e di Guido Corazziari, professore nel Liceo Scientifico A. Scacchi di Bari , ben noto all'epoca a varie generazioni di studenti provenienti da quell'Istituto, cui fu conferito l'incarico di Disegno Geometrico . A Luglio 1944 ebbero luogo i primi esami di profitto.
Molto più travagliata fu l'istituzione del Triennio di applicazione a cui si opponevano svariate difficoltà tra cui soprattutto la scarsa disponibilità di risorse. L'azione del Rettorato dell'Università, sostenuta e affiancata da quella di un gruppo di docenti lungimiranti e coraggiosi, con l'aiuto di alcuni uomini politici e degli stessi studenti, riuscì ad ottenere che , con telegramma del 18 Novembre 1946, il Ministro competente autorizzasse l'istituzione provvisoria del 3° anno del Corso di Laurea in Ingegneria Civile per l'a.a. 1946/47. Al raggiungimento di quest'obiettivo dettero un notevole contributo i primi allievi del Biennio, costituendo tra l'altro un'associazione che operò presso le amministrazioni e i parlamentari locali. A titolo di curiosità si osserva che di essa faceva parte l'allora studente Umberto Ruggiero, che, cinquanta anni dopo, sarebbe divenuto Rettore del Politecnico.
Nell'adunanza del Senato Accademico del 18 Dicembre 1946 il Rettore Prof. Aldo Amaduzzi, subentrato nel frattempo al Prof. Fraccacreta, annunciò di aver designato, quale funzionante Preside del nuovo corso di laurea il Prof Giovanni Candura della Facoltà di Agraria. Nel verbale della medesima adunanza fu riportata una deliberazione, assunta sin dal 25 Novembre 1946, con cui venivano assegnati gli incarichi del primo anno di Applicazione di Ingegneria Civile ; in particolare, ai già citati Proff. Edoardo Orabona e Michele Salvati erano rispettivamente conferiti gli insegnamenti di Idraulica e di Scienza delle costruzioni; ai Proff. Giovanni Candura e Bartolomeo Bonifacino nell'ordine quelli di Meccanica Applicata alle Macchine e di Topografia con elementi di geodesia; al Prof Giuseppe Cannone quello di Architettura tecnica.
Si dovette però attendere il Decreto Legislativo n. 170 del 28 Gennaio 1948, comparso sulla G.U. della Repubblica n.74 del 29 Marzo 1948 , perché, con decorrenza dall'a.a. 1947/48, essendo Rettore dell'Università il Prof Raffaele Resta, fosse istituita ufficialmente la Facoltà di Ingegneria, cui furono assegnati, all'art. 2, sei posti di professore di ruolo. Con il decreto in parola fu riconosciuta ad ogni effetto la validità dei corsi istituiti in via provvisoria presso l'Università di Bari .
La Facoltà si inquadrò ovviamente nell'ambito dell'ormai consolidata tradizione ingegneristica italiana. Alla fine degli anni Quaranta del Novecento esistevano nel nostro Paese le nove Facoltà storiche di Torino, Milano, Genova, Padova, Bologna, Pisa, Roma, Napoli, e Palermo, cui si erano da poco aggiunte quelle di Cagliari e di Trieste. La Facoltà di Ingegneria di Bari fu quindi la dodicesima in ordine di istituzione .