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Comunicati Stampa 2017

Questa mattina. La proposta del Rettore e il parere favorevole all’unanimità del Senato Accademico

Bari, 22 giugno 2020 – Sandro Spataro, barese, 50 anni, è il nuovo Direttore Generale del Politecnico di Bari per il triennio 2020-2023.
Questa mattina anche il Senato Accademico, su proposta del Rettore, ha espresso, all’unanimità, parere favorevole alla sua nomina.
L’individuazione del nuovo Direttore generale è stato determinato dalle dimissioni volontarie del precedente DG, Anna Sirica.
A seguito di bando di concorso, il Rettore, dopo aver esaminato i curricula ed i titoli di otto partecipanti-candidati a cui è seguito un successivo colloquio, volto ad accertare le attitudini e le motivazioni, ha ritenuto di proporre agli Organi di Governo del Poliba la nomina a Direttore Generale per il triennio 2020/2023 il dott. Spataro.
Sandro Spataro, Dirigente, laurea in Economia e Commercio all’Università di Bari, specializzazione in “Scienze delle Autonomie Costituzionali” nell’ateneo di Bari; due master in “Management dell’Università e della Ricerca” al Politecnico di Milano e in “E-Government e Management nelle Pubbliche amministrazioni” all’Università di Bari; dottore commercialista; revisore contabile, vanta una lunga e variegata e qualificata esperienza maturata nell’Università di Bari “Aldo Moro”, da cui proviene.
In quest’ultima lascia l’incarico di Direttore responsabile della Direzione Risorse Umane; di Direttore responsabile ad interim del polo universitario Jonico di Taranto e della sede decentrata di Brindisi della stessa università. Ancor prima, è stato Direttore responsabile delle Risorse finanziarie dell’ateneo “Aldo Moro”, contribuendo al risanamento finanziario dell’ateneo barese.
Il Direttore Generale. “Ringrazio il Rettore e gli Organi di Governo per la fiducia riposta sulla mia persona– dice il neo Direttore Generale del Politecnico, Sandro Spataro. Sono onorato ed entusiasta – continua – per la straordinaria opportunità che oggi mi viene offerta di svolgere il delicato e quanto impegnativo compito di Direttore Generale di una prestigiosa università meridionale quale è il Politecnico di Bari. Profonderò – conclude - ogni sforzo per contribuire al miglioramento continuo della macchina organizzativa-gestionale dell’ateneo al servizio degli studenti e della comunità tutta”.
Il Rettore. “Sono sicuro – dice il Rettore, Francesco Cupertino - che le qualità professionali ed umane del dott. Spataro contribuiranno a rafforzare e valorizzare le potenzialità del Politecnico di Bari, con la giusta attenzione a creare le condizioni per uno sviluppo armonioso di tutte le componenti della nostra Comunità. Nell’augurare a lui un buon lavoro ringrazio la prof.ssa Loredana Ficarelli per la disponibilità, la dedizione e la fiducia con cui ha ricoperto il ruolo di direttore generale in questo periodo di transizione” (il dott. Spataro entrerà in carica il prossimo 6 luglio; sostituirà la prof. Loredana Ficarelli, Direttore generale facente funzioni, Prorettore vicario del Poliba).

Comunicato stampa.

 

RicercaPrevisto un laboratorio presso il Dipartimento di Meccanica, Management e Matematica

Bari, 19 giugno 2020 – Un accordo di cooperazione scientifica è stato sottoscritto dal Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino e da Gianfranco Cuscito,  Managing Director della società Platinion S.r.l - “BCG Platinion”, divisione di The Boston Consulting Group, multinazionale statunitense e primario player mondiale nella  consulenza strategica.
BCG Platinion, con oltre 1000 dipendenti, 35 sedi in tutto il mondo, tra cui l’hub di Milano, si inserisce nel panorama della consulenza aziendale con lo scopo di supportare i clienti nella realizzazione delle trasformazioni digitali attraverso l’evoluzione delle architetture applicative e infrastrutturali, l’adozione di modelli di delivery agile, lo sviluppo di architetture dati a supporto di sistemi di intelligenza artificiale.
Sulla base delle rispettive competenze tecniche e scientifiche, il Politecnico di Bari e BCG Platinion, con la sottoscrizione dell’accordo, hanno inteso attivare una collaborazione strategica a lungo termine che preveda lo sviluppo di strategie e modelli di creazione di valore per le filiere produttive nei settori manifatturieri e dei servizi, abilitati dalle tecnologie digitali avanzante. In particolare, le attività di ricerca si concentreranno sulla definizione di paradigmi digitali per la gestione resiliente ed efficiente delle catena di fornitura attraverso l’impiego di big data analyticssmart contracts e tecniche di intelligenza artificiale. Ulteriore obiettivo dell’accordo è quello di collaborare per formare esperti di trasformazione digitale della catena di fornitura, che coniughino competenze manageriali e digitali, sempre più richieste dal mercato, attraverso la progettazione di percorsi didattici innovativi in cui formazione accademica ed esperienze professionali si avvicendano già sui banchi universitari.
È prevista, inoltre, la realizzazione di un laboratorio integrato multidisciplinare presso il Dipartimento di Meccanica, Management e Matematica del Poliba dedicato alla progettazione ed evoluzione di modelli innovativi di supply chain digitali che sfruttino le tecnologie digitali avanzate. 
Le attività di ricerca saranno svolte anche presso l’azienda BCG Platinion a Milano, che potrà contribuire all'attività didattica del Politecnico, con la diretta partecipazione dei propri dipendenti, per l’erogazione di attività didattiche integrative quali seminari, tesi di laurea, tirocini formativi e stage.
L’internazionalizzazione delle attività di ricerca e formazione, anche attraverso la partecipazione a progetti europei ed internazionali, rappresenta inoltre un asset strategico condiviso da entrambe le parti.
Referente delle attività per il Politecnico di Bari è la prof.ssa Ilaria Giannoccaro, docente di Gestione della Supply Chain, che sottolinea che “obiettivo della collaborazione di durata pluriennale è coniugare le competenze scientifiche più avanzate dell’accademia con gli approcci manageriali tipici della consulenza aziendale per sviluppare nuovi paradigmi per la trasformazione delle supply chain in chiave digital, adottando una visione strategica e di sistema. In quest’ottica le opportunità sono molteplici ed investono aree di applicazioni sempre crescenti, dalla produzione agli approvvigionamenti, alla logistica, alla pianificazione. La nostra sfida sarà quella di esplorare il landscape tecnologico per progettare, attraverso l’adozione delle tecnologie digitali, filiere produttive efficienti ma al contempo resilienti agli eventi imprevisti e potenzialmente distruttivi”.
Il referente per BCG Platinion è il dott. Gianfranco Cuscito, il quale evidenzia che “l’accordo rappresenta un passo importante nel percorso di avvicinamento della consulenza al mondo della ricerca e della formazione e riconosce un valore unico nel combinare la prospettiva e visione del top management aziendale con la spinta innovativa della ricerca accademica – un mix capace di generare stimoli e idee non convenzionali”
Le valutazioni del Rettore, Francesco Cupertino. «Questo accordo conferma ancora una volta quanto sia importante, per il Politecnico di Bari, l’interazione con le aziende più innovative a livello locale, nazionale e internazionale. È una strada sulla quale il nostro ateneo si è avviato negli ultimi anni e sulla quale deve proseguire, perché da questa collaborazione nasce l’innovazione tecnologica di cui le aziende hanno bisogno, ora più che mai, per crescere e competere. Questa è una grande opportunità per le imprese e lo è anche per i nostri studenti, che beneficiano di una formazione al passo con i tempi, essendo fondata su una ricerca di stretta attualità nei settori trainanti dell’economia. L’esperienza della pandemia ci ha fatto sperimentare la necessità di governare la transizione digitale, con competenza, progettualità e buon senso, perché sia uno strumento per migliorare la qualità della vita di tutti noi. Le tecnologie digitali saranno sempre più determinanti per il futuro, per cui dobbiamo farci trovare pronti e con le idee chiare. Il Politecnico di Bari – infine – continuerà quindi a favorire le iniziative, come questa, che pongono le basi perché questa trasformazione possa avvenire a tutto vantaggio della società». 

Comunicato stampa.

Interreg Grecia-Italia. L’iniziativa del Politecnico di Bari, partner del progetto europeo
E’ il primo dei quattro Living Lab, “Politiche Locali del Cibo in Puglia” per promuovere i sistemi alimentari sostenibili

Bari, 16 giugno 2020 - Promuovere i sistemi alimentari sostenibili che garantiscano a tutti l’accesso a una dieta sana, equa e culturalmente diversificata è uno degli obiettivi qualificanti del Programma bilaterale di cooperazione transfrontaliera europeo, Interreg Grecia–Italia, denominato “Innonets" (Innovative Networks for the Agrifood sector). Il progetto include geograficamente la Puglia e le regioni delle isole jonie e di Salonicco della Grecia.
Il Politecnico di Bari, partner dell’iniziativa europea italo-greca, ha messo a disposizione le sue competenze scientifiche e tecnologiche  capaci di sviluppare un sistema informativo online che permetta di rendere accessibile le informazioni alle buone pratiche del sistema agro-alimentare, nonché la diffusione di queste attività sul territorio, integrando la dimensione sociale, economica ed ambientale. Tali buone pratiche tendenti a migliorare la qualità dell’alimentazione includono, anche la gestione e la produzione biologica dei terreni confiscati alle mafie.
Per favorire un processo di conoscenza e di confronto con gli altri partner di progetto: Regione delle Isole Ionie (Grecia), capofila; Camera di Commercio di Corfù; Regione Puglia–Dipartimento Sviluppo Economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro, con il supporto tecnico di ARTI e InnovaPuglia S.p.A.; Lega Regionale delle Cooperative e Mutue di Puglia, Camera di Commercio Italo-Ellenica di Salonicco, Università degli Studi della Basilicata e favorire processi di facilitazione dell’innovazione per le piccole e medie imprese, ha promosso quattro appuntamenti, Living Lab on line su temi specifici. Il primo è in programma domani, mercoledì, 17 giugno, in diretta streaming sulla pagina facebook InterregInnoNets (link,http://data.labmito.com) e sulla piattaforma digitale Zoom (per partecipare, è necessario iscriversi a [questo link]) dalle ore 16,00 alle 18,00, su “Il benessere comincia a tavola: alimentazione, salute, qualità della vita in città”
Il tema. Il dibattito pubblico ha da tempo fatto emergere il ruolo della nutrizione come snodo fra la promozione della salute umana e la mitigazione dell'impronta ecologica delle nostre società sul pianeta. Oggi, si vanno consolidando orientamenti innovativi sulla riorganizzazione dei sistemi di produzione e sul cambiamento dei consumi alimentari, efficacemente riassunti nel rapporto della EAT-Lancet Commission sulle diete sane e sostenibili. Tuttavia, perché le grandi trasformazioni attese nel ciclo del cibo contribuiscano a promuovere un pieno benessere fisico, psicologico e sociale, è necessario che le diete di riferimento siano adattate ai diversi contesti territoriali. Questa reinterpretazione evoca una dimensione culturale, che valorizzi la conoscenza locale, ad esempio, nel senso dell’aderenza alla dieta mediterranea.
L’evento coinvolgerà alcuni esperti che faciliteranno l’interazione dei partecipanti al Living lab. Tra questi: Antonio Moschetta, medico e ricercatore, docente dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, scrittore; Aida Turrini, ricercatrice, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), Centro Alimenti e nutrizione (Roma); Caterina Renna, medico psichiatra, responsabile del Centro per la cura e la ricerca sui disturbi del comportamento alimentare (ASL Lecce); Edoardo Altomare, medico, responsabile dell’Unità Operativa Speciale “Formazione” (ASL Bari), giornalista, scrittore; il Responsabile Scientifico del progetto Innonets per il Politecnico di Bari, prof. Carmelo Maria Torre, Alessandro Bonifazi, coordinatore Living Lab Poliba.
Gli altri tre Living Lab organizzati dal Poliba sui temi: “Economia circolare nelle filiere agroalimentari”, “Paesaggi del cibo e nuovi territori della produzione e del consumo” e “Food justice: per il diritto a una dieta sana, culturalmente diversificata ed equa” si terranno nelle prossime settimane di giugno e luglio.
Comunicato stampa.

Politecnico di Bari
Ufficio stampa
Leonardo Legrottaglie
via Amendola, 126/b – Bari
ufficiostampa@poliba.it

Regione delle Isole Ionie
Epsilon Development Consultants - 
Assistenza tecnica della Regione delle Isole Ionie (capofila)
info@epsilondev.gr
ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione
Servizio Relazioni Esterne e Comunicazione +39 080 96.74.217- 219 comunicazione@arti.puglia.it
Regione Puglia - Responsabile della comunicazione del Segretariato Congiunto Programma Grecia-Italia
Carmela Sfregola press@greece-italy.eu

www.greece-italy.eu

Il Programma Interreg V-A Grecia–Italia 2014-2020, con una dotazione finanziaria di euro 123.176.896, è un programma bilaterale di cooperazione transfrontaliera, co-finanziato per 85% dall’Unione Europea attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dai due stati membri (Italia e Grecia) con una quota nazionale del 15%. Il Programma ha come obiettivo principale la definizione di una strategia di crescita transfrontaliera tra la Puglia e la Grecia, finalizzata allo sviluppo di un’economia dinamica basata su sistemi smart, sostenibili e inclusivi per migliorare la qualità della vita dei cittadini di queste regioni. 

CyberChallenge.IT 2020. Lunedì, 8 giugno la sfida: venti studenti per quattro posti

Delle 317 candidature solo 20 studenti sono stati ammessi alla fase di addestramento e formazione. I vincitori costituiranno la squadra Poliba per la gara nazionale. La competizione CyberChallenge.IT è nata per favorire l’individuazione di nuovi talenti dedicati alla Cybersecurity pubblica e privata, fortemente ricercati dal mercato del lavoro

Bari, 6 giugno 2020 – E’ tutto pronto alla vigilia della sfida di lunedì, 8 giugno per designare i quattro vincitori che rappresenteranno la squadra federata del Poliba di Cyberdefender alla fase nazionale.

Per i quattro posti utili scenderanno in campo venti studenti che, nel corso del trimestre marzo-maggio, sono stati appositamente formati e
addestrati dal Poliba da remoto (era prevista in aula). I venti studenti sono il risultato di una lunga selezione che ha visto inizialmente 317 candidature, tra studenti del Poliba e di numerose scuole superiori, della fascia d’età, 16-23 anni. Dei venti selezionati che gareggeranno lunedì, 8 sono studenti del Poliba, dodici provengono dai seguenti istituti superiori: I.I.S.S. "Sen. Iannuzzi", Andria; I.I.S.S. "Guglielmo Marconi-Margherita Hack", Bari; I.I.S.S. "Volta - De Gemmis”, Bitonto; I.I.S.S. "Blaise Pascal”, Foggia; I.I.S.S. “Nervi-Galilei”, Altamura; I.I.S.S. “Ferraris”, Molfetta; I.I.S.S. 'Leonardo da Vinci', Cassano delle Murge; I.I.S.S. “G.B. Pentasuglia”, Matera; I.I.S.S. “Enrico Fermi”, Bari; I.I.S.S. “Luigi dell'Erba”, Castellana Grotte.
In totale, in Italia, le squadre, sono 28 (26 università, il Centro di Competenza Cybersecurity Toscano e il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino). La Puglia sarà rappresentata dagli atenei: Politecnico di Bari, Università di Bari “Aldo Moro”; Università del Salento e le scuole superiori ad essi federati.
Come si ricorderà, CyberChallenge.IT è il programma italiano di formazione per i giovani talenti della sicurezza informatica, organizzato dal Laboratorio Nazionale Cybersecurity del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Giunto alla quarta edizione, si propone di accompagnare ragazze e ragazzi tra i 16 e i 23 anni lungo un percorso di formazione e sviluppo di competenze specialistiche legate al mondo della cybersecurity.
Nelle gare individuali di lunedì, in programma in tutta Italia, da remoto nelle rispettive 28 sedi partecipanti, i concorrenti dovranno affrontare numerose sfide ispirate ai vari aspetti della sicurezza informatica. Queste andranno dall’ambito software a quello hardware, passando per la crittografia, la sicurezza delle reti e del web e il controllo degli accessi. I nomi dei vincitori saranno resi noti il 9 giugno.
I migliori quattro tra gli hacker etici che emergeranno durante le competizioni rappresenteranno la propria sede e saranno invitati a confrontarsi nella gara nazionale a squadre in programma l’1 e 2 ottobre prossimo. Successivamente  potranno essere invitati a far parte di TeamItaly, la Squadra Nazionale di Cyberdefender, che partecipa annualmente alla European Cybersecurity Challenge (Ecsc).  
OpenCyberChallenge.IT L’organizzazione, infine, ha deciso di favorire, gratuitamente, oltre ai 560 studenti (20 per ognuna delle 28 sedi) l’apposita formazione ricevuta, anche coloro che, pur avendo sostenuto il test iniziale d’ammissione al CyberChallenge.IT, non erano risultati tra i primi venti delle loro sedi per un totale di altre 1.300 unità. Ciò consentirà loro di accedere alle lezioni e ai materiali didattici preparatori e di confrontarsi con alcuni dei test del percorso ufficiale.
Il progetto, CyberChallenge.IT si inserisce all’interno dell’Indirizzo Operativo n. 3 del “Piano Nazionale per la Protezione Cibernetica e la Sicurezza Informatica”, guidato dal Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica – Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il patrocinio dello stesso Dis e del Ministero della Difesa.

Comunicato stampa.

 

Questa mattina nel Palazzo di Città, il Sindaco e il Rettore hanno sottoscritto l’accordo guida

Tra gli impegni assunti: sostegno e sviluppo della didattica e della ricerca scientifica nel capoluogo jonico; una nuova sede per in Politecnico; promozione e valorizzazione del patrimonio architettonico della città   

Taranto, 4 giugno 2020 – Si intensificano e formalizzano i rapporti di collaborazione tra il Comune di Taranto e il Politecnico. 
Questa mattina, nella sede di Palazzo di Città, il  Sindaco Rinaldo Melucci e il Rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino hanno sottoscritto un accordo quadro di durata biennale, rinnovabile, che mira a promuovere e potenziare l’attività scientifica, didattica del Politecnico a Taranto ma anche del recupero e della valorizzazione del patrimonio architettonico della città.
In particolare, l’Amministrazione comunale si impegna a sostenere, anche economicamente, l’attività didattica formativa e scientifica, e, contestualmente, di individuare una nuova sede idonea e prestigiosa al Politecnico nel centro della città in sostituzione della attuale, ma decentrata, ubicazione al quartiere Paolo VI. Il Politecnico, per contro, metterà a disposizione dell’amministrazione comunale le proprie competenze tecnico-scientifiche con particolare riferimento all’attivazione di alcune linee di intervento progettuale particolarmente meritevoli di attenzione in relazione alla valorizzazione e rigenerazione urbana delle aree dismesse e periferiche di Taranto.
La collaborazione avverrà mediante l’attivazione di due Commissioni Tecnico-Operative il cui compito sarà la formulazione di proposte riguardanti specifiche forme di attuazione dell’Accordo. L’atto sottoscritto – si è detto - rappresenta un investimento strategico per lo sviluppo socio-economico del territorio.
Le dichiarazioni. “Quella del Politecnico di Bari nel capoluogo ionico - ha detto il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci - non è solo una presenza consolidata, ma anche una relazione identitaria, ormai fondamentale, nella condivisione di una grande visione per la Taranto di domani, che parte dalla pianificazione strategica, passa per le bonifiche ed i settori innovativi, giungendo alla grande stagione della riqualicazione urbana e dei XX Giochi del Mediterraneo. Il tutto nella cornice dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e del nostro piano di transizione Ecosistema Taranto. L'amministrazione comunale – ha proseguito il sindaco - ha bisogno di arricchirsi di queste alte competenze e di questa passione. La città tutta intende rafforzare questo legame e addirittura far crescere l'offerta didattica per i propri giovani e ricercare nuovi spazi di pregio per l'attività di ricerca ed istituzionale del Politecnico, il mio amico Rettore Francesco Cupertino e la sua organizzazione, ritengo, hanno facilmente compreso che a Taranto possono giocarsi un ruolo assai rilevante per le sorti del green deal nazionale e di questa nuova epoca culturale ed economica nella quale stiamo insieme entrando”.
“Il Politecnico di Bari – 
ha risposto il Rettore, Francesco Cupertino - ha molto a cuore il futuro di Taranto e vuole essere protagonista del suo sviluppo, insieme con l’amministrazione comunale e tutte le istituzioni che hanno questo stesso obiettivo. Taranto è una sede irrinunciabile per il Politecnico, prevista fin dal nostro atto costitutivo, nel 1990, quando era da poco nata la “Nuova Ilva” nel pieno di una politica industriale della quale, oggi, conosciamo i risultati.
Oggi, però, abbiamo una straordinaria opportunità per sviluppare le nostre attività didattiche e di ricerca. Pensiamo all’industria sostenibile, con le fonti alternative di energia, l’economia circolare, le nuove frontiere dell’ingegneria meccanica e informatica. Pensiamo anche alla logistica, ai trasporti, alle infrastrutture, alla medicina del lavoro. Taranto può e deve diventare un grande laboratorio in cui sperimentare, insieme, nuovi modelli di sviluppo che siano compatibili con l’ambiente e la salute. Ecco perché questo sviluppo, che deve essere anche lo sviluppo del Politecnico, verrà dal confronto con il territorio e le sue istituzioni. Questo percorso richiede un rapporto più stretto anche dei nostri docenti e ricercatori con la città. Uno degli obiettivi strategici, infatti, è una nuova sede del Politecnico a Taranto, che sia meglio integrata nella città e aiuti a “fidelizzare” i docenti. Faremo tutto il possibile per avere presto un dipartimento jonico, con l’aiuto dell’amministrazione comunale. Intanto, abbiamo fatto alcune proposte e siamo disponibili a mediare le nostre attività. Il Politecnico vuole crescere – ha concluso il Rettore - per far crescere Taranto”.

Comunicato stampa.

Fisica. Risultato fondamentale per gli scienziati del consorzio Cherenkov Telescope Array (CTA)

Bari, 3 giugno 2020 - Il telescopio pSct, il più grande telescopio Schwarzschild-Couder, un prototipo dell’osservatorio di prossima generazione Cta, ha osservato la sua prima sorgente gamma, proveniente dalla Nebulosa del Granchio. Questo risultato, fondamentale per i futuri sviluppi di Cta, è stato possibile grazie a soluzioni tecnologiche innovative sviluppate in Italia dall’Inaf e dall’Infn.
Gli scienziati del consorzio internazionale Cherenkov Telescope Array (CTA) hanno annunciato alla comunità scientifica la rivelazione del segnale della Nebulosa del Granchio con il prototipo del più grande telescopio Schwarzschild-Couder (pSCT) mai costruito. La Nebulosa del Granchio, nota anche come Crab Nebula, e’ ciò che resta dell’esplosione avvenuta nel 1054 d.c. di una grande stella situata a 6500 anni luce di distanza da noi; attualmente è uno degli oggetti del cielo più brillanti alle alte energie dello spettro elettromagnetico ed è diffusamente impiegata come sorgente di riferimento in astronomia gamma.
“La rivelazione della Crab da parte del telescopio pSCT rappresenta un risultato importantissimo per l’intera comunità dell’astrofisica gamma delle alte energie.” commenta il prof. Francesco Giordano dell’Università di Bari, responsabile nazionale delle attività SCT per l’INFN. “I raggi gamma di altissima energia possono rivelare preziose informazioni sulla reale natura di oggetti estremamente complessi come buchi neri o addentrarsi in argomenti ostili come la materia oscura. La rivelazione del segnale della Crab è la dimostrazione che le nuove tecnologie sviluppate alla base del funzionamento di questo telescopio permetteranno di studiare il cielo gamma con una precisione senza precedenti, aprendo porte a nuove scoperte nella astrofisica gamma e multi-messenger”.
La collaborazione SCT è composta da un consorzio internazionale di università italiane ed americane, istituti tedeschi, messicani e giapponesi, dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Il progetto è finanziato dalla National Science Foundation americana e dagli enti italiani INAF e INFN. 
“Il Dipartimento Interateneo di Fisica dell'Università e Politecnico di Bari, in collaborazione con la sezione di Bari dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (INFN), è ampiamente coinvolto in questo progetto sin dal 2013 e lo coordina a livello nazionale.” - aggiunge il prof. Nicola Giglietto del Politecnico di Bari.Il disegno del telescopio SCT si basa su un’innovativa ed estremamente tecnologica ottica “dual-mirror”, con grandi specchi di 9,7 metri e 5,4 metri di diametro. “Questa particolare tecnologia consente la focalizzazione delle immagini su una superficie ridotta rispetto a un telescopio delle stesse dimensioni a singolo specchio”, - sottolinea Elisabetta Bissaldi, ricercatrice del Politecnico di Bari. “Ed adoperando una camera ad elevata densità di pixel, costituiti da fotomoltiplicatori al silicio o SiPM,  - continua - consente di avere la più elevata risoluzione angolare mai raggiunta per telescopi di tali dimensioni.” 

Comunicato stampa Poliba-Uniba.

XXXVI° ciclo dottorati. “Industria 4:0” e “Ingegneria e scienze aerospaziali” presso il Poliba

Bari, 28 maggio 2020 – Il Politecnico di Bari raddoppia i dottorati di ricerca. Ai quattro e consolidati corsi attivi presso i suoi Dipartimenti: “Rischio e Sviluppo Ambientale, Territoriale ed Edilizio”; Ingegneria Meccanica e Gestionale; Ingegneria Elettrica e dell’Informazione; Conoscenza e Innovazione nel Progetto per il Patrimonio se ne aggiungeranno, a novembre, altri quattro. 

I nuovi corsi sono interateneo e realizzati in collaborazione con l’Università di Bari “Aldo Moro”. Queste le denominazioni: “Industria 4:0”; “Ingegneria e scienze aerospaziali”; “Archeologia globale dei paesaggi”, “Gestione sostenibile del territorio”. I primi due avranno sede amministrativa-gestionale presso il Poliba, i restanti in Uniba. Nell’insieme, ciò costituisce un’imponente investimento nella ricerca attraverso la più alta formazione universitaria.
Il dottorato di ricerca, come si ricorderà, è il livello di istruzione più alto previsto dalla formazione post laurea dell’ordinamento universitario italiano. Al dottorato di ricerca si accede mediante concorso e il possesso della laurea magistrale o specialistica quinquennale.
I nuovi dottorati, in particolare, “Industria 4.0” e “Ingegneria e scienze aerospaziali” puntano a istituire un percorso triennale interdisciplinare e innovativo di studio e ricerca che metterà gli allievi in contatto con le aziende, grazie anche alla collaborazione e al sostegno economico che la Regione Puglia destinerà ai dottorati di ricerca mediante borse di studio. La Giunta regionale infatti, su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, ha approvato la misura “Dottorato XXXVI Ciclo” finalizzata ad erogare borse di dottorato di ricerca regionali per la durata dell’intero ciclo triennale per un importo complessivo di oltre 5,7 milioni di euro.
I dottori di ricerca formati saranno figure professionali che guideranno l’innovazione tecnologica nei processi industriali di due settori strategici per la Regione Puglia: Industria 4.0 e Aerospazio.
Il nuovo Dottorato interateneo in “Industria 4.0” attivato dal Politecnico di Bari sarà incardinato presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione  in collaborazione con il Dipartimento di Meccanica, Matematica e management del Politecnico, con il Dipartimento Interateneo di Fisica e con tre dipartimenti dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari (Chimica, Informatica, Farmacia).
«Con il nuovo Dottorato in “Industria 4.0” intendiamo trasmettere ai neo-ingegneri le conoscenze necessarie per risolvere problemi complessi usando tecnologie innovative e un approccio multidisciplinare – dice la coordinatrice del dottorato, Mariagrazia Dotoli, ordinario di Automatica del Politecnico di Bari. I dottorandi – prosegue - si formeranno in diversi campi: dall’informatica, alla fisica, alla chimica, all’ingegneria industriale e dell’informazione fino al management d’impresa. Per questo motivo il dottorato sarà condotto congiuntamente tra i due Atenei pubblici della città di Bari, che metteranno in comune le proprie competenze in questi settori di ricerca». Si tratta di un percorso orientato al trasferimento tecnologico, basato su un confronto continuo e proattivo con il mondo industriale, in particolare regionale, che coglie la richiesta delle nostre aziende di sintonizzare la nostra offerta formativa e di ricerca sempre più con le esigenze di innovazione digitale del sistema produttivo territoriale. Il Dottorato in Industria 4.0 si colloca dunque tra le numerose iniziative messe in campo dal Politecnico per avvicinare la ricerca alle esigenze reali dell’industria. 
Il secondo nuovo Dottorato interateneo attivato presso il Poliba, “Ingegneria e Scienze Aerospaziali”, sarà incardinato presso il Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management, accreditato dal MIUR come "Dipartimento di Eccellenza" per il quinquennio 2018-2022, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione del Politecnico, con il Dipartimento Interateneo di Fisica e con tre dipartimenti dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari (Chimica, Informatica, Matematica).
«L’obiettivo – spiega il coordinatore, Marco de Tullio, ordinario di Fluidodinamica del Politecnico di Bari – è formare esperti di elevato profilo scientifico in grado di operare nel settore strategico dell’aerospazio, caratterizzato da sistemi ad elevata complessità e da forti interazioni tra diversi aspetti scientifici, tecnologici, economici e sociali. Il Corso si articolerà in tre ambiti culturali, Ingegneria Aerospaziale, Sistemi per l’Aerospazio, Scienze per l’Aerospazio e avrà un carattere fortemente interdisciplinare, puntando alla formazione di esperti di alta qualificazione, con sbocchi professionali ad ampio spettro nel settore dell’Aerospazio, strategico per l’economia nazionale e internazionale. I dipartimenti e i docenti coinvolti nel dottorato in Aerospazio - spiega de Tullio - sono stati selezionati proprio per lo stretto legame con il mondo accademico e industriale, attraverso la loro fitta rete di collaborazioni di ricerca, i laboratori pubblico-privato e le reti di laboratori regionali, rendendo il Corso particolarmente attrattivo per i giovani talenti e per le imprese interessate a investire nel settore, portando la regione Puglia a diventare centro di eccellenza e punto di riferimento per la ricerca in questo campo. »
Così, conclude, il Rettore del Politecnico, Francesco Cupertino sul potenziamento della ricerca e dei nuovi dottorati. «Siamo convinti che questo importante investimento nella ricerca da parte del nostro Ateneo su settori strategici per le aziende del territorio sia un valido contributo alla carriera dei nostri Ingegneri. Rispetto ai laureati, tutte le più recenti indagini occupazionali mostrano che i dottori di ricerca hanno migliori prime retribuzioni, tassi di occupazione più alti e più contratti a tempo indeterminato. E ciò è tanto più importante in un momento difficile come quello attuale, in cui crediamo necessario investire nelle competenze del Paese.»
La pubblicazione del bando di concorso, contenente le relative modalità di partecipazione, è atteso presumibilmente per il prossimo settembre.

I commenti. 
Sebastiano Leo, Assessore all’Istruzione, alla Formazione, al Lavoro – Regione Puglia. “
Crediamo nel valore e nell’importanza della ricerca, tant’è che in questi cinque anni abbiamo investito moltissimo supportando l’alta formazione pugliese con la convinzione che lo sviluppo economico della regione è strettamente connesso con le scoperte scientifiche. Le borse di studio destinate ai dottorati sono, infatti, rivolte a progetti coerenti con le politiche di sviluppo economico della Regione Puglia e con il potenziale impatto degli esiti della ricerca scientifica, sull’intero sistema socio-economico-industriale regionale.
Abbiamo deliberato un robusto investimento, pari a 5.724.067,50 euro, per finanziare 90 borse di studio del XXXVI ciclo dei dottorati di ricerca sostenendo, quindi, aree disciplinari di alta valenza professionale, scientifica, applicativa.
I nostri brillanti studenti e studentesse hanno, perciò, una possibilità concreta di affinare i loro talenti e le loro competenze potendo – con i tre anni di dottorato – coltivare un bagaglio di conoscenze che dia il frutto di una ricerca scientifica utile alla collettività.
L’impegno nobile, al servizio della scienza, deve essere sostenuto se vogliamo vivere in un pianeta in cui le attività umane e lo sviluppo economico siano ecosostenibili. Per questo non siamo mai arretrati nel sostenere la ricerca e l’alta formazione”. 

Giuseppe Acierno, Presidente del Distretto Aerospazio Puglia. “Il costante contributo del Politecnico di Bari, e del sistema pubblico della ricerca formazione  pugliese, allo sviluppo del sistema aerospaziale  trova in questa nuova iniziativa un ulteriore elemento di crescita dell’ ”ecosistema distrettuale”  nel quale sono emerse negli anni nuove iniziative industriali e nuove opportunità di lavoro per tanti pugliesi. Le imprese orientano sempre più i loro investimenti nei luoghi fertili di conoscenza ed i settori ad alto contenuto tecnologico ed innovazione, quale l’aerospazio, continueranno, in misura ancor maggiore in futuro,  a guidare la “competizione” tra territori, la crescita economica e l’occupazione. Da questo punto di vista continuare ad accrescere il livello di collaborazione tra tutti gli atenei pugliesi , modello al quale il distretto si rifà fin dalla sua fondazione, non può che rendere la Puglia aerospaziale più forte e protagonista nello scenario nazionale ed internazionale”.

Giovanni Sylos Labini, CEO di Planetek Italia. “Planetek Italia ha già sperimentato con successo l’attivazione di percorsi di dottorato industriale in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari ed il Politecnico di Bari. Abbiamo constatato che si tratta di uno strumento formidabile in grado di coniugare le competenze scientifiche accademiche con le esigenze operative delle imprese, favorendo l’inserimento lavorativo dei giovani talenti nelle nostre aziende. In settori di punta della nostra economia regionale, come quello dell’aerospazio, questi dottorati possono rappresentare una importante leva competitiva dell’intera filiera regionale”.

Mario Ricco, fisico. “I nuovi dottorati che opereranno nell'ambito del  Politecnico hanno una valenza importante per lo sviluppo della nostra regione in termini di divulgazione dell'ambiente I4.O, che oggi è ancora poco "frequentato" e quindi poco fruito dalle aziende PMI del nostro territorio. Il secondo nuovo dottorato di Ingegneria e Scienze Aerospaziali andrebbe a colmare una lacuna non trascurabile per la rilevante attività Manifatturiera Aerospaziale già esistente in Puglia ma che oggi ha poco controllo del prodotto oggetto di Manifattura”.

Daniela Vinci,  Amministratore Delegato Masmec. “Lo scambio continuo di esperienze con gli attori della ricerca e dell’innovazione permette a chi fa impresa di ampliare la visione strategica e di agire con maggiore consapevolezza in un contesto in continua evoluzione. Più volte, come azienda, abbiamo attinto alla più alta formazione universitaria per supportare innovazioni e diversificazioni, sia in termini di prodotto che di business. In particolare abbiamo trovato nel Politecnico di Bari un partner sensibile e lungimirante, eccellente incubatore di talenti. L’incremento del numero dei dottorati può solo potenziare questa sinergia vincente, oggi più che mai via maestra per un rinnovato umanesimo industriale”.

Comunicato stampa.

 

 

Studenti.  E’ tempo delle scelte per gli studenti che intendono iscriversi all’università

Bari, 23 maggio 2020 - Per lo studente della scuola secondaria superiore in procinto di concludere gli studi, la scelta del percorso universitario è fondamentale per il proprio futuro. Tale scelta richiede particolare attenzione e può essere determinate per il proprio futuro. Ma come orientarsi? Quale percorso fa davvero al proprio caso? E secondo quale presupposto va decisa la sede o il corso universitario più adatto? In generale, riflettere sulle proprie potenzialità, farsi guidare un po’ dalla passione e un po’ dalla ragione può rappresentare un giusto compromesso da cui partire per raccogliere tutto quanto può servire alla personale scelta universitaria.
In questa direzione, e per favorire chiarezza, il Politecnico di Bari, mediante il servizio di Orientamento, è da tempo impegnato nel fornire assistenza, suggerimenti, informazioni a tutti coloro che vogliono conoscere l’ateneo tecnico-scientifico pugliese, le sue sedi, i corsi di studi d’ingegneria, architettura e design industriale, i servizi, gli sbocchi professionali, le opportunità occupazionali.
Un corposo staff, composto dall’Ufficio orientamento, dai delegati del Rettore e dai docenti delegati dei singoli Dipartimenti, coordinano i progetti di orientamento in ingresso e di tutorato, da tempo curano i rapporti con le scuole secondarie superiori, con gli insegnanti referenti dell’orientamento in ingresso e in uscita, con le famiglie; propongono azioni di sostegno nella delicata fase di transizione dalla scuola all’università, offrono supporto agli studenti in corso, forniscono informazioni sull’offerta didattica e sulle procedure amministrative di accesso ai corsi. 
Attività queste, traslate in gran parte online che non rinunciano a favorire incontri personalizzati con gli studenti (via Skype) e a sostenere le attività di preparazione ai test di ingresso ed ai concorsi nazionali e locali di ammissione di Ingegneria, Architettura, Disegno Industriale (tutti i corsi del Poliba sono a numero chiuso e/o programmato). 
Attraverso il sito istituzionale, http://www.poliba.it/it/orientamento è possibile acquisire tutte le informazioni necessarie sulla realtà accademica e i servizi offerti, e, nel caso, di approfondire quanto di proprio interesse mediante un apposito ed efficace sportello informazioni dell’Ufficio Orientamento (Mirta Antonietta Camporeale) aperto al pubblico, dal lunedì al venerdì, dalle 9:30 alle 12:30 e i suoi riferimenti: 0805962130 – 3298576885; orientamento@poliba.it; Skype: poliba-orientamento.
Parallelamente ai servizi attivati, altre azioni di Orientamento concorrono. Sono infatti in programma, a partire dalla prossima settimana, da lunedì, 25 maggio a venerdì, 29 una Open Week Live sarà dedicata agli studenti del III, IV e V anno degli Istituti di istruzione secondaria superiore. Durante gli Open Days Live i docenti del Poliba presenteranno il Politecnico di Bari, le sue sedi, l’offerta formativa, i laboratori ed i servizi offerti e sarà dato ampio spazio agli studenti per rispondere a curiosità e chiarimenti. Questi potranno assistere alla presentazione dei Corsi di Laurea cui sono interessati, prenotandosi attraverso la compilazione del modulo online per studenti all’indirizzo: https://www.poliba.it/it/orientamento/eventi-di-orientamento.
All’iniziativa sono state invitate numerose scuole di Puglia e Basilicata. Come nelle giornate di orientamento in presenza, un numero massimo di posti disponibili regolerà la partecipazione ad ogni giornata rispettando l’ordine d’arrivo delle prenotazioni.
Dopo l’invio del modulo di prenotazione, gli studenti riceveranno una mail di conferma in cui verranno indicate anche le modalità di collegamento agli Open Days scelti. 

Così il calendario dell’Open Days della prossima settimana, 25-29 maggio:
25 maggio 2020, ore 16,30 – Dipartimento DMMM - Corsi di Laurea: Ingegneria Gestionale,  Ingegneria Gestionale, Ingegneria dei Sistemi Aerospaziali
26 maggio 2020, ore 16,30 – Dipartimento DICAR - Corsi di Laurea: Architettura e Disegno Industriale
27 maggio 2020, ore 16,30 – Dipartimento DEI - Corsi di Laurea: Ingegneria dei Sistemi Medicali, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni, Ingegneria Informatica e dell'Automazione
28 maggio 2020, ore 16,30 –  Dipartimento DICATECh  -  Corsi di Laurea: Ingegneria Civile e  Ambientale, Ingegneria Edile e Costruzioni e Gestione Ambientale e Territoriale
29  maggio 2020, ore 16,30 – Centro Magna Grecia di Taranto  -  Corsi di Laurea: Ingegneria Civile e Ambientale, Ingegneria dei Sistemi Aerospaziali.

Comunicato stampa.
 

 

Didattica & StudentiDal proprio PC anche le attività didattiche sperimentali

Bari, 18 maggio 2020 - I ricercatori del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche del Politecnico di Bari hanno messo a punto un laboratorio remotizzato, “Remote Measurements Lab”, che consente agli studenti di utilizzare dal proprio PC la stessa strumentazione usata nella normale didattica laboratoriale degli insegnamenti di Misure Elettriche ed Elettroniche. L’iniziativa coinvolge anche i nuovi laboratori “OpenMultiLAB” e “Tech4Biomed”, finanziati dalla Regione Puglia mediante il Fondo Sociale Europeo. 
Questo servizio innovativo, infatti, offre agli studenti del Politecnico di Bari la possibilità di svolgere in remoto le attività sperimentali di laboratorio e tirocinio interrotte per l’emergenza pandemica, e consente a ricercatori e dottorandi di eseguire buona parte degli esperimenti di ricerca a distanza, riducendo il loro tempo di permanenza fisica nelle strutture laboratoriali. 
Il “Remote Measurements Lab” consente l’utilizzo di interfacce grafiche simili ai pannelli utente presenti fisicamente sugli strumenti, e di condurre esperimenti in tempo reale a distanza. Gli studenti dei corsi magistrali o avanzati, e i dottorandi, possono realizzare applicazioni automatiche di misura, programmando da remoto gli strumenti senza recarsi fisicamente in laboratorio. 
La possibilità di condurre esperimenti di laboratorio a distanza, piuttosto che simulati, intende non solo rendere più efficace la didattica in questa fase, in cui le attività in presenza non sono possibili, ma potrà anche successivamente potenziare l'offerta formativa del Politecnico, con riferimento alle esigenze di studenti lavoratori e/o pendolari, nonché di studenti che per disabilità o motivi di salute sono impossibilitati a frequentare i laboratori. In tal senso, Remote Measurements Lab si presenta anche come una soluzione per migliorare decisamente l’inclusività e la fruibilità della didattica del Politecnico.
Comunicato stampa.

Ricerca. Partnership tra Politecnico di Bari, Istituto Italiano di Ricerca e Sviluppo – ISIRES S.r.l., Elettric80 S.p.a. e SM.I.LE80 S.r.l

Collaborazione pubblico-privato. Supporterà le attività di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione nel settore della logistica integrata. ELETTRIC80 e SM.I.LE80 investiranno, per i primi due anni, 380 mila euro, per finanziare assegni di ricerca, dottorati e borse di studio finalizzate all’esecuzione delle attività

Bari, 13 maggio 2020 – Febbraio 2019. L’Istituto Italiano di Ricerca e Sviluppo, ISIRES, è un organismo privato della  Ricerca, nato nel 2016  a Torino per favorire, sostenere e sviluppare iniziative e progetti di ricerca e sviluppo con enti pubblici, privati e le attività produttive Fra le sue competenze è inclusa la realizzazione di laboratori tecnologici e tematici per la creazione e l’invenzione di nuovi prodotti e processi, nonché il reperimento di risorse per il sostegno dei progetti stessi sul territorio nazionale e europeo.
ISIRES, promuovendo iniziative congiunte e favorendo l’interscambio di esperienze tra singoli, imprese ed università ha identificato in PoliBa un nuovo partner scientifico qualificato, con competenze nel settore dell’ingegneria, dell’automazione e dell’informazione, e con esperienze acquisite di rilievo nella collaborazione fra settore pubblico e settore privato.
L’interesse dell’organismo di ricerca è coniugato alle esigenze di due aziende di primissimo piano nel settore dell’automazione e della logistica nei trasporti: “Elettric80” S.p.a. e della controllata “SM.I.LE80” S.r.l., entrambe con sede legale a Viano, in provincia di Reggio Emilia.
Elettric80 è una delle cento storie di eccellenza italiana, secondo il rapporto presentato a Roma, il 5 febbraio 2020, da Enel e Fondazione Symbola.
Enrico Grassi e Vittorio Cavirani sono, rispettivamente, Presidente e Direttore Generale di Elettric80, società fondata negli anni 80, specializzata nella realizzazione di soluzioni logistiche integrate ed automatizzate per imprese produttrici di beni di largo consumo. Nel 1992, sempre a Viano, nasce anche BEMA, azienda che sviluppa sistemi robotizzati sinergici con quelli di Elettrc80. Grazie a tecnologie innovative e a continui investimenti in ricerca e sviluppo, le due aziende hanno anticipato 28 anni fa il concetto odierno di Industria 4.0 realizzando a Caldonazzo (TN), per Costerplast (azienda del Gruppo Coster), la prima fabbrica Fabbrica 4.0, sostenibile ed interconnessa.  
Il Gruppo implementa in tutto il mondo soluzioni all’avanguardia che permettono di gestire le attività della supply chain assicurando un significativo aumento dell’efficienza di fabbrica, massima sicurezza e totale tracciabilità dei prodotti movimentati. Il flusso logistico è gestito dalla piattaforma software SM.I.LE80, (Smart Integrated Logistics) che assicura l'efficiente integrazione dei sistemi, garantendo la conduzione ottimale di tutte le operazioni, dall’ingresso delle materie prime allo stoccaggio, fino alle spedizioni e per la quale è stata creata nel 2017 una apposita società del Gruppo.
Elettric80 e BEMA contano oggi oltre 800 dipendenti e 13 filiali in tutto il mondo; hanno realizzato circa 300 fabbriche integrate, installando oltre 2.000 sistemi robotizzati e 5.000 veicoli automatici a guida laser e 30 magazzini automatici ad alta densità. Offrono ai loro clienti in tutto il mondo un servizio di assistenza da remoto e in loco h24. 
I settori principali: beverage (37%); tissue (25%); food (21%), altro (17%) per i principali mercati mondiali di America del nord/centrale (43%) e Europa (41%). Nel 2019 le due aziende hanno fatturato insieme quasi 300 milioni di euro.
Il prof. Alfredo Grieco è docente di Internet of Things al Politecnico di Bari e svolge attività didattiche e di ricerca nel settore delle telecomunicazioni. Grieco è stato contattato da ISIRES nel marzo 2019 per un primo approccio conoscitivo sulle ricerche di settore in corso nel Poliba, sui sistemi di automazione anche attraverso l’IOT (estensione di internet al mondo degli oggetti e degli ambienti di lavoro). Il Politecnico di Bari, secondo ISIRES, può rappresentare il partner ottimale per una futura collaborazione fra soggetti pubblici e privati con le aziende leader di mercato in provincia di Reggio Emilia.
Grieco espone le richieste all’interno della comunità scientifica del Poliba. Emergono nei contatti successivi condizioni e interessi di approfondimento scientifico tra il Poliba, Elettric80 e ISIRES. A settembre 2019 una delegazione di Elettric80, SM.I.LE80 ed ISIRES visita il Politecnico di Bari per approfondire ulteriormente le dinamiche della nascente collaborazione.
Elettric80, da sempre impegnata ad investire in innovazione e sui giovani, propone, con l’intermediazione di ISIRES, di formalizzare, non solo accordi di ricerca, ma di realizzare a Bari, presso il Poliba, un laboratorio pubblico privato, denominato, “IOT 4.0” finalizzato a supportare le attività di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione nel settore dell’automazione logistica e nella gestione dei magazzini.
Il 29 gennaio 2020 Politecnico di Bari (Francesco Cupertino, Rettore), ISIRES (Giorgio Perona Presidente), Elettric80 spa (Enrico Grassi, Presidente) e SM.I.LE80 srl (Stefano Cavirani, Direttore generale), sottoscrivono un accordo di partnership di durata quadriennale, rinnovabile, per la realizzazione del “Laboratorio pubblico-privato IOT 4.0”. In particolare, attraverso il nuovo laboratorio, Elettric80 e SM.I.LE80 intendono sviluppare progetti innovativi in ambito logistico, attraverso l’ottimizzazione della gestione automatizzata dei pallet di picking, della pianificazione automatica dei trasporti e, più in generale, di alcune attività logistiche attraverso l’impiego di tecnologie di realtà aumentata, sistemi IoT industriali ed algoritmi avanzati di controllo.
Le Società Elettric80, SM.I.LE80 e l’Organismo di Ricerca ISIRES potranno inoltre contribuire all'attività didattica del Politecnico di Bari, con la diretta partecipazione dei propri dipendenti, per l’erogazione di attività formative integrative quali tesi di laurea, tirocini formativi, stage, ecc.; allo scopo di rendere disponibili al contesto produttivo operatori particolarmente qualificati.
Tali attività si concretizzeranno anche attraverso il finanziamento, e la selezione di ricercatori universitari, assegnisti di ricerca, dottorandi di ricerca o altre figure equivalenti. L’internazionalizzazione delle attività di ricerca e formazione, anche attraverso la partecipazione a progetti europei ed internazionali, rappresenterà inoltre un asset strategico. Le attività di ricerca saranno svolte anche presso le sedi di Elettric80 spa. e SM.I.LE80 srl. Le due società si impegnano infine, ad investire circa 380.000,00 € per finanziare i primi 2 anni degli assegni di ricerca, delle borse di dottorato di ricerca e di borse di studio finalizzate all’esecuzione delle attività concordate. Il Politecnico, per parte sua, offrirà il supporto per percorsi di formazione del personale di Elettric80 e SM.I.LE80 su specifici settori.
A qualche mese dalla sottoscrizione degli accordi sono state avviate le prime attività del laboratorio pubblico-privato IOT 4.0 presso il Laboratorio di Telematica del Poliba. Queste riguardano lo sviluppo di soluzioni innovative per Smart Picking e Transport Management Systems. Inoltre, il laboratorio ha già portato all’assegnazione di sei borse di studio per l’ideazione di sistemi Internet of Things per la logistica integrata destinate a profili altamente qualificati selezionati tra gli studenti del Politecnico di Bari e seguirà,  nel prossimo mese di novembre, l’assegnazione di ulteriori tre borse di dottorato al fine da garantire uno sviluppo a medio termine della ricerca.
I docenti del Politecnico che collaborano sul progetto hanno competenze complementari e diversificate. Nello specifico, sono stati coinvolti quattro professori in qualità di referenti di altrettanti laboratori di ricerca: Alfredo Grieco, Laboratorio di Telematica, Simona Colucci, Laboratorio dei Sistemi informativi, Vitoantonio Bevilacqua, Laboratorio di Informatica industriale e Mariagrazia Dotoli, Laboratorio di decisione e controllo (D&C).
Il professor Alfredo Grieco, referente del progetto per il Politecnico di Bari, ne spiega la missione: “L’obiettivo è quello di attivare un piano pluriennale in cui vengano sviluppate tecnologie e know-how: c’è bisogno infatti di formare giovani in grado di integrare sistemi complessi e tecnologie IoT per le esigenze concrete dell’industria. Il laboratorio pubblico-privato mira ad acquisire un’evidenza specifica nel territorio, per essere collettore di talenti che sappiano guidarci nel futuro”.

Le dichiarazioni dei responsabili del Laboratorio IOT 4.0 
Francesco Cupertino, Rettore Politecnico di Bari. 
«Con Iot 4.0 il Politecnico si dota di un nuovo laboratorio pubblico-privato che arricchisce ulteriormente l’esperienza di collaborazione attiva con le imprese più orientate alla ricerca e all’innovazione. Questo dimostra la crescente capacità del Politecnico di interagire e attrare le migliori realtà produttive, non solo nel territorio in cui opera, ma anche a livello nazionale. Le molteplici possibili applicazioni dell’Iot alla logistica, ci aprono scenari di grandi trasformazioni tecnologiche in un settore-chiave dell’economia. Poter interagire con aziende leader in un ambito tecnologico che continuerà a trasformare, nei prossimi anni, il modo in cui produciamo e gestiamo merci e servizi, è un’opportunità importante per i nostri giovani talenti».

Vittorio Cavirani, General Manager di Elettric80“Questo laboratorio rappresenta un traguardo importante per il mondo della ricerca e un esempio della collaborazione tra due realtà ancora troppo spesso distanti, università e impresaSi tratta infatti di uno spazio propulsore di innovazione all’interno del quale Elettric80, SM.I.LE80 e l’Università possano lavorare in stretta sinergia favorendo lo sviluppo e la condivisione di skill ad alto valore aggiunto. Una best practice che guarda al futuro sostenendo i giovani”.

Carlo Pezziga, Project Manager Istituto Italiano di Ricerca e Sviluppo - Organismo di Ricerca (ISIRES) “La presenza dell’istituto di ricerca svincola e l’impresa e l’università da tutte quelle attività di coordinamento e gestione del progetto e mediazione che altrimenti assorbirebbero molte energie e che in diverse occasioni passate hanno costituito uno scoglio e un blocco per lo sviluppo di azioni realizzate in partnership tra pubblico e privato. In pratica si tratta di un vero e proprio acceleratore di idee”

Stefano Cavirani, General Manager di SM.I.LE80 "In questo contesto, Elettric80 e SM.I.LE80, con l’intermediazione di ISIRES, hanno proposto di formalizzare non solo accordi di ricerca, bensì di realizzare a Bari, presso il Politecnico, un vero e proprio laboratorio pubblico privato, IOT 4.0, finalizzato a supportare le attività di sviluppo tecnologico ed innovazione nel settore dell’automazione logistica e nella gestione dei magazzini. Oggetto fondamentale dell’indagine è l’applicazione dell’Internet of Things alla logistica integrata. Il laboratorio si pone pertanto come un hub importante per creare una rete sul territorio italiano, da Nord a Sud, e per incentivare la collaborazione tra il mondo della formazione universitaria e realtà produttive con il fine ultimo di fare squadra in vista delle sfide sempre maggiori che il mercato ci presenta”.

 

Comunicato stampa. 

2021-2027. I proff. Attivissimo, Di Noia, La Scala, Mossa nominati dal Ministro dell’Università

I settori in cui opereranno per la definizione delle linee guida: intelligenza artificiale; innovazione per l’industria manifatturiera; sicurezza delle strutture, infrastrutture e reti; gestione delle risorse marine. Il Rettore,“un risultato importante e prestigioso”     

Bari, 4 maggio 2020 – Quattro docenti del Politecnico di Bari: Filippo Attivissimo, Tommaso Di Noia, Massimo La Scala, Michele Mossa sono stati nominati dal Ministro dell’Università e della Ricerca componenti della Commissione nazionale per la redazione del Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027 in qualità di esperti.
Il Programma nazionale per la ricerca (PNR), previsto dal Decreto Legislativo n. 204 del 5 giugno 1998, è lo strumento dello Stato, alla cui realizzazione concorrono, le Università e gli Enti pubblici di ricerca, che orienta la politica di ricerca in Italia. Esso individua priorità, obiettivi e azioni volte a sostenere la coerenza, l’efficienza e l’efficacia del sistema nazionale della ricerca. 
Ai fini della definizione del nuovo Programma nazionale per la Ricerca è stata istituita una Commissione di esperti scelti sulla base delle competenze scientifiche di ognuno in relazione ai temi e settori ritenuti strategici e proposti dal Ministero. Per il Piano 2021-2027 sono previste sei aree tematiche generali, ognuna delle quali contiene, a sua volta, vari sottotitoli o settori. 
Queste sono: Clima, Energia, Mobilità Sostenibile” con i settori: Mobilità sostenibile; Cambiamenti climatici e adattamento; Energetica industriale; Energetica ambientale
“Cultura umanistica, Creatività, Trasformazioni Sociali, Società dell'Inclusione” composta da: Patrimonio culturale; Discipline storico letterarie ed artistiche; Antichistica; Creatività, design e made in Italy.
“Informatica, Industria, Aerospazio” e i sottoambitiTransizione Digitale – Industria 4.0; High Performance Computing, Big Data; Intelligenza ArtificialeRobotica; Tecnologie quantistiche; Innovazione per l'industria manifatturieraAerospazio.
“Salute”  conTemi generali; Tecnologie farmaceutiche; Biotecnologie; Tecnologie per la salute.
“Sicurezza per i Sistemi Sociali” sostenuta da: Sicurezza delle strutture, infrastrutture e retiSicurezza sistemi naturali; Cybersecurity.
“Tecnologie sostenibili, Agroalimentare, Risorse Naturali ed Ambientali”  e le diramazioni in: Green Technologies; Tecnologie alimentari; Bioeconomia; Gestione delle risorse agricole; Gestione delle risorse marine.

Gli esperti del Politecnico. Nell’ambito del tema generale, “Informatica, Industria, Aerospazio”sono due i docenti coinvolti. Il primo, il prof. Tommaso Di Noia, farà parte del gruppo, composto da 8 esperti,  dedicato al sottoambito, “Intelligenza artificiale”.
Il prof. Di Noia, laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Bari è ordinario di  "Sistemi di Elaborazione dell'Informazione". Vanta numerosi riconoscimenti scientifici. Attualmente, la sua attività di ricerca si concentra sulle tematiche che ruotano attorno all'intelligenza artificiale e alla gestione dei dati con particolare riferimento a tecniche e applicazioni di apprendimento automatico dai dati (machine learning) e ai sistemi di raccomandazione (recommender systems). Recentemente, la sua attenzione si è spostata su come sfruttare l'informazione codificata all'interno di dataset di tipo Big Data. “L’intelligenza artificiale – dice - è ormai diventata parte integrante della nostra vita e sottende al funzionamento di molti dei dispositivi che quotidianamente utilizziamo. Negli ultimi anni si è assistito ad un enorme balzo in avanti sia da un punto di vista scientifico che tecnologico relativo a tecniche di intelligenza artificiale. Tale avanzamento ha posto nuove sfide non solo da una prospettiva esclusivamente tecnica ma anche, visto l’enorme impatto sociale, di natura etica. La ricerca italiana, da sempre in prima linea nel campo dell’intelligenza artificiale, dovrà raccogliere queste sfide nei prossimi anni al fine di proporre nuove soluzioni di intelligenza artificiale che, mantenendo dei livelli di efficienza elevati, rispettino anche i principi di equità, trasparenza e responsabilità”.
L’altro componente, è il prof. Filippo Attivissimo, laureato in ingegneria elettronica, ordinario degli insegnamenti di Fondamenti della Misurazione, Misure e Sicurezza Elettrica e Sensori e Trasduttori”, svolge attività di ricerca nel campo della sensoristica industriale, medica e ambientale. Si occupa di sistemi di visione artificiale, di caratterizzazione metrologica di dispositivi e sistemi per applicazioni ambientali e fonti rinnovabili. Il suo ambito comprende le macchine intelligenti, i sistemi di efficientamento energetico, l’impiego di nuovi materiali, la produzione e gestione del ciclo di vita dei prodotti, la stampa 3D, la produzione virtuale, le microlavorazioni e la visione artificiale, la robotica industriale, la sensoristica avanzata, i magazzini automatizzati.
Attivissimo comporrà il gruppo di sei esperti dedicato al settore “Tecnologie quantistiche; Innovazione per l'industria manifatturiera”. La Innovation Manufactoruring Industry (IMI) – racconta - è uno degli esempi più evidenti della trasformazione tecnologica del terzo millennio e si inserisce in quel contesto noto con il nome di quarta rivoluzione industriale. Allo scopo di incrementare la competitività delle industrie manifatturiere, la IMI prevede la completa integrazione dei sistemi cyber-fisici; essa presuppone l’integrazione e l’automazione dei processi industriali e lo scambio veloce e sicuro di dati con il ricorso alla Intelligenza Artificiale, alla robotica e all’Internet delle Cose (IoT)”. 
Alla “Sicurezza delle strutture, infrastrutture e reti”, settore della tematica “Sicurezza per i Sistemi Sociali”, si dedicherà un gruppo di sei esperti. Tra questi figura il prof. Massimo La Scala, ordinario di “Sistemi Elettrici per l’Energia”. La sua attività scientifica, nel corso degli anni, ha riguardato le principali tematiche attinenti la produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, ponendo una particolare attenzione alle metodologie di analisi e controllo finalizzate a garantire la sicurezza e la resilienza di infrastrutture critiche, tra cui quelle energetiche. 
“I principali obiettivi dell’ambito tematico “Sicurezza per i Sistemi Sociali” – premette il prof. La Scala - sono il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di resilienza della nostra società nei confronti dei disastri naturali o causati dall’Uomo. “Sicurezza Strutture Infrastrutture e Reti”, riguardano, più nel dettaglio, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture critiche ovvero di sistemi la cui distruzione, interruzione o anche parziale o momentanea indisponibilità ha l'effetto di indebolire in maniera significativa l'efficienza e il funzionamento normale di un Paese, ma anche la sicurezza e il sistema economico-finanziario e sociale. Si tratta dunque, di valorizzare il potenziale di ricerca in settori rilevanti per la sicurezza  e la resilienza del Paese e per la creazione di nuovi servizi e prodotti che possano favorire le opportunità di lavoro e la nascita di nuove aziende, grazie alla promozione della ricerca e al trasferimento tecnologico. Il mio impegno, sulle tematiche della sicurezza e la resilienza delle infrastrutture energetiche, sarà rivolto principalmente nell’allineare le linee di ricerca italiane con quelle europee, nell’analizzare le nuove minacce all’integrità di questi sistemi non previste negli scenari classici e che la realtà del momento mostra nella loro complessità e nella valorizzazione del rapporto tra università e imprese, nella direzione della promozione di uno sviluppo economico sostenibile”.
La “Gestione delle risorse marine” 
includerà le competenze scientifiche e le proposte del prof. Michele Mossa e degli altri quattro componenti del gruppo di lavoro del settore afferente al tema generale, “Tecnologie sostenibili, Agroalimentare, Risorse Naturali ed Ambientali”. Laurea in Ingegneria civile, sezione idraulica, ordinario di “Idraulica”, Mossa conta curriculum scientifico di prim’ordine. I suoi principali temi di ricerca sono legati all’idraulica marittima, fluviale e ambientale, con particolare riguardo alla meccanica delle onde, alle correnti marine, ai processi di erosione localizzata, ai problemi della diffusione di inquinanti in corpi idrici e all’interazione dei flussi con la vegetazione. “Il mare è un’enorme risorsa naturale” – afferma il prof. Mossa. “E’ necessario però – continua - definire le modalità corrette con cui operare o intervenire nelle zone costiere, ad esempio o nell’ambiente marino. Sono ormai incontrovertibili ed evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici sui processi di erosione costiera, sull’alterazione delle condizioni idrologiche e delle specie e densità della vegetazione presente nelle zone estuarine e costiere, con gravi conseguenze per la salvaguardia ambientale. Di drammatica attualità sono anche i problemi connessi all’inquinamento del mare. Sorge, quindi, la necessità di ricerche innovative sui temi legati alla gestione sostenibile delle risorse marine. Le tematiche citate richiedono lo sviluppo di appositi programmi di ricerca e nuovi approcci sperimentali, basati su una logica di collaborazione interdisciplinare. Il contributo scientifico a tali problemi è fondamentale e deve essere una delle priorità del PNR 2021-2027”.

Il Rettore. Del risultato ottenuto dal Poliba non può che essere soddisfatto il Rettore, Francesco Cupertino. "E’ un risultato importante e prestigioso”  dice. “Il nostro Ateneo si conferma un punto di riferimento nazionale e internazionale in diversi settori scientifici. Le competenze dei nostri docenti sono la chiave del successo del Politecnico. Competenze che si riflettono positivamente anche sulla qualità della preparazione dei nostri studenti”. 

Comunicato stampa.

 

 

 

 

 

 

 

Il primo si della Giunta regionale. Nella società consortile GAL anche il POLIBA

Bari, 28 aprile 2020 - Il “Distretto del Cibo Sud Est Barese”, proposto dal GAL, società consortile che annovera tra i soci anche il Politecnico di Bari, ha ottenuto lo scorso 21 aprile dalla Giunta regionale il primo riconoscimento.
Parere favorevole anche per gli altri sei istituendi distretti del cibo: “Distretto del Grano Duro”, “Distretto del Cibo Alta Murgia”; “Distretto del Cibo dell’Area Metropolitana di Bari”; “Distretto Biologico delle Lame”; “Distretto Bioslow delle Puglie”; “Distretto Agroecologico delle Murge e del Bradano”. 
I “Distretti del Cibo” sono utili strumenti per supportare, rilanciare e valorizzare le eccellenze dell’agroalimentare pugliese, lo sviluppo locale sostenibile, la coesione e l’inclusione sociale, la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale.
Il “Distretto del Cibo Sud Est Barese”, in particolare, promosso da un comitato promotore composto da imprese e organizzazioni professionali e datoriali afferenti al GAL del Sud Est barese, ha l’obiettivo di promuovere nei comuni-soci di Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Bitritto, Casamassima, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro, Polignano a Mare e Rutigliano, le produzioni agricole tipiche del territorio quali uva da tavola, ciliegie, olive,  vino e ortaggi.
A questo primo riconoscimento della Giunta regionale dovrà seguire, da parte della società consortile, GAL, un dettagliato “Programma di Sviluppo del Distretto del Cibo Sud Est Barese”, da presentare alla Regione Puglia. Il programma, con un orizzonte temporale di almeno tre anni, dovrà contenere, la descrizione dei punti di eccellenza e gli eventuali punti di criticità del Distretto, gli obiettivi generali e specifici di sviluppo, le azioni e i progetti da realizzare con i relativi piani finanziari e temporali di spesa e l’indicazione delle risorse, pubbliche e private necessarie.
Successivamente la Giunta regionale, valutati i Programmi di Sviluppo presentati, procederà con la definitiva approvazione dei “Distretto del Cibo Sud Est Barese”. Ciò consentirà l’accesso alle specifiche misure finanziarie destinate dalla Regione a queste realtà.
Il GAL Sud Est Barese è attualmente costituito da 151 soci rappresentativi di tutti i potenziali attori del territorio quali associazioni datoriali, imprese, enti locali, università, associazioni del terzo settore, privati cittadini. La base societaria è composta da 9 amministrazioni comunali, 8 enti pubblici, 4 organizzazioni datoriali agricole, 11 organizzazioni professionali, 87 imprese e associazioni e 33 imprese agricole.

Comunicato stampa.

I Distretti del Cibo in breve 

istituiti dal Ministero delle Politiche Agricole (MIPAAF), costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l'agroalimentare italiano. Si tratta di uno strumento strategico diretto ai seguenti obiettivi. 

Favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l'inclusione sociale, favorendo l'integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale. 

Rafforzare la sicurezza alimentare, la diminuzione dell'impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare. 

Salvaguardare il territorio ed il paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari.

 

 

Emergenza Coronavirus. Seguendo le direttive impartite dal Politecnico di Bari

Bari, 17 aprile 2020 – Sono ventuno, le prime aziende che, seguendo le direttive impartite dal Politecnico di Bari, hanno iniziato la produzione e commercializzazione delle mascherine filtranti, adatte cioè alla popolazione (non personale sanitario) ai sensi dell’art. 16, comma 2, DL n. 18 del 17/03/2020.

Queste sono: Alfatex - Santeramo in Colle (BA); Manifatture Daddato - Barletta (BT);
Dalin Italian Atelier - Castellana Grotte (BA); DAVID srl – Molfetta (BA); FLX - Bitonto (BA); Giorgino Company - Barletta (BT); Gordon Confezioni - Cassano delle Murge (BA); MickyFlex - Capurso (BA); Mister Sofà srls – Mottola (TA); New CS Salotti - Gravina in Puglia (BA); PA.AB - Andria (BT); Paola Creazioni - Cassano delle Murge (BA); Reggente - Andria (BT); Estetica e Design - Andria (BT); F&T CONSULTING - Barletta (BT); Leccese sas - Bitonto (BA); Vincenzo Carriero - Mugnano di Napoli (NA); FUNNY LAB SRL - Barletta (BT); ITMODA - Ruvo di Puglia (BA); PFL Moda - Bitonto (BA); Terry Ricami - Nardò (LE).
In totale, si stima una potenziale produzione complessiva giornaliera di circa 300 mila mascherine. A questo elenco, a breve, potrebbero aggiungersi altre aziende che hanno chiesto supporto al Politecnico, con conseguente aumento di produzione.
Per ciò che riguarda la produzione delle mascherine per medici, infermieri e soggetti di primo intervento, FFP2 e FFP3, i tempi sono più lunghi. A differenza di quelle comuni, i produttori devono attenersi a rigorosi canoni produttivi e a certificazioni inderogabili.
In totale sinora, le aziende che hanno contattato il Politecnico sono state oltre 250. Di queste, 160 hanno manifestato l’intenzione a produrre mascherine filtranti. Altre 25 si sono proposte per produrre anche altri articoli.
Il 95% delle aziende che hanno contattato il Poliba sono imprese medio-piccole pugliesi, per la maggior parte operanti nel settore delle confezioni e tessile. Alcune più grandi come Natuzzi, Fas, Igam e Sanigem.
Il 35% di queste ha sede operativa in provincia di Bari, il 30% nella BAT, 20% nelle province di Lecce e Brindisi, il 15% nella provincia di Foggia.
Il restante 5% proviene dalle regioni confinanti: Basilicata, Campania Molise, ma anche Abruzzo, Toscana e Lombardia.
L’iniziativa del Politecnico di Bari, dedicata all’emergenza coronovirus, denominata RIAPRO, riconversione aziendale per la produzione di D.P.I - dispositivi di protezione individuale - (http://www.poliba.it/it/ateneo/riapro-riconversione-aziendale-la-produzione-di-dpi) è coordinata con la Regione Puglia e la Protezione Civile.

Comunicato stampa.

Fisica. Il contributo dei ricercatori INFN e del Dipartimento Interateneo di Fisica del Poliba

Le indicazioni in una ricerca pubblicata oggi, 15 aprile, dalla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature, che gli dedica la copertina

Bari, 15 aprile 2020 – Si suppone che all’inizio della storia di tutte le storie, il Big-Bang, 15 miliardi di anni fa, la materia e l’antimateria siano state create in eguale quantità, ma nell’evoluzione successiva dell’universo èintervenuto un processo che ha favorito la prevalenza della materia sull’antimateria e oggi l’universo osservato è fatto quasi esclusivamente di materia. Questo meccanismo, almeno in parte, sembra essere dovuto a una stupefacente proprietà quantistica dei neutrini: il fenomeno dell’oscillazione. La collaborazione T2K (Tokai to Kamioka) aggiunge nuove evidenze nella comprensione della asimmetria fra il comportamento della materia e quello dell’antimateria.
La collaborazione T2K, che da oltre 10 anni studia i fenomeni connessi alle oscillazioni dei neutrini, fornisce ora indicazioni sempre più stringenti sull’esistenza di una differenza nel comportamento dei neutrini e delle loro antiparticelle (gli antineutrini). I nuovi risultati dimostrano che il fenomeno dell’oscillazione, con cui i neutrini di un tipo si “trasformano” in neutrini di un altro tipo, si verifica con probabilità diverse per i neutrini rispetto agli antineutrini. 
A questa ricerca la prestigiosa rivista scientifica internazionale, Nature dedica oggi, 15 aprile, la copertina dell’ultimo numero che ritrae l’interno del gigantesco rivelatore sotterraneo Super-Kamiokande, installato nella miniera di Kamioka, equipaggiato con oltre 11.000 occhi elettronici (fotomoltiplicatori) capaci di catturare la luce prodotta dagli elusivi neutrini nelle interazioni con l’acqua purissima (50.000 tonnellate) di cui è riempito. 
L’esperimento T2K è una collaborazione internazionale a cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) partecipa con i contributi delle Sezioni INFN e del Politecnico di Bari e delle Università di Napoli, Padova e Roma Sapienza e dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN.
Il team pugliese che ha partecipato a questa scoperta è composto da ricercatori della Sezione di Bari dell’INFN e del Dipartimento Interateneo di Fisica, coordinato dalla dott.ssa Maria Gabriella Catanesi (INFN) e composto dal prof. Vincenzo Berardi (Poliba), dal dott. Lorenzo Magaletti (ricercatore a tempo determinato Poliba) e dal dott. Emilio Radicioni (INFN), ha dapprima collaborato, anche con l’impegno dei servizi tecnici elettronici e meccanici della Sezione di Bari dell’INFN, allo sviluppo del rivelatore si è quindi dedicato all’anali dei dati riferiti agli antineutrini. A partire dal 2020, si è unito al gruppo T2K il prof. Roberto Spina, del Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management che partecipa alle attività di sviluppo e upgrade di T2K.
Come funziona. Per misurare questo fenomeno, nell’esperimento T2K, un potente fascio di neutrini (o anti-neutrini) muonici viene prodotto nel complesso di acceleratori per la ricerca presso il villaggio di Tokai sulla costa orientale del Giappone. Il fascio di neutrini viene prima caratterizzato vicino al luogo di produzione e poi intercettato dal gigantesco rivelatore sotterraneo Super-Kamiokande, a Kamioka, nei pressi della costa occidentale del Giappone, a 295 kilometri di distanza. Durante questo tragitto, infatti, i neutrini (o gli antineutrini) muonici possono “oscillare”, trasformandosi in neutrini (o antineutrini) di tipo elettronico. 
Il risultato. T2K ha trovato che il numero di antineutrini muonici che oscillano in antineutrini elettronici è inferiore rispetto a quello dei neutrini muonici oscillanti in neutrini elettronici, evidenziando in questo modo una differenza di comportamento di materia e antimateria. Questo risultato apre anche la strada a scoperte future. La nuova generazione di esperimenti attualmente in preparazione (DUNE negli USA e Hyper-Kamiokande in Giappone) potrebbe contribuire a dare una risposta definitiva al problema dell'antimateria "mancante" nei prossimi dieci anni.
T2K è stato realizzato ed è gestito da una collaborazione internazionale che conta circa 500 scienziati di 67 istituzioni in 12 paesi [Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti d'America e Vietnam. 
T2K è sostenuto dal ministero giapponese per la Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia, ed è ospitato congiuntamente dall’High Energy Research Accelerator Organization (KEK) e dall’Institute for Cosmic Ray Research (ICRR) dell’Università di Tokyo. La fondamentale importanza di queste ricerche ha recentemente convinto il Giappone ad approvare e finanziare un poderoso upgrade dell'esperimento, chiamato Hyper-Kamiokande.

Comunicato stampa.

 

Progetto Interreg “3D IMP ACT”. Dopo tre anni di lavoro e il sostegno economico europeo
Benvenuti sulla piattaforma “Virtual Demo-Lab”,
il biglietto gratuito per visitare castelli, fortezze, parchi archeologici di Puglia, Albania e Montenegro

Bari, 3 aprile 2020 – Avete mai percorso un tratto della basolata via Appia-Traiana nel centro dell’antica città messapica e romana di Egnazia? Conoscete la storia, l’architettura di uno dei simboli della città di Bari: il Castello “Normanno-Svevo”? E in Albania, cosa sapete dal castello di Bathsova o del Castello di Medun, in Montenegro? 
Nel caso non aveste risposte soddisfacenti e siete interessati ad un tour tra le due sponde dell’Adriatico tra castelli, fortezze, siti archeologici è sufficiente dal proprio PC staccare il proprio biglietto gratuito dalla piattaforma “Virtual Demo-Lab” https://www.3dimpact.poliba.it/.  Il link immette nella pagina principale, dalla quale si può accedere al sito web del progetto, “3D IMP ACT”, alla piattaforma webgis (da cui si ha accesso a tutti i contenuti per i diversi siti) e a un video di informazione sulle modalità di utilizzo della piattaforma stessa. 
Questa, grazie alle ultime tecnologie e alla realtà virtuale consente al visitatore di superare le contingenti barriere fisiche agli spostamenti per entrare in dieci rilevanti beni storici-architettonici di tre Paesi: Italia (Puglia), Albania, Montenegro. Le informazioni e il percorso che ogni sito vi presenterà è il risultato di un attento e innovativo rilievo, arricchito da foto, mappe, schede informative, immagini, rappresentazioni in 3D.
Ed ecco i luoghi e i monumenti coinvolti nel progetto da visitare attraverso la piattaforma del progetto. ITALIA (Puglia): Castello di Trani, Castello di Gioia del Colle, Castello di Bari, Museo Nazionale e Parco Archeologico di Egnazia. ALBANIA: Castello di Bathsova; Parco archeologico di Apollonia,Castello di Peqin, Fortezza di Argirocastro, Castello di Scasmpinus (Elbasan); MONTENEGRO: Castello di Medun, Sistema di fortificazione di Kotor (Cattaro), Sistema di fortificazione di Bar (Antivari); Parco archeologico di Duklja.
L’iniziativa è parte integrante del progetto europeo Interreg IPA-CBC, Italia-Albania- Montenegro, “3D IMP ACT”, attivato nel 2018 e portato a conclusione nel corrente 2020 grazie al finanziamento Europeo di poco più di milione di euro.
Il progetto, coordinato dal Politecnico di Bari in qualità di lead partner, e il coinvolgimento del Polo Museale della Puglia, dell’Istituto Monumentale e della Cultura “Gani Strazimiri” (AL); dell’Università Politecnica di Tirana (AL) e dell’Università Crne Gore di Podgorica (ME), mira a rafforzare una gestione turistica intelligente e sostenibile transfrontaliera e contemporaneamente promuove la protezione dei beni naturali e culturali dei siti del patrimonio mondiale.

Comunicato stampa.