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Facoltà di Ingegneria di Bari

Una recente legge di riforma dell'Università impone che, dall'anno accademico 2012/2013, vengano soppresse le Facoltà, e sia, di conseguenza, eliminata un'istituzione  tipica dell'Istruzione superiore italiana.
La circostanza è particolarmente rilevante per la Facoltà di Ingegneria, la cui concezione e i cui ordinamenti si richiamano, come ben noto, al modello dettato da Monge nel 1795, quando  a Parigi fu istituita l'Ecole Polytecnique. Il modello in parola si diffuse infatti in tutto il mondo nel corso del XIX Secolo e, ovviamente, anche in Italia, dapprima negli Stati preunitari e poi nel Paese unito, con la nascita delle Scuole di Ingegneria che si trasformarono in Facoltà nel 1935. Queste ultime, pur nelle diversità che si sono venute determinando nel loro ambito per la necessità di suddividere le varie branche del sapere ingegneristico sempre più numerose e differenziate, hanno svolto un'essenziale azione unificante, contribuendo a mantenere vivo e unitario il substrato culturale che contraddistingue l'Ingegnere italiano.
La Facoltà di Ingegneria di Bari è stata istituita ufficialmente nel 1947/48 e pertanto, a fine Ottobre 2012, avrà raggiunto il traguardo definitivo dei 65 anni di età.
Questa sua breve storia si richiama a due precedenti versioni che hanno visto la luce la prima in uno con il volume celebrativo del 50° anno di vita dell'Istituzione, la seconda, nel 2007, al compimento del 60° anno. Essa integra e aggiorna le precedenti, fotografando le trasformazioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni della sua vita.
Pur essendo stata ufficialmente istituita, come si è appena ricordato, nel 1947/48, la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Bari ebbe origine ancor prima in quanto i suoi corsi cominciarono a svolgersi sin dall'anno accademico 1943/44, quando il nostro Paese era diviso in due e occupato nelle regioni meridionali dagli anglo-americani.
La Città, pur risparmiata  dai bombardamenti aerei che tante distruzioni avevano arrecato altrove prima dell'8 Settembre 1943, ugualmente era stata teatro di alcune azioni belliche distruttive che avevano prodotto danni e vittime. In particolare il 2 Dicembre 1943 essa era stata attaccata dagli aerei tedeschi che avevano distrutto la flotta alleata alla fonda nel porto , colpendo, tra le altre, una nave carica di iprite, e dando luogo perciò all'unico episodio di guerra chimica che si sia verificato nel corso del 2° Conflitto mondiale. Si viveva  tra mille disagi e privazioni; e ci si trovava nell' impossibilità, da parte dei giovani pugliesi di raggiungere  altre Sedi universitarie ove fosse funzionante una Facoltà di Ingegneria.
Per consentire loro di intraprendere gli studi, il Governo Badoglio fu indotto a istituire , con Regio Decreto n.60 del 27 Gennaio 1944, il Biennio propedeutico per il corso di laurea in Ingegneria presso l'Università di Bari , con riferimento appunto all'anno accademico 1943/44. Il provvedimento, comparso sulla G.U. n. 10 del 26 Febbraio 1944 ( Serie speciale), prevedeva all'art. 4 che  i piani di studio fossero formulati e pubblicati dal Rettore con proprio decreto , sentito il Senato Accademico. Il Consesso in parola perciò, presieduto dal Rettore Angelo Fraccacreta,  nella riunione del 21 Marzo 1944, fissò il Manifesto degli Studi relativo ai due anni : a titolo di curiosità si può osservare che  in esso, accanto alle discipline classiche previste all'epoca, erano presenti anche  due corsi di Cultura militare che non sembra, peraltro, siano stati effettivamente impartiti. Inizialmente il Biennio fu realizzato come corso autonomo non facente parte di alcuna Facoltà.
Nella medesima adunanza il Senato conferì anche gli incarichi di insegnamento : entrarono così per la prima volta nella storia dell'Ingegneria di Bari i nomi di alcuni docenti tra i quali è anzitutto doveroso ricordare quelli di Edoardo Orabona e Michele Salvati, entrambi all'epoca liberi docenti di Scienza delle Costruzioni, Funzionari dell'Acquedotto Pugliese, che si videro assegnare gli Insegnamenti di Geometria Descrittiva e di Meccanica Razionale il primo, di Analisi Matematica Infinitesimale e di Fisica Sperimentale (1° anno)  il secondo. Essi avrebbero avuto un ruolo importante nelle successive fasi di sviluppo della Facoltà e avrebbero occupato nella stessa posti di rilievo. Tra i docenti incaricati si trovano inoltre i nomi di Pacifico Mazzoni, Ordinario nella Facoltà di Economia e Commercio, per Analisi matematica algebrica e Geometria analitica e di Guido Corazziari, professore nel Liceo Scientifico A. Scacchi di Bari , ben noto all'epoca a varie generazioni di studenti provenienti da quell'Istituto, cui fu conferito l'incarico di Disegno Geometrico . A Luglio 1944 ebbero luogo i primi esami di profitto.
Molto più travagliata fu l'istituzione del Triennio di applicazione a cui si opponevano svariate difficoltà tra cui soprattutto la scarsa disponibilità di risorse. L'azione del Rettorato dell'Università, sostenuta e affiancata da quella di un gruppo di docenti lungimiranti e coraggiosi, con l'aiuto di alcuni uomini politici e degli stessi studenti, riuscì ad ottenere che , con telegramma del 18 Novembre 1946, il Ministro competente autorizzasse l'istituzione provvisoria del 3° anno del Corso di Laurea in Ingegneria Civile per l'a.a. 1946/47. Al raggiungimento di quest'obiettivo dettero un notevole contributo i primi allievi del Biennio, costituendo tra l'altro un'associazione che operò presso le amministrazioni e i parlamentari locali. A titolo di curiosità si osserva che di essa faceva parte l'allora studente Umberto Ruggiero, che, cinquanta anni dopo, sarebbe divenuto Rettore del Politecnico.
Nell'adunanza del Senato Accademico del 18 Dicembre 1946 il Rettore Prof. Aldo Amaduzzi, subentrato nel frattempo al Prof.  Fraccacreta, annunciò di aver designato, quale funzionante Preside del nuovo corso di laurea il Prof Giovanni Candura della Facoltà di Agraria. Nel verbale della medesima adunanza fu riportata una deliberazione, assunta sin dal 25 Novembre 1946, con cui venivano assegnati gli incarichi del primo anno di Applicazione di Ingegneria Civile ; in particolare, ai già citati Proff. Edoardo Orabona e Michele Salvati erano rispettivamente  conferiti gli insegnamenti di Idraulica e di Scienza delle costruzioni;  ai Proff. Giovanni Candura e Bartolomeo Bonifacino nell'ordine quelli di Meccanica Applicata alle Macchine e di Topografia con elementi di geodesia; al Prof Giuseppe Cannone quello di Architettura tecnica.
Si dovette però attendere il Decreto Legislativo n. 170 del 28 Gennaio 1948, comparso sulla G.U. della Repubblica n.74 del 29 Marzo 1948 , perché, con decorrenza dall'a.a. 1947/48, essendo Rettore dell'Università il Prof Raffaele Resta, fosse istituita ufficialmente la Facoltà di Ingegneria, cui furono assegnati, all'art. 2, sei posti di professore di ruolo. Con il decreto in parola fu riconosciuta ad ogni effetto la validità dei corsi istituiti  in via provvisoria presso l'Università di Bari .
La Facoltà si inquadrò ovviamente nell'ambito dell'ormai consolidata tradizione ingegneristica italiana. Alla fine degli anni Quaranta del Novecento esistevano nel nostro Paese le nove Facoltà storiche di Torino, Milano, Genova, Padova, Bologna, Pisa, Roma, Napoli, e Palermo, cui si erano da poco aggiunte quelle di Cagliari e di Trieste. La Facoltà di Ingegneria di Bari fu quindi la dodicesima in ordine di istituzione.
La nuova Facoltà cominciò a funzionare a pieno titolo; prese perciò a svilupparsi il suo primo periodo di vita che si può convenzionalmente far terminare con l'anno accademico 1971/72.
Fu nominato il Comitato Tecnico Ordinatore costituito dai Proff. Anastasio Anastasi e Basilio Focaccia dell'Università di Roma e Girolamo Ippolito dell'Università di Napoli; questo organismo ebbe, come per legge , il compito di dirigere la nuova Facoltà in attesa che fosse possibile costituire il relativo Consiglio Le funzioni di Preside furono tuttavia svolte ancora dal Prof Giovanni Candura fino al 12 Aprile 1949, in quanto , solo nella seduta del 13 Aprile, il Comitato tecnico ordinatore designò nel suo ambito il Prof Girolamo Ippolito quale Professore cui affidare le funzioni di Preside. Il Ministro della Pubblica Istruzione pertanto, presa nozione di tale nomina, pregava il Rettore di voler esprimere il più vivo ringraziamento al Prof Candura per l'opera da lui svolta.
Un anno dopo, nel 1950, fu nominato il primo Professore di ruolo della Facoltà nella persona del Prof. Achille Petrignani  di Architettura  Tecnica, che entrò a far parte, del Comitato e si vide conferire, il 25 Maggio 1950, la carica di Preside in sostituzione del Prof. Ippolito,il quale, pur continuando a far parte del Consesso, non riteneva più di potersi occupare a pieno tempo dei molteplici e pressanti problemi della nuova Facoltà.
In data 30 Gennaio 1951 il Comitato Tecnico cessava di esistere in quanto , con la nomina di tre ulteriori docenti di ruolo nelle persone dei Proff. Antonino Asta (Elettrotecnica), Roberto Breglia (Macchine) ed Edoardo Orabona (Costruzioni Idrauliche) si costituì il Consiglio di Facoltà , che, riunitosi per la prima volta nella nuova composizione, confermò il Prof. Petrignani nella carica di Preside. A questi successe, il 30 Novembre 1951, il Prof. Edoardo Orabona che l'avrebbe ininterrottamente ricoperta fino al 31 Ottobre 1972.
Nel frattempo, con il D.P.R. n. 451 del 21 Aprile 1949, pubblicato sulla G.I. n. 174 del 1° Agosto 1949, era stato fissato il primo statuto della Facoltà  che prevedeva il Triennio di applicazione per la Sezione civile, comprendente tre Sottosezioni (Edile, Idraulica Trasporti). Il Biennio propedeutico, di cui vennero definiti gli insegnamenti fondamentali, fu aggregato alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali della quale avrebbe fatto parte fino al 1959/60.
I primi anni di funzionamento della Facoltà non furono facili: essi si svolsero tra difficoltà, proteste e incomprensioni che talvolta sfociarono in una vera e propria ostilità. Si pensi ad esempio che, nell' adunanza del 13 Gennaio 1948, appositamente convocata dal Rettore, il Senato Accademico dovette esprimere ufficialmente una vibrata protesta per la campagna denigratoria contro l' Ateneo barese, iniziata fin da quando era stata resa nota, seppure ufficiosamente, l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, del decreto per la costituzione di nuove facoltà, tra cui l'Ingegneria, e condotta, più specificatamente con la pubblicazione di taluni articoli sul Giornale d'Italia.
Ma i problemi furono anche dovuti ai ritardi con cui partirono alcuni corsi: vi furono agitazioni studentesche, assemblee e varie contestazioni. La stessa cittadinanza barese del resto , come forse ere inevitabile che accadesse, non comprese subito l'importanza che la Facoltà di Ingegneria avrebbe potuto avere per la crescita culturale della Città e della Regione, dimostrandosi talvolta diffidente nei suoi confronti  e scettica circa la sua validità. Solo dopo diversi anni essa cominciò ad apprezzare e a comprendere l'importanza della nuova Istituzione e ad essere soddisfatta della sua presenza sul territorio.
Già nella prima fase di esistenza  cominciò in essa a svilupparsi e ad acquistare via via sempre maggiore consistenza l'attività scientifica. Essa si svolgeva nei sei Istituti previsti nello statuto che erano Idraulica, Macchine, Scienza delle CostruzioniArchitettura, Trasporti, Fisica Tecnica ed Elettrotecnica.  Nel loro ambito  furono messe le basi dei futuri sviluppi della ricerca che nel seguito avrebbe conferito prestigio all'Istituzione. Le attività si svolgevano in locali di fortuna ubicati al piano terra e al secondo piano dell'edificio della Camera di Commercio di Corso Cavour   , oltre che in altri precari punti di appoggio nell'allora sede della Facoltà di Economia di Corso Trieste e, verso la fine degli anni '50, nell'edificio dell'Ateneo di Piazza Umberto I. Si cominciò inoltre ad allestire, sia pure in sedi provvisorie, i primi laboratori sperimentali.
Un rilevante impulso alle attività  fu determinato dalla copertura a partire dalla metà degli anni Cinquanta, di alcune discipline fondamentali da parte di  docenti esterni vincitori di concorso ,che, nel periodo di permanenza a Bari, contribuirono a far germogliare in loco una classe di studiosi locali che avrebbero costituito, negli anni successivi, la struttura portante della Scuola barese. Tra costoro si possono ricordare i proff. Elio Giangreco di Costruzioni in Legno, Ferro e Cemento Armato, Bruno Maria Apollonj Ghetti di Disegno, Riccardo Sersale di Chimica Applicata, Arturo Polese di Tecnica ed economia dei trasporti , Gastone Maresca e Salvatore Ruiz di Costruzioni Stradali e Ferroviarie, Giovanni Battista Collura di Fisica Tecnica   E, verso la fine degli anni Cinquanta , si ebbero i primi vincitori di concorso di formazione locale, che, in qualche caso, andarono a ricoprire posti di titolarità in altre Università. Dal 1° Novembre 1960, il Prof. Pietro Matildi divenne ad esempio titolare di Tecnica delle Costruzioni presso l'Università di Trieste. 
Con il D.P.R. n. 53 del 31 Gennaio 1960, pubblicato sulla G.U. n. 49 del 26 Febbraio 1960, fu ridefinito in sede nazionale l'ordinamento degli studi di Ingegneria la cui durata fu portata a cinque anni con il conglobamento nella Facoltà del Biennio che fu sottratto quindi alla Facoltà di Scienze. Modificazioni dello Statuto della Facoltà di Bari si ebbero con i Decreti. n. 1746 del 30 Ottobre 1960 e n. 1568 del 17 Settembre 1962. Era ancora prevista la sola Ingegneria Civile, divenuta, sulla scorta della nuova legislazione Corso di laurea con le Sezioni Edile , Idraulica e Trasporti.
Con il D.P.R. n. 2601 del 20 Ottobre 1962, venne istituito il Corso di Laurea in Ingegneria Elettrotecnica che si affiancò a quello in Ingegneria Civile. Esso fu organizzato e ricevette un grande impulso dal Prof Lorenzo de Montemayor, chiamato in quegli anni a dirigere l'Istituto Elettrotecnico. Si trattò di un significativo incremento dell'offerta didattica della Facoltà , che, nel 1967, celebrò il ventesimo anniversario della sua costituzione con la pubblicazione di un bel volume edito dalla Dedalo di Bari.
Nei primi anni '60 , essendo Rettore il Prof. Pasquale Del Prete, la Facoltà ottenne, per alcuni suoi Istituti, una nuova Sede sita nella periferia Sud -Est della Città, in Viale Japigia 182, dove, secondo un programma edilizio elaborato in quel periodo e successivamente mutato a favore dell'attuale ubicazione nel Campus di Via Re David, ere previsto che dovesse localizzarsi in via definitiva l'intera  Istituzione. A seguito di quest'avvenimento, che comportò il trasferimento dalle sedi provvisorie, la realizzazione e/o il potenziamento di diversi laboratori, le attività ricevettero un notevole impulso. In Viale Japigia sorsero infatti gli Istituti  di Elettrotecnica, di Chimica Applicata, di Costruzioni di Strade, Ferrovie e Aeroporti e Trasporti, di Scienza delle Costruzioni. In sedi provvisorie, situate in diverse zone della Città, trovarono luogo i laboratori di altri Istituti scientifici ancora ubicati in edifici del centro, quali quelli di Idraulica e Costruzioni Idrauliche, di Macchine, di Geologia Applicata.
Si arrivò così alla contestazione studentesca della fine degli anni '60 che rappresentò una tappa significativa per la Facoltà. Da uno dei periodi più difficili dell'Università italiana, essa, infatti, pur raccogliendo molte delle istanze che vennero portate avanti dai propugnatori del rinnovamento, uscì rafforzata, anche perchè giammai  rinunciò ai suoi doveri istituzionali, assicurando, anche nei momenti più difficili, dignità ed efficacia agli studi. Alla fine di quegli anni si scoprì così che essa aveva acquisito prestigio sia in ambito nazionale, sia nel mondo del lavoro e della produzione che cominciò a tenere nel dovuto conto i suoi laureati.
Un'ulteriore significativa tappa del suo sviluppo si ebbe con la nascita del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica che fu istituito con D.P.R. n. 258 del 31 Marzo 1969. Esso fu fortemente voluto dal Prof . Umberto Ruggiero che ne fu il Primo presidente, e, per molti anni, il principale animatore.
Nel 1972, durante il rettorato del Prof. Ernesto Quagliariello, nella nuova Sede di Via Re David cui si è in precedenza accennato, trovarono posto, accanto alle aule, anche gran parte degli Istituti alloggiati alla Camera di Commercio o in Viale Japigia, pur restando in quest'ultima località, alcune importanti Strutture didattiche e scientifiche.
Il primo periodo di vita della Facoltà si può idealmente far terminare con la cerimonia di Domenica 29 Ottobre 1972, quando , alla presenza del Capo dello Stato, Prof Giovanni Leone , fu inaugurata la nuova Sede di cui si è detto . Due giorni dopo il Prof. Edoardo Orabona lasciava la Presidenza per raggiunti limiti di età, venendo sostituito dal Prof. Vincenzo Cotecchiache per nove anni avrebbe retto la Facoltà verso nuovi prestigiosi traguardi, fino al 31 Ottobre 1981.
Vi fu in quegli anni un notevole sviluppo della didattica. Con il D.P.R. n. 916 del  31 Ottobre 1975, lo Statuto della Facoltà fu ulteriormente ridefinito; furono istituite numerose discipline specialistiche, che, oltre ad arricchire le competenze di un corpo docente in continuo sviluppo anche numerico, consentirono la creazione, nell'ambito dei Corsi di laurea esistenti o delle loro Sezioni, di numerosi indirizzi.
Con D.P.R. n. 936 del 31 Ottobre 1980, fu istituito il Corso di laurea in Ingegneria Elettronica, il cui sviluppo avrebbe notevolmente caratterizzato la vita della Facoltà negli anni successivi.
Il 1° Novembre 1981 fu eletto Preside  il Prof. Ernesto Margarita che mantenne l'incarico per un triennio. Gli successe, il 1° Novembre 1984, il Prof.  Attilio Alto che, tuttavia, rinunciò alla carica dopo solo due anni, in quanto eletto Rettore dell'Università di Bari. Fu un notevole successo per la Facoltà che, per la prima volta, vide un suo professore occupare la più alta carica dell'Ateneo.
Dal 1° Novembre 1986 nuovo Preside fu il Prof. Bruno Maione, che, nei sei anni in cui diresse la Facoltà, contribuì non poco a determinarne lo sviluppo, ponendo le basi, attraverso un'incisiva azione, per la nascita del Politecnico e per l'ampliamento dell'offerta didattica. Egli lasciò l'incarico il 31 Ottobre 1992, quando, già da un anno, il Politecnico di Bari, cui aderivano per l'appunto la Facoltà di Ingegneria e quella di Architettura appena costituita, aveva cominciato ad esistere. Durante la sua presidenza l'ordinamento didattico della Facoltà di Ingegneria subì una profonda modificazione con il D.P.R. 20 Maggio 1989, che elencò 14 Corsi di laurea di cui 12 divisi tra i tre Settori Civile, Industriale e dell'Informazione, corrispondenti  ad altrettante vaste aree scientifico-culturali. L'Ingegneria Elettrotecnica cambiò nome divenendo Ingegneria Elettrica. Per la prima volta furono distinti gli ambiti professionali dell'Ingegnere, la cui figura era rimasta fino ad allora del tutto indifferenziata. Con la legge n. 34 del 19 Novembre 1990 furono inoltre istituiti i cosiddetti Diplomi Universitari o Lauree brevi.
Nel frattempo molti Istituti della Facoltà si erano trasformati in Dipartimenti, accorpandosi in qualche caso tra loro. Furono anche messe le basi dei due Dipartimenti Interuniversitari di Fisica e di Matematica. Il primo di essi conserva ancor oggi (2012) tale caratterizzazione, in quanto di esso fanno parte sia i docenti dell'Università che quelli del Politecnico di Bari, dando luogo a una situazione davvero interessante e abbastanza infrequente in Italia.
Sembra logico che una nuova fase di vita della Facoltà si possa far coincidere con la già ricordata nascita del Politecnico, che, istituito con la Legge n. 245 del 7 Agosto 1990, fu attivato nel 1991/92: quest'avvenimento portò a compimento  un'aspirazione viva da diversi anni presso gran parte dei docenti.
La nuova Istituzione ebbe come primo Rettore il Prof. Attilio Alto , che nel frattempo aveva lasciato la medesima carica presso l'Università di Bari. Per un anno fu ancora Preside della Facoltà di Ingegneria, il Prof.  Bruno Maione; gli subentrò, nell'anno 1992/93, il Prof. Alfredo Sollazzo, il cui mandato terminò il 30 Settembre 1997, dopo due mandati, ma con  un anno di anticipo sulla scadenza naturale, per effetto dell'entrata in vigore di un nuovo statuto del Politecnico.
L'avvento del Prof.  Sollazzo coincise con molti importanti avvenimenti per la Facoltà di Ingegneria che del Politecnico era la parte numericamente più consistente, dato che la Facoltà di Architettura, attivata nel 1990/91, era ancora in via di sviluppo. A partire dal 1992/93 cominciò a funzionare in Taranto la II Facoltà di Ingegneria con il Corso di laurea in Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio: le Facoltà del Politecnico divennero perciò tre, anche se, per i suoi primi cinque anni di  vita, quella della Città Jonica fu strettamente legata alla più anziana consorella attraverso il Comitato Tecnico Ordinatore, che, per legge, era composto dal Consiglio della Facoltà di Bari, integrato con i primi professori di ruolo a Taranto. Al Prof Sollazzo spettò quindi il compito di presiedere il C.T.O. e di rappresentare la nuova Istituzione in Senato Accademico.
Sempre nel 1992/93 cominciarono il loro iter i Diplomi universitari di cui si è già ricordata in precedenza la legge istitutiva. Nacquero così il Diploma in Ingegneria Elettronica con Sede a Bari; quello in Ingegneria Meccanica con sede a Foggia ( ove perciò furono messe le basi per un nuovo polo della Facoltà); quello in Ingegneria delle Infrastrutture presso la Sede di Taranto (legato amministrativamente peraltro alla Facoltà di Bari e non a quella di Taranto). Qualche anno dopo (1996/97) fu anche attivato un Diploma Universitario teledidattico in Ingegneria Meccanica presso la Sede di Bari.
Nel quadro del nuovo ordinamento fu inoltre istituito (sempre nel 1992/93) il Corso di laurea in Ingegneria Edile che aveva come scopo più notevole quello di erogare un titolo che consentisse di accedere in Sede europea alla progettazione delle opere di Architettura.
L'avvio di tante iniziative comportò notevoli difficoltà, aggravate dal protrarsi di lunghi lavori edilizi in corso di esecuzione presso la Sede della Facoltà nel Campus di Via Re David. Tutti gli ostacoli furono tuttavia superati con la collaborazione e la dedizione del Corpo accademico e del Personale Tecnico-amministrativo. Tutti si prodigarono infatti , consentendo il superamento anche degli ostacoli rivenienti dal fatto che l'organizzazione generale del Politecnico era in fase di avvio e, solo dopo qualche anno, si sarebbe stabilizzata sotto la guida del nuovo Rettore Prof. Umberto Ruggiero, del suo successore Prof. Antonio Castorani e del Direttore Amministrativo Vittorio Mastroviti.
Il 4 Luglio 1997 il Collegio dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria Italiane volle tenere a Bari una delle sue periodiche riunioni: fu quella l'occasione per solennizzare il cinquantenario con la consegna di una medaglia celebrativa a tutti gli intervenuti.
Il 1° Ottobre 1997 la carica di Preside fu assunta dal Prof. Mario Savino. Contemporaneamente si verificarono alcuni avvenimenti che contribuirono a migliorare notevolmente la vita della Facoltà.
Con l'inizio dell'anno accademico 1997/98 furono finalmente consegnati gli edifici in corso di costruzione presso il complesso di Via Re David: si potette perciò disporre di spazi più adeguati per le attività comuni e di un maggior numero di aule che consentirono un sensibile miglioramento della didattica. I locali destinati alla presidenza, in precedenza molto angusti, furono ampliati e consentirono a questa Istituzione di svolgere più efficacemente i suoi compiti, anche in virtù di un congruo aumento del Personale Tecnico-amministrativo ad essa destinato.
Il numero dei Professori e dei Ricercatori , che già nel periodo immediatamente precedente aveva subito un notevole incremento, aumentò ulteriormente insieme a quello dei laureati, mentre cominciò una lenta ma virtuosa diminuzione degli studenti fuori-corso.
Sempre a partire dall'anno accademico 1997/98, si aggiunsero, ai corsi di studio già esistenti, i Corsi di Laurea in Ingegneria Gestionale e in Ingegneria Informatica nonché un Corso di Diploma in Ingegneria Elettrica, tutti impartiti presso la Sede di Bari, che portarono a sette i corsi di laurea e a quattro, più uno teledidattico, quelli di diploma.
Durante la presidenza del Prof. Savino, quando la precedente riforma degli studi aveva appena cominciato a stabilizzarsi, nuove innovazioni didattiche comparvero all'orizzonte con la Legge n. 217 del 15 Maggio 1997 che preannunciava decreti di area generali di competenza ministeriale, all'interno dei quali i singoli atenei avrebbero potuto costruire autonomi percorsi didattici. Si cominciò a parlare del sistema dei crediti da attribuire ai singoli insegnamenti e della nuova architettura del sistema universitario, il cui punto principale fu l'articolazione dei corsi di studio su due livelli in serie, il primo di durata triennale, il secondo di durata biennale. Pilotare la Facoltà verso la realizzazione della nuova architettura didattica, che, in un certo senso, comportava una profonda rivisitazione della figura dell'Ingegnere italiano, diminuendone in buona sostanza la preparazione fisico-matematica di base, non fu facile. Si pensi poi  che, con il D.M. n. 509 del 3 Novembre 1999, che dettò il nuovo regolamento, furono eliminati i Diplomi universitari che solo da poco avevano cominciato ad assumere una loro fisionomia e ad affermarsi alquanto tra gli studenti.
Con l'anno accademico 2001/02, la riforma ,di cui al D.M. 509/99 appena citato, prese le mosse con la graduale attivazione delle lauree triennali, la concomitante graduale disattivazione di quelle pluriennali preesistenti e la scomparsa, anch'essa graduale, dei diplomi. Nacquero così le Lauree triennali in Ingegneria Ambientale e del TerritorioCivile ( a Bari e a Foggia), Edile,Elettrica, Elettronica, Gestionale ( a Bari e a Foggia),  Informatica, Meccanica (a Bari e a Foggia), dell'Automazione e delleTelecomunicazioni.  Fu anche introdotto il ben noto sistema dei crediti.
Il 1° Ottobre 2003 divenne Preside il Prof. Renato Cervini, in concomitanza con il nuovo Rettore Prof. Salvatore Marzano.
Sempre in attuazione del D.M. 509/99, partì, nel 2003/04, il Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile-Architettura, a numero programmato, di durata quinquennale, con attivazione contemporanea dei cinque anni di corso.
Sempre dal 2003/04  cominciò ad operare la Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica, anch'essa con contemporanea attivazione dei due anni previsti.
Furono istituiti i Consigli Unitari di Classe in sostituzione dei Consigli di Corso di Laurea: a ciascuno di essi afferirono le lauree e le lauree specialistiche tra loro affini.
Nell'anno accademico 2004/05 furono gradualmente attivate ulteriori lauree specialistiche e precisamente quelle di Ingegneria Civile, Tutela del Territorio, Elettrica, Gestionale, dell'Automazione, Informatica, Elettronica, delle Telecomunicazioni.
Tutte le lauree erogate a Taranto, sia quelle triennali che quelle specialistiche, furono, a differenza dei diplomi , autonome e dipesero perciò dalla II Facoltà sita nella Città Jonica. Esse coprirono, a entrambi i livelli, tre aree tipiche dell'Ingegneria e cioè Civile-Ambientale, Industriale e dell'Informazione.
A Foggia partirono ben quattro corsi di laurea triennali e precisamente quelli di Ingegneria Civile, Meccanica, Elettrica e Gestionale.
Sempre con riferimento al D.M. 509/99, fu creata, a partire dal 2005/06, la Laurea Specialistica in Ingegneria Edile. L'offerta didattica complessiva raggiunse così il suo massimo.
Nel frattempo un nuovo Decreto, il D.M. 270 del 22 Ottobre 2004, venne prospettando un modello alquanto discosto dal 3+2 precedentemente attuato, proponendo un percorso per il primo livello cosiddetto a Y (1+2+2), caratterizzato da un anno di base e due successive opzioni, ciascuna delle quali di due anni: una professionalizzante che porta alla laurea di tre anni e l'altra che consente di accedere, con adeguata preparazione, alla laurea biennale che viene definita Magistrale.
Solo con due decreti attuativi, recanti entrambi la data del 16 Marzo 2007, furono rese note le modalità attuative di questa ennesima riforma, modalità che furono più volte modificate con disposizioni successive, sulle quali non è opportuno soffermarsi.
Dal 1°Ottobre 2009 divenne Preside il Prof. Antonio Dell'Aquila, in concomitanza con il nuovo Rettore del Politecnico Prof. Nicola Costantino.
In pari data, dal 2009/10, vi furono le modificazioni dell'ordinamento didattico dettato dalle nuove norme. Le lauree triennali, dette semplicemente Lauree, partirono gradualmente sulla base del D.M. 270/04, mentre le specialistiche continuarono ad essere erogate con il D.M. 509/99. La Specialistica in Ingegneria Edile divenne Ingegneria dei Sistemi Edilizi; i corsi di laurea di Foggia si ridussero da quattro a due, con la conferma solo di quelli in Civile e Meccanica. Scomparvero a Bari  i corsi triennali autonomi in  Ingegneria dell'Automazione e delle Telecomunicazioni che furono rispettivamente accorpate a Informatica ed Elettronica.
La situazione rimase praticamente invariata nel 2010/11 quando tutti i corsi rientrarono nell'ambito del D.M. 270/04. Quelli impartiti a Foggia si ridussero però alla sola Ingegneria Civile.
Nel 2011/12, una normativa, dettata dal D.M. n. 17 /10, più restrittiva in tema di attivabilità dei corsi, costrinse le autorità Accademiche ad effettuare degli accorpamenti creando delle lauree interfacoltà tra Bari e Taranto e trasformando l'unico corso di Foggia in un indirizzo della Laurea Interfacoltà in Ingegneria Civile e Ambientale.
Per tutti i corsi di laurea triennali fu stabilito un numero programmato di iscrizioni, diverso da corso a corso, con relativa prova di selezione.

A cura del Prof. Alfredo Sollazzo