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Comunicati stampa 2020

Comunicati Stampa

Politecnico di Bari. Nove tappe d’ascolto per redigere il Piano Strategico 2021-2023 

Domani, 26 novembre, ore 17.00, online, il primo dei tre degli incontri rivolti al territorio sul tema la “Qualità” 

Bari, 25 novembre 2020 – Un percorso di nove tappe, cominciato lo scorso 12 novembre, sta contribuendo a disegnare il progetto che il Politecnico di Bari intende attuare nel prossimo triennio. E’ il Progetto del Piano strategico d’ateneo 2021-2023, documento chiave, strategico appunto, su cui si incentrano, programmi, entusiasmi, coinvolgimenti, novità e, naturalmente, molto lavoro. Un progetto, inedito nelle modalità, che vuol essere nuovo, corale dall’inizio, attraverso l’ascolto, le proposte, il coinvolgimento interno (delegati, docenti, tecnici, amministrativi, bibliotecari) su temi quali: “rapporti con il territorio” (12 novembre); “ricerca e Terza missione” (17 novembre); “didattica e servizi agli studenti” (19 novembre); “formazione di qualità” (20 novembre); “ricerca e internazionalizzazione” (24 novembre e 27 novembre); ed esterno, in tre tappe, a cui è invitato il territorio, i suoi rappresentanti, e più in generale i portatori d’interesse, pubblici e privati, verso la comunità scientifica del Poliba. Su tutto il percorso in atto, per essere all’altezza del domani prossimo, post pandemia, capeggiano le tre bandiere che vogliono caratterizzare il Piano Strategico del Poliba 2021-2023: Benessere, Qualità, Sviluppo. 
Intanto, domani, giovedì, 26 novembre, alle ore17.00, sulla piattaforma Teams e in live streaming, sulla pagina Facebook del Politecnico di Bari (@PolibaOfficial), è in programma il primo dei tre appuntamenti pubblici. 
Focalizzato sul tema della “Qualita”, un Politecnico di qualità, porrà attenzione alle specifiche sfide dei prossimi anni: dalla transizione digitale ed energetica alle aree di sviluppo della didattica; dalla formazione continua alle attività di placement nel rapporto con il territorio; dal potenziamento del trasferimento tecnologico all’orientamento verso percorsi educativi nelle materie del futuro (STEM). L’incontro, prioritariamente dedicato all’ascolto delle parti interessate esterne e moderato dal direttore del TG Norba, Vincenzo Magistà, prevede interventi programmati dei Delegati del Rettore a cui seguiranno i contributi esterni e si concluderà con un dibattito entro le ore 19.00. È comunque possibile dare il proprio contributo inviandolo via mail, a versopoliba2023@poliba.it o utilizzando la chat disponibile nell’evento. Intanto, alla vigilia del primo incontro pubblico, si registrano numerose richieste di partecipazione: dai rappresentanti dei distretti produttivi alle aziende agli ordini professionali alla Confindustria. 
Sull'iniziativa, così il Rettore del Poliba, Francesco Cupertino: “Attraverso le nostre attività sosteniamo lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio e ci consideriamo protagonisti dei grandi processi di trasformazione e innovazione. Il Politecnico di Bari è, e rimarrà, al fianco delle Imprese e delle Istituzioni nell’incessante lavoro teso a creare “Futuro” per le prossime generazioni. Mai come in questo periodo storico le sinergie fra Accademia, tessuto imprenditoriale e Istituzioni potrebbero fare la differenza. Dobbiamo farci trovare pronti a sfide inimmaginabili fino ad un anno fa. È il momento di moltiplicare gli sforzi, ognuno nel proprio ruolo, per definire una visione comune che possa accelerare la ripartenza”. 
I prossimi due tavoli tematici d'ascolto aperti al territorio sono in programma con pari modalità, martedì, 1 dicembre, ore 17.00, sul tema “Benessere” - rapporti con il territorio (al quale parteciperà il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il Sindaco di Bari, Antonio Decaro, il Sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci), moderatore, Giancarlo Fiume, caporedattore, TGR Puglia Rai e giovedì, 3 dicembre, alla stessa ora, sul tema “Sviluppo” - il Politecnico per lo sviluppo del territorio e il dialogo con le imprese”, moderatore, Giuseppe De Tomaso, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno. 

Comunicato stampa.

Rai Scuola. Da lunedì, 16 novembre, ore 21.05, sei puntate per spiegare la fisica

Si comincia con “Energia e movimento: Newton contro Einstein”

Bari, 14 novembre 2020 – Il Politecnico di Bari sarà ospite fisso per sei puntate con la prof. Elisabetta Bissaldi, ricercatrice del Dipartimento Interateneo di Fisica del  programma di informazione e approfondimento scientifico di Rai Cultura “Newton”.
Sei puntate di 35 minuti, in onda in prima serata, alle 21.05 su Rai Scuola (can. 146), percorreranno la storia della fisica, i fenomeni, le scoperte e spiegheranno, anche con breve esperimenti, i contenuti di quello che accade attorno a noi.
Il ciclo, dedicato alla conoscenza dell’universo della Fisica, con Davide Coero Borga ed Elisabetta Bissaldi, comincerà nella prima puntata con la scoperta della forza di gravità e delle forze centrali in fisica, a partire dal ritratto di due titani della Scienza: Isaac Newton e Albert Einstein.
Alla trasmissione parteciperà anche Leonardo Di Venere, ricercatore dell’Infn di Bari, che presenterà  l’esperimento “scopriamo come funziona un paracadute”, mentre Angela Di Virgilio, ricercatrice dell’Infn di Pisa illustrerà lo strumento GP2, un giroscopio che serve a misurare le rotazioni terrestri.  
Ecco le date di tutte le puntate e i relativi temi

- 16.11.2020 - Newton contro Einstein
- 18.11.2020 - Fulmini e saette
- 20.11.2020 - Attrazione magnetica
- 23.11.2020 - Onde su onde
- 25.11.2020 - Radioattività, tra natura e artificio
- 27.11.2020 - Nulla si crea, nulla si distrugge

Tutte le puntate inoltre, saranno disponibili su Rai Play.
Comunicato stampa.
La nota di presentazione. Elisabetta Bissaldi è ricercatrice del Dipartimento Interateneo di Fisica dell'Università e del Politecnico di Bari e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare della Sezione di Bari. Insegna Fisica Generale al primo anno dei Corsi di Ingegneria del Politecnico di Bari. Si occupa di astrofisica gamma delle alte energie, ed in particolare dello studio dei lampi di raggi gamma.  Ha lavorato al Max Planck Institut for Extraterrestrial Physics di Monaco di Baviera, all'Institute for Astro and Particle Physics di Innsbruck e trascorso periodi di ricerca in vari istituti come lo Stanford Linear Accelerator Center in California, il Marshall Space Flight Center in Alabama e l'Università di Tokyo. Inoltre fa parte di varie collaborazioni scientifiche internazionali, tra cui quella del satellite NASA Fermi e quella dei telescopi alle alte energie Cherenkov Telescope Array.

 

Professioni emergenti. Nuove opportunità per gli studenti nella Cybersecurity

Bari, 13 novembre 2020 - La digitalizzazione sempre più spinta e necessaria alla competitività del nostro Paese  richiede un’attenzione particolare per i temi legati alla sicurezza informatica, alla cybersecurity. 
Per rispondere alle sfide in questo campo è fondamentale formare figure professionali con competenze adeguate, ingrado di  progettare innovative infrastrutture tecnologiche. Non a caso tra le figure professionali più ricercate ci sono gli esperti in cybersecurity.
Il Politecnico di Bari da qualche anno ha avviato un percorso di studio, nell’ambito della laurea magistrale in“Ingegneria delle Telecomunicazioni”, orientato a formare professionisti con competenze avanzate nell’ambito della cybersecurity.
Tale formazione è stata ulteriormente rafforzata. Un apposito accordo con la multinazionale americana, Palo Alto Networks, leader mondiale ed innovatrice di prodotti per la cybersecurity, consentirà nuove opportunità a tutti gli studenti del Politecnico di Bari che vorranno specializzarsi nel settore della sicurezza informatica. L’accordo, presentato lo scorso 10 novembre online, ha permesso infatti, di aderire al programma internazionale della “Cybersecurity Academy” di Palo Alto Networks. 
Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare professionalità verticali estremamente richieste dal mercato del lavoro. La formazione prevista permetterà agli studenti di acquisire certificazioni riconosciute a livello internazionale e altamente spendibili in ambito lavorativo insieme al titolo accademico conseguito con i percorsi di laurea magistrale.
Alla presentazione della "Cybersecurity Academy Palo Alto Networks @Poliba" hanno partecipato: il Rettore Politecnico di Bari, Francesco Cupertino; Mauro Palmigiani, Country Manager Palo Alto Networks; Pietro Caruso, Academy Ambassador in Italy; Gennaro Boggia, ordinario di telecomunicazioni, Politecnico di Bari; Umberto Pirovano e Marco Casazza, System Engineer Manager, Palo Alto Networks Italy.

Comunicato stampa.

RicercaIl Poliba, referente regionale del consorzio università e imprese di Puglia e Campania

Domani, 12 novembre, online, ore 16.00, presentazione del bando “MedITech 2020”. Favoriti,  per il finanziamento, i progetti presentati da micro, piccole e medie imprese

Bari, 11 novembre 2020 – Domani, 12 novembre, alle ore 16,00, on line, a cura del consorzio pubblico-privato, Meditech (Mediterranean Competence Centre 4 Innovation) si terrà un Webinar di presentazione del Bando “MedITech 2020” a sostegno di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale orientati alle tecnologie di punta di Industria 4.0. Fa parte del Meditech il Politecnico di Bari in qualità di referente per la Puglia.
Con una dote di due milioni di euro, il bando “Meditech n.1 – 2020” intende, più precisamente, supportare progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale orientati alla sperimentazione, prototipazione e adozione di soluzioni tecnologiche e organizzative basate sulle Tecnologie Abilitanti Portanti ed Emergenti di Industria 4.0. con specifico riguardo alle linee tecnologiche prioritarie che caratterizzano i settori di interesse di MedITech. Queste sono: Aerospazio, Agrifood, Automotive, Edilizia civile, Energia, ICT & farmaceutica/assistenza sanitaria,  reti ferroviarie,  nautica ma anche soluzioni e tecnologie anti Covid- 19.
Possono partecipare al bando imprese, singolarmente o in partenariato attraverso Associazioni Temporanee di Imprese – ATI. È posta specifica attenzione alle micro, piccole e medie imprese, poiché, nel caso di partenariati, è necessario che il ruolo di capofila sia assunto da un’impresa che abbia tali caratteristiche. Mentre le Università e gli organismi di ricerca non possono essere beneficiari ma possono partecipare attraverso accordi di ricerca contrattuale con uno o più beneficiari.
I progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale che saranno presentati dalle imprese anche in collaborazione con le università, per essere ammessi al contributo erogato dal centro di competenza MedITech, devono contenere: un piano di intervento concreto, dettagliato in investimenti, costi operativi e tempi; una stima dei benefici economici per l'impresa in termini di riduzione di inefficienze, sprechi e costi, anche in termini di miglioramento della qualità dei processi e dei prodotti; un piano finanziario per la copertura dei costi del progetto.La scadenza del bando è il 7 dicembre 2020.
Nel corso della presentazione prevista sulla piattaforma “ZOOM”, saranno illustrate le strategie che si intendono adottare nei confronti del tessuto imprenditoriale delle Regioni Puglia e Campania. All’evento, parteciperà, in qualità di relatore del bando il prof. Pierpaolo Pontrandolfo del Politecnico di Bari. La presentazione potrà essere seguita attraverso il sito del Meditech: https://meditech4.com/webinar-di-presentazione-del-bando-meditech-2020-per-progetti-di-innovazione-in-tema-di-tecnologie-abilitanti-4-0/.
Che cos’è il MediTech. Il Centro di Competenza ad alta specializzazione MedITech (Consorzio MedITech – Mediterranean Competence Centre 4 Innovation) è istituito nelle Regioni Campania e Puglia nella forma di partenariato pubblico-privato in risposta agli indirizzi strategici del Bando del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) del 2018. MediTech è un consorzio costituito da 30 consorziati (8 università pubbliche e 22 imprese selezionate). Esso risponde all’obiettivo di promuovere la diffusione di strumenti di innovazione tecnologica con riferimento all’intero spettro delle Tecnologie Abilitanti I4.0, distinte in Tecnologie Portanti (Big Data, Cloud, IoT, Information security, Mobile, Big Data) e Tecnologie Emergenti (Advanced Machine Learning, Collaborative Robotics, Additive Manufacturing, Wearable Devices e interfacce avanzate, Virtual & Augmented Reality, Nanotecnologie e tecnologie dei materiali avanzati, Social e Blockchain). 

I partners. 
Le Università
. Politecnico di Bari, Università di Bari “Aldo Moro”; Università del Salento (Puglia). Università di Napoli Federico II; Università di Salerno; Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Università del Sannio; Università di Napoli Parthenope (Campania).
Le aziende. Centro Studi Componenti per Veicoli SpA (Bosch); Exprivia SpA; GE AVIO Srl; Masmec SpA; Mer Mec SpA; Tecnologie Diesel SpA (Bosch); Acca Software SpA; Adler Plastic SpA; Ansaldo Sts SpA; Atitech SpA; Cetena SpA; Engineering  Ingegneria Informatica SpA; ENI SpA; Filippetti SpA; Heinz Italia SpA; Hitachi Rail Italy SpA; Integra Consorzio; Magnaghi Aeronautica SpA; Nestlè Italiana SpA; Rigoni di Asiago Srl; TIM SpA; Unilever Italia Manufacturing  Srl.

Comunicato stampa.

IV° edizione. L’Ufficio Placement del Poliba e CESOP promuovono l’iniziativa online

Da domani, 10 novembre laureati, laureandi, studenti in cerca di lavoro e aziende alla ricerca di personale e professionalità si incontrano sulla piattaforma, https://careerfair.poliba.it/

Bari, 9 novembre 2020 – Nonostante il Coronavirus, il mondo del lavoro non si ferma. Gran parte dell’intero processo di reclutamento  si sposta online. Per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro a favore di laureandi, neolaureati, giovani in cerca di occupazione e aziende alla ricerca di personale e professionalità l’Ufficio Placement del Politecnico di Bari ha organizzato, in collaborazione con Cesop Communication S.r.L., la IV° edizione del “Career Fair”, in versione online per superare i limiti normativi anti Covid-19
Gli interessati, infatti, attraverso la piattaforma (https://careerfair.poliba.it/), potranno visitare gli stand di aziende leader nei settori strategici dell’Ingegneria, dell’Architettura e del Design. In tal modo, scopriranno opportunità di lavoro e di crescita professionale; interagiranno con i recruiter di prestigiose aziende, chattando online, condividendo il proprio curriculum, presentando la propria candidatura per posizioni aperte. Inoltre, potranno partecipare a webinar, video-colloqui in diretta live e visionare contenuti multimediali per un’esperienza immersiva, motivante resa possibile da strumenti studiati per l’engagement e il coinvolgimento diretto dei ragazzi, che ben si adatta alle esigenze imposte dalla rivoluzione epocale in atto.
L’evento, che si svolgerà, domani, martedì 10 novembre, coinvolge aziende, studi professionali, enti e istituzioni territoriali, nazionali ed internazionali, interessate a ricercare e assumere nuove risorse, grazie alla collaborazione con il Politecnico di Bari.
La Career Fair, nata nel 2017 nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Puglia (POLI- BA4PLACE), insieme alla Training Academy Soft Skills, si annovera tra le ormai consuete e strategiche iniziative del Politecnico di Bari, finalizzate a favorire l’incontro tra giovani e occupazione, attraverso l’organizzazione di un servizio di supporto e orientamento.
«La Career Fair - sostiene la prof.ssa Mariangela Turchiarulo, delegata del Rettore al Placement, insieme al prof. Giuseppe Acciani - rappresenta, oggi più che mai, un’opportunità che si arricchisce di nuovi significati: costituisce un’importante vetrina per le realtà produttive del territorio, in un momento così delicato per queste ultime, ma anche per i giovani che si muovono in un futuro critico e pieno di incertezze, con l’arduo compito di riscrivere una nuova normalità.»
«La manifestazione
 - aggiunge Acciani - oltre a favorire lo sviluppo del networking professionale dei ragazzi, risulta di particolare interesse anche per i docenti, che potranno confrontarsi con un notevole numero di aziende e tessere una rete di relazioni utili ai fini della ricerca e della didattica.»

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Il 21 ottobre scorso l’Enac approva il Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli spazioporti

L’astronauta, Roberto Vittori, “…tutto questo è iniziato proprio attorno all’estro creativo del Politecnico di Bari nel 2014”.

I 100 anni di storia: da stazione di dirigibili ai voli suborbitali

 

Bari, 7 novembre 2020 – Ci sono due date che rappresentano le pietre angolari, quelle più preziose, visibili, nella costruzione di un edificio pugliese votato al futuro: 9 maggio 2018 e 21 ottobre 2020. 
La prima si riferisce ad un atto di indirizzo (n.250) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, esaminato il documento elaborato dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) sui “Criteri per l’individuazione degli spazioporti” idonei a svolgere tale funzione per voli a decollo e atterraggio orizzontale, indica nell’aeroporto “Marcello Arlotta” di Taranto-Grottaglie lo “spazioporto per lo sviluppo sostenibile del settore dei voli commerciali suborbitali” e, contestualmente, la dichiara “infrastruttura strategica nazionale”.
Primo in Italia, primo in Europa, è, secondo le valutazioni ENAC, l’opzione migliore tra le diverse candidature italiane (tra queste, Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia) ma anche europee.
La seconda, e più recente, si riferisce alla fase operativa messa in atto da ENAC, secondo quanto disposto dall’atto di indirizzo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2018. Lo scorso 21 ottobre, il Consiglio di amministrazione dell’ENAC ha approvato il "Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli spazioporti". Con l'adozione del Regolamento si apre una nuova e concreta fase operativa che andrà ad arricchire l’offerta infrastrutturale di settore e consentirà uno sviluppo dell’intero sistema aeronautico nazionale. Ciò apre una nuova pagina, tutta da scrivere, per Taranto-Grottaglie, la Puglia, l’Italia. 
Quelle due pietre angolari che prefigurano lo spazioporto di Grottaglie, poggiano su una fondazione costruita antecedentemente, e che ha origini nel 2014. L’idea, nata quasi per caso, ma non troppo, trovò esercizio accademico nel febbraio di quell’anno a seguito dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari a cui partecipò, in qualità di ospite d’onore, l’astronauta ESA, generale, Roberto Vittori, addetto allo spazio presso l’ambasciata italiana negli USA. Ma fu nel mese successivo, il 12 marzo 2014, che quell’idea, presentata a Washington, presso la sede dell’Ambasciata d’Italia in occasione degli accordi sul “Memorandum of Cooperation (MoC) on the Commercial Space Transportation” tra l’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) e l’equivalente americana, Federal Aviation Administration (FAA) prese forma e sostanza. A quell’incontro ufficiale prese parte anche il Poliba con il rettore Di Sciascio e il generale Vittori, fautore e sostenitore della qualità dello scalo pugliese.
Seguirono incontri e relazioni a cui il Poliba partecipò attivamente, anche con scelte formative mirate al settore spaziale come l’istituzione per Taranto del corso di laurea in “Ingegneria dei sistemi aerospaziali” potenziato, successivamente, con il corso di laurea magistrale in “Aerospace Engineering” con Unisalento e in ultimo con il dottorato di ricerca di “Ingegneria e scienze aerospaziali” con Uniba. Nel 2015 fu coinvolta l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il progetto assunse nuova linfa vitale dal 2017 quando presso la “Casa dell’Avviatore dell’Aeronautica” fu siglato un accordo di cooperazione tra la statunitense FAA (Federal Aviation Administration), l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) che tracciò le linee guida sul “Commercial Space Transportation”. Nello stesso anno, seguì un altro accordo, questa volta tra l’Altec di Torino (società partecipata da ASI e Thales Alenia Space) e la Virgin Galactic di Richard Branson con il quale si ufficializzò il percorso di collaborazione con i privati per la commercializzazione dei voli suborbitali.
Ulteriori contributi e azioni, seguiti dal Poliba, contribuirono alla realizzazione del progetto. Tra questi, quello più rilevante, nel 2018 a Mola di Bari, alle porte del capoluogo, sede della SITAEL, dove Sir Richard Branson, fondatore del Gruppo Virgin, incontrò il fondatore del Gruppo Angel, Vito Pertosa, per la firma di specifici accordi. Tra questi, l’uso del LauncherOne di Virgin Orbit, per il lancio di uHETsat, primo satellite con propulsione elettrica, in collaborazione con ESA e ASI. Il cerchio si chiude: il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ed Enac compiono passi decisivi, ultimo dei quali, il 21 ottobre 2020 con l’approvazione del regolamento per la costruzione e l'esercizio dello spazioporto di Grottaglie.  
Il futuro. Il sistema di volo spaziale di Virgin Galactic, attraverso lo spazioporto, è solo una delle diverse opportunità che si offrono all’aeroporto di Taranto-Grottaglie. L’infrastruttura infatti, consentirà voli sperimentali suborbitali, quelli cioè collocati nella fascia di quota tra i 10 e i 100 km (al disotto di tale fascia volano gran parte dei voli di linea), l’addestramento di astronauti e piloti, la cura dei sistemi di lancio per piccoli satelliti, turismo spaziale e indotto. 
Per “Poliba Chronicle” e sul futuro dell’aeroporto “Marcello Arlotta” di Taranto-Grottaglie, abbiamo raccolto l’importante opinione dell’astronauta ESA, generale Roberto Vittori, addetto allo spazio presso l’Ambasciata d’Italia negli USA, convinto sostenitore della base pugliese e del contributo scientifico del Politecnico di Bari. 

Generale, Vittori, che significato assume per la Puglia, l’Italia ma anche per l’Europa l’ultimo passo ufficiale di Enac a favore dello spazioporto di Grottaglie?
“L’approvazione del 21 ottobre scorso da parte del Consiglio di Amministrazione di ENAC del "Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli spazioporti” è un ulteriore importantissimo passo per dare all’Italia uno dei primissimi spazioporti nel mondo.
Nell’era della “space economy” la necessità di facilitare l'accesso allo spazio sta spingendo la tecnologia verso sistemi di lancio completamente riutilizzabili e per l’effetto devono essere definiti i nuovi concetti di spazioporti come quello, per l’appunto, di Grottaglie.
L’Italia ha certamente un posizionamento ottimale sia come geografia che come clima, ma soprattutto dispone delle necessarie competenze tecniche ed ingegneristiche necessarie, grazie ad un mondo universitario capace, competente e determinato a promuovere l’innovazione. Del resto tutto questo è iniziato proprio attorno all’estro creativo del Politecnico di Bari nel 2014, a cui poi ha fatto seguito a stretto giro l’accordo tra Enac ed l'omologa statunitense FAA, poi esteso nel Giugno del 2015 all’Agenzia Spaziale Italiana e poi attraverso i successivi ben noti eventi che, tra le altre cose, hanno dimostrato il forte interesse per l’iniziativa della Puglia anche da parte dei principali attori privati del mondo americano, come ad esempio la Virgin Galactic”.
 
Vito Pertosa, lungimirante imprenditore di Monopoli, fondatore del gruppo Angel Company a cui appartiene l’affiliata SITAEL, ha avuto in questo percorso di costruzione del progetto per lo spazioporto di Grottaglie una valenza fondamentale. “Sono molto soddisfatto di questo ulteriore passo verso la realizzazione di un obiettivo al quale il Gruppo Angel lavora da tempo – dice Pertosa. Crediamo – continua - che le applicazioni di alta tecnologia nello spazio, e dallo spazio, possono dare un grande impulso allo sviluppo economico. Per queste ragioni abbiamo creato la Sitael, prima impresa privata interamente italiana, e interamente basata sulle logiche della New Space Economy. Crediamo inoltre, che questa iniziativa possa portare il proprio contributo alla necessaria trasformazione dell’economia dell’area di Taranto che versa in gravi difficoltà. I voli suborbitali a decollo orizzontale uniscono le competenze aeronautiche a quelle spaziali, terreno di forte collaborazione del Gruppo con il Politecnico di Bari, attraverso la Blackshape e la Sitael”.
Ma più concretamente, cosa potrà accadere nei prossimi mesi per la realizzazione dello spazioporto “Marcello Arlotta”? Quale sarà il contributo del Politecnico di Bari? Ecco le valutazioni, ma anche la soddisfazione, per il lavoro profuso dal Poliba del Rettore, Francesco Cupertino
«Il punto al quale siamo arrivati oggi, per la realizzazione dello spazioporto a Grottaglie, è una tappa fondamentale del percorso iniziato sei anni fa, con uno studio di fattibilità avviato come esercizio accademico dal Politecnico e oggi divenuto una opportunità concreta di sviluppo del territorio. È un punto significativo per la Puglia e per il Paese, in questa fase così difficile in cui dobbiamo progettare e contribuire alla ripresa. Abbiamo l’occasione, straordinaria, di utilizzare l’industria dell’aerospazio per rafforzare il sistema della ricerca scientifica e le relazioni internazionali delle imprese. Il Politecnico di Bari continuerà a seguire con attenzione tutte le prossime fasi di questo grande progetto, mettendo le competenze dei suoi ricercatori e docenti a disposizione delle istituzioni e delle aziende che vorranno investire. Da parte nostra, siamo sicuri che tutti gli investimenti fatti nel settore aerospazio negli ultimi anni, si tradurranno in sviluppo per il nostro territorio».

Tracce di Storia. Nasce nel 1915 per la difesa di Taranto e della base navale 

I 100 anni del “Marcello Arlotta”: dai dirigibili al volo spaziale 

L'aeroporto di Grottaglie nacque principalmente dall'esigenza di difendere il porto di Taranto. Nel 1915, all’inizio della prima guerra mondiale, furono costruiti i primi hangar per dirigibili e piccoli aerei. Nel 1916 la base passò sotto il comando dell'Armata Navale. Negli anni venti, divenne Scuola Centrale di Pilotaggio per allievi di varie nazionalità e intitolato al tenente di vascello, Marcello Arlotta, scomparso durante la prima guerra mondiale. Nel 1939 dette prova di una perfetta organizzazione militare. Nel 1943 l'aeroporto subì bombardamenti. Dopo l'8 settembre fu occupato dall’aviazione inglese e nel 1945 fu restituito all'Aeronautica Militare Italiana. A dicembre del 1950 iniziò la ricostruzione dell'aeroporto e si insediò una nuova scuola di pilotaggio. 
Nel 1964 divenne aeroporto civile. Nel 1969, lo scalo venne chiuso per essere riaperto nel 1985. Nel frattempo venne anche adibito ad uso militare per conto della Marina Militare. Rimase attivo fino al 2003 per via della presenza di alcune compagnie aeree che si interessarono allo scalo ionico. Nel 2005 il gruppo Alenia Aeronautica divenne partner della Boeing per la realizzazione delle fusoliere e del piano di coda del nuovo Boeing 787.  Il 15 dicembre 2006, venne inaugurata la nuova pista, la sesta più lunga d'Italia, dagli originari 1.860 m agli attuali 3.800 m. Dal 2013 è inserito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella lista degli aeroporti di rilevanza nazionale. Nel maggio 2018 l'aeroporto di Taranto-Grottaglie è stato individuato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dall'ENAC  per realizzare il primo spazioporto italiano operativo per i voli suborbitali. Attualmente, l'aeroporto è in parte ad utilizzo militare, avendovi sede la stazione aerea MARISTAER Grottaglie della Marina Militare e la Sezione Aerea Manovra della Guardia di Finanza.

Comunicato stampa.

Presentazione Lala Mask: martedì, 27 ottobre, ore 11.30, piattaforma “Zoom”

COVID -19. L’iniziativa RIAPRO prosegue l’attività di sostegno scientifico alle imprese

Bari, 24 ottobre 2020 – Quando lo scorso marzo il Covid-19 irruppe e mise nel panico l’intero Paese, in Puglia, al Politecnico, nel Laboratorio sulla Sostenibilità, si fece spazio l’idea, sostenuta dal Rettore, di mettere in campo, da subito, il sapere scientifico del Poliba a servizio delle imprese, della comunità.
Il progetto, RI.A.PRO (RIconversione Aziendale per la PROduzione di DPI), questo il nome, sostenuto dalla Regione Puglia, in coordinamento con le altre università pugliesi, si dimostrò un utile strumento e riferimento per piccole e medie imprese pugliesi e di altre regioni italiane, che vollero intraprendere un percorso di riconversione aziendale per la produzione di prodotti medicali e non anti Covid-19.
Sicché, al 31 maggio scorso, dopo appena due mesi, ben trecento aziende figuravano nell’elenco di Riapro per ottenere assistenza, indicazioni scientifiche sulle procedure di produzione.
Tra queste, con iscrizione al portale di Riapro del 27 marzo, figurava l’azienda pugliese “New Euroart” s.r.l. di Grumo Appula (BA). L’azienda, fondata nel 2001, oltre 9 milioni di euro di fatturato per 80 dipendenti, pur operando in diversi campi del settore energetico, principalmente nell’Oil & Gas, decideva di scendere in campo con il supporto scientifico del Poliba per implementare e avviare un nuovo progetto produttivo di mascherine innovative, quale maniera per supportare la crescente richiesta di mascherine di qualità e sicurezza.
E così “New Euroart” s.r.l., previ accordi formalizzati il 22 aprile, definiva con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Matematica, Management del Poliba un apposito progetto di ricerca dal titolo: “Scouting tecnologico, mappatura dei processi ed ottimizzazione dei flussi produttivi nella realizzazione di mascherine bi-materiale”, di durata annuale. In questo filone di ricerca nasceva il progetto, “Lala Mask”, acronimo di Leggerezza, Aria, Longevità e Ambiente. Lala Mask è una maschera semi-facciale per uso prevalentemente professionale. Questo dispositivo, dotato di un corpo rigido bi-materiale, conferisce confort e completa aderenza facciale. Completamente sanificabile e lavabile con saponi e alcoli di ogni genere, oltre che completamente ipo-allergenica e riciclabile vanta estrema leggerezza (50 grammi contro i 300 grammi dei competitors) e si caratterizza per la elevata respirabilità.
Il progetto Lala Mask, la sua storia legata a Riapro, le sue caratteristiche sarà presentato pubblicamente martedì prossimo, 27 ottobre, ore 11.30, sulla piattaforma “Zoom            ” (https://us02web.zoom.us/j/87890057727?pwd=OTJaQ3piQjc1Vms0L2djMGtLSDJYUT09
ID riunione: 878 9005 7727 - Passcode: 752859)
secondo il seguente programma:  
Interventi. Prof. Ing. Francesco Cupertino, Rettore Politecnico di Bari: “L’attività del Politecnico di Bari per il supporto alle aziende nell’emergenza COVID-19. Il progetto RIAPRO, il caso della New Euroart srl con la mascherina LALA-Mask”.
Prof. Ing. Giuseppe Carbone, Direttore Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Matematica, Management: “La valutazione caratteristiche ltranti di tessuti e mascherine, i test e le analisi dei risultati delle prove identicazione delle soluzioni più promettenti e suggerimenti di possibili soluzioni migliorative”
Prof. Roberto Spina, Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Matematica, Management, Responsabile Laboratorio di Caratterizzazione termo-fisica di polimeri post-formati: “Mappatura di processo ed ottimizzazione del usso dellimpianto di produzione, accompagnamento nella progettazione, installazione ed avviamento impianto”.
Prof. Ing. Luigi Maria Galantucci, Prorettore per la Pianificazione Strategica, Responsabile del Laboratorio di Prototipazione Rapida e Reverse Engineering:  “Scouting tecnologico delle mascherine bi-materiale, analisi del progetto CAD delle mascherine bi-materiali, esecuzione di prove di tting virtuale su gamme di soggetti di diverso genere ed età”.
Ing. Carlo Martino, Presidente regionale CONFAPI Industria Puglia: “Il caso New Euroart srl”.
Ing. Mattia Lala, Responsabile Ricerca e Sviluppo New Euroart
srl

Comunicato stampa.

Ambiente.  8,5 milioni dell’Unione Europea contro l’inquinamento atmosferico

Il finanziamento consentirà gli studi su sensori ottici di gas su stazioni fisse, mobili e su drone per il controllo della qualità dell’aria e dei processi industriali. 
Coinvolti nel progetto, Politecnico, Università e Comune di Bari

Bari, 12 ottobre 2020 – “L'inquinamento atmosferico, costituito da gas tossici e particolato, è una delle principali cause di mortalità prematura. Si stimano oltre 4 milioni di morti all'anno a causa di ictus, malattie cardiache, cancro ai polmoni e problemi respiratori cronici”. Lo afferma il prof. Vincenzo Spagnolo docente di Fisica del Politecnico di Bari. “Il 97% delle città dei paesi a basso e medio reddito con più di 100.000 abitanti non soddisfa le linee guida sulla qualità dell'aria dell'Organizzazione mondiale della sanità”, aggiunge il prof. Pietro Patimisco, collega di Fisica dell’Università di Bari, entrambi afferenti al Dipartimento Interateneo “Michelangelo Merlin” delle due Università baresi. Dati e affermazioni allarmanti, in linea con l’emergenza ambientale globale in corso, confermati dal crescente interesse dell’Unione Europea che corre ai ripari. 
Nell’ambito del programma di ricerca Information and Communication Technologies - Horizon 2020 infatti, l’UE ha finanziato, “Passepartout”, un progetto “Innovation action”, fiore all’occhiello tra i programmi di H2020. Con oltre 8,5 milioni di euro per 42 mesi, vede coinvolti 18 partner di 10 nazioni europee. Tra le università e centri di ricerca pubblici figurano, il Cork Institute of Technology (Irlanda), coordinatore, il Politecnico di Bari (Italia), l'Università degli Studi di Bari (Italia), la Technical University di Vienna (Austria), la Technical University di Monaco (Germania), il Comune di Bari (Italia). Tra le aziende internazionali private partecipano la Nanoplus (Germania), leader nella realizzazione di laser a semiconduttori e la Ecospray Technologies, azienda italiana leader nei sistemi di depurazione, idraulica navale e biocombustibili. 
Il finanziamento. Ai partner pugliesi andranno circa 1.3 milioni così ripartiti: Politecnico 605 mila euro, Università 620 mila, Comune di Bari 50 mila. I dipartimenti coinvolti saranno: Dipartimento Interateneo Uniba-Poliba di Fisica, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione e Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management, questi ultimi entrambi del Politecnico di Bari.
I contenuti. Il progetto “Passepartout” realizzerà il primo sistema 3D per monitoraggio di inquinanti, in grado di operare in un'area urbana e sarà costituito da un network IOT di sensori di gas ottici, innovativi e ad alte prestazioni, montati su stazioni fisse, su veicoli circolanti e su drone per il monitoraggio della qualità dell'aria ambientale. Il network fornirà informazioni in tempo reale sulla concentrazione di gas inquinanti quali, ossidi di azoto (NOx), anidride solforosa (SO2), ammoniaca (NH3), metano (CH4), monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2) e particolato atmosferico all'interno delle aree urbane. Ciò consentirà, tra l’altro, anche ai cittadini, tramite una app dedicata, di conoscere le aree urbane a maggior livello di inquinamento e quali percorsi alternativi per evitare queste aree. 
Bari. Parte delle attività di sperimentazione e validazione avranno luogo nella città di Bari con il supporto della amministrazione cittadina, partner del progetto. “Essere la prima città in cui verrà testato questo framework di sensori innovativi per il controllo della qualità dell’aria è motivo di orgoglio per la città di Bari; il progetto si inserisce perfettamente nel programma che punta a rendere Bari sempre più una città smart e senziente per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini”, afferma il prof. Eugenio Di Sciascio, vicesindaco di Bari con delega alla trasformazione digitale. 
Per queste ragioni sono già previsti test di sensori del network nel Campus universitario barese e nelle vicinanze del porto di Bari, così come in Irlanda, presso l’osservatorio del Black Castle.

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Edilizia. Domani, 8 ottobre, nell’aula magna “Attilio Alto” del Poliba e in streaming

Previsti due distinti seminari: “Edilizia ed Innovazione” (ore 10.00), “Sinergie per la sostenibilità in edilizia” (ore 15.00)

 

Bari, 7 ottobre 2020 – Un nuovo modo di interpretare, progettare, costruire: moderno, innovativo, ecologico e soprattutto sostenibile coinvolgerà nella giornata di domani, giovedì, 8 ottobre, progettisti, docenti, costruttori, esperti del settore edilizio.
“La sostenibilità del costruire: dalla teoria alla pratica” è tema il di confronto che si svilupperà nell’arco della giornata secondo due distinti seminari.  Al mattino (ore 10.00), “Edilizia ed Innovazione”, nel pomeriggio (ore 15.00) “Sinergie per la sostenibilità in edilizia”.
Il convegno è una iniziativa del “Laboratorio della sostenibilità “ del Politecnico di Bari ed è organizzato nell’ambito del festival dello sviluppo sostenibile per comunicare uno dei temi sociali importanti: la sostenibilità in edilizia. 
Per l’occasione interverranno attori di rilievo del mondo della ricerca ed imprenditoriale. Particolare spazio sarà dedicato alla innovazione svolta dalle università statali pugliesi che hanno partecipato al laboratorio Riapro. Previsti inoltre, interventi relativi alla incentivazione governativa del 110%
L’evento è in programma nell’aula magna “Attilio Alto” (accesso in aula solo su invito) e fruibile anche in streaming su piattaforma Microsoft Teams previa registrazione al link: https://tinyurl.com/y3ss4jrr

Il programma prevede. Ore 9.30, Saluti istituzionali.
Francesco Cupertino – Magnifico Rettore, Politecnico di Bari;
Gianluca Rospi – Onorevole, membro della IX Commissione permanente della Camera dei Deputati;
Michele Dassisti – Delegato Politecnico di Bari;
Gianluca Farinola – Delegato Università di Bari;
Milena Sinigallia – Delegato Università di Foggia;
Antonio Licciulli – Delegato Università del Salento.

Seguirà il primo seminario (ore 10.00) “Edilizia e Innovazione”. Moderatore, Umberto Berardi – Ryerson University, Toronto. Gli argomenti previsti sono: Ricerca ed innovazione per la sostenibilità del costruire; Le incentivazioni per la sostenibilità in edilizia; L’ innovazione in edilizia: dal progetto alla realizzazione.
Il secondo seminario (ore 15.00), moderatore: Francesco Martellotta, Politecnico di Bari, si occuperà dei seguenti ambiti: Il ruolo delle università per la città sostenibile; Strumenti e metodi per i processi edilizi circolari; Integrazione di impianti e componenti edilizi per la Sostenibilità; Sostenibilità e valutazione immobiliare; Management dei rifiuti da costruzione e demolizione; Keep zero: nuovi scenari per le costruzioni del futuro; Innovazione di filiera; Storie di cambiamento.

 

Comunicato stampa.

 

 

 

 

 

1990 – 2020. L’ANNIVERSARIO

Dal primo Rettore, Attilio Alto a Francesco Cupertino, ha rappresentato, in breve tempo, simbolo e concretezza di sviluppo della Puglia in Italia e all’estero, in linea con il suo slogan: “sempre alla ricerca del futuro”.  Intanto, una grande mostra per raccontarsi e per tracciare gli scenari futuri, con una serie di altri eventi aperti al territorio, accompagnerà il prossimo anno accademico

Bari, 28 settembre 2020 - Una chiamata per la raccolta di contributi a tutta la comunità accademica, ma anche ai professionisti, gli imprenditori, i rappresentanti delle istituzioni civili e religiose, della politica, dei sindacati e delle associazioni: in una parola, il Territorio in tutte le sue sfaccettature. Il Politecnico di Bari si prepara a festeggiare il trentesimo anniversario della sua istituzione, avvenuto con una legge del 1990 e, in occasione dell’evento, vuole coinvolgere la città e la regione nel progetto di una grande mostra “tra passato e futuro”, che si terrà nella prossima primavera.
L’obiettivo è raccontare, attraverso i contributi più significativi - le fotografie, i documenti e le testimonianze che saranno raccolti, e che si integreranno con l’archivio già in possesso del Politecnico - 30 anni di formazione d’eccellenza, di ricerca scientifica, di rapporti con le istituzioni e di sostegno ai processi di innovazione delle imprese.
Una serie di altri eventi accompagnerà la celebrazione dell’anniversario per tutto il prossimo anno accademico e coinvolgerà la comunità accademica (studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico e amministrativo) e i partner istituzionali e privati del Politecnico. Tutte le iniziative saranno identificate con l’hashtag #Happy30Poliba e raccolte in un contenitore virtuale all’indirizzo internet happy30.poliba.it, in costante aggiornamento.
«Celebriamo il passato guardando al futuro - dice il rettore, Francesco Cupertinoe vogliamo farlo insieme alla città e alla regione, perché la nostra è la storia di un progetto ambizioso che si è rivelato strategico per lo sviluppo del territorio, è cresciuto con esso e ancora vuole crescere e farlo crescere».
Oggi, infatti, il Politecnico è una eccellenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale, con ottima reputazione didattica e scientifica e livelli di occupazione dei suoi laureati anche sopra la media nazionale, in grado di attirare sempre più imprese attraverso i laboratori misti pubblico – privati, nei quali si fa ricerca e sperimentazione di nuove tecnologie nei settori più sviluppati e promettenti dell’economia, dall’aerospazio all’automazione, dall’informatica alle energie rinnovabili. 
«Il 2020 sarà ricordato in generale come l’anno della pandemia – aggiunge il rettore Cupertino – e il quadro sanitario sembra ancora incerto, tuttavia il Politecnico di Bari ha affrontato bene la situazione fin dall’inizio, convertendo tempestivamente tutti i servizi in modalità digitale e, oggi, con grande ottimismo, riapre in sicurezza e ricomincia a pianificare nuove collaborazioni con grandi aziende e multinazionali, progetta una strategia di sostegno alle piccole e medie imprese e un piano di sviluppo per Taranto sui grandi temi dell’ambiente, dell’energia e della mobilità»
Il punto di partenza, nel ripercorrere i primi 30 anni del Politecnico, è la legge n.245 del 1990 – “Norme sul piano triennale di sviluppo dell'università e per l'attuazione del piano quadriennale 1986-1990”, pubblicata il 7 agosto di quell’anno ed entrata in vigore il 5 settembre successivo. Il provvedimento previde l’istituzione del Politecnico di Bari, insieme con altre università italiane e ciò premiò lo sforzo dei padri fondatori, che ne avevano perseguito tenacemente il progetto.
Il Politecnico di Bari, tutt’ora unico politecnico nel Sud Italia, venne dunque istituito con le ex facoltà di Ingegneria e Architettura, che ereditò dall’Università di Bari e dalle quali venne trasferita tutta la dotazione di personale, mezzi e beni immobili. Il 1991/1992 fu il primo anno accademico del Politecnico di Bari.
Ben presto, il nuovo ateneo iniziò a crescere, sia sul piano numerico in termini di iscritti, docenti e dipendenti tecnico amministrativi, sia su quello della reputazione scientifica, in parallelo all’espansione immobiliare della sede principale, il campus universitario e, via via, delle altre sedi a Valenzano, a Japigia e in via Amendola, così come a Foggia dove, attualmente, il Politecnico è presente con un corso di laurea in Ingegneria dei sistemi logistici per l’agroalimentare, interateneo con l’Università di Foggia.
Anche Taranto, prevista come sede della Seconda Facoltà di Ingegneria, riveste da sempre un ruolo centrale fin dall’atto costitutivo ed è tutt’ora ben presente nelle strategie di governance e nei progetti di sviluppo del Politecnico. Oggi il Politecnico di Bari conta circa 10mila iscritti, con 2.000 nuove matricole all’anno e 1.900 laureati.

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XXVIII° edizione. Legambiente e Politecnico di Bari venerdì scorso, 25 settembre

Bari, 27 settembre 2020 – Anche il Politecnico di Bari ha aderito alla XXVIII° edizione nazionale “Puliamo il mondo”, promossa da Legambiente. 
Il gruppo di lavoro del  “Laboratorio per la Sostenibilità” del Poliba, ha infatti organizzato lo scorso venerdì, 25 settembre, una pulizia del tratto di spiaggia barese compreso tra “Pane e Pomodoro” e “Torre Quetta”. 
E così, 25 volontari, tra studenti, dottorandi, docenti, tecnici e amministrativi dell'Ateneo, coordinati dal delegato del Rettore alla sostenibilità, prof. Michele Dassisti, muniti di guanti, cappellino e pettorina, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza previste dal protocollo covid-19 di Legambiente, ha raccolto i rifiuti sparsi sul tratto di spiaggia. Tra questi: plastiche (soprattutto bottiglie) polistirolo (cassette portapesce), siringhe, rifiuti vari.
La giornata ecologica è stata l'occasione per la comunità accademica, di condividere una intera mattinata fuori dalle aule, a stretto contatto, con l’ambiente urbano che si caratterizza per la sua ricca e sorprendente bellezza al fine di sensibilizzare i cittadini sulla pericolosità dei rifiuti sui litorali.
L’iniziativa rientra nelle azioni promosse dal gruppo di ricerca del Laboratorio con il fine di migliorare la sostenibilità dell’Ateneo, membro dal 2015 della Rete Università Sostenibili (RUS).

Comunicato stampa.

Domani. Anche il Poliba con Legambiente per la campagna nazionale, “Puliamo il Mondo”

Bari, 24 settembre 2020 – “Puliamo il mondo” arriva al Politecnico di Bari.
L’Ateneo ha aderito alla campagna nazionale “Puliamo il mondo”, la prima grande iniziativa di volontariato ambientale in programma in tutta Italia attraverso la quale Legambiente, insieme ai suoi volontari, lancerà un messaggio di speranza e futuro sostenibile al Paese. 
A tal fine, il Politecnico di Bari su impulso del Rettore, prof. Francesco Cupertino, ha inteso aderire alla manifestazione, giunta alla XXVIII edizione, in programma da domani 25 settembre, sino a domenica, 27 con l’obiettivo di contribuire a rendere puliti luoghi delle Città.
Per l’occasione, il gruppo di lavoro “Laboratorio della Sostenibilità”, coordinato dal prof. Michele Dassisti, ha organizzato una pulizia del tratto di spiaggia compreso tra “Pane e Pomodoro e Torre Quetta” per venerdì, 25 settembre dalle 10.00 alle 13.00.
Il ritrovo dei volontari del Poliba: studenti, docenti, tecnici ed amministrativi è previsto per domani, 25 settembre, alle ore 10,00 presso l’ingresso della spiaggia barese di “Pane e Pomodoro”, dove saranno distribuiti ai partecipanti i kit e l’attrezzatura. Il gruppo dei volontari saranno divisi in sottogruppi per poter raggiungere tutte le aree del tratto di costa.
L’iniziativa rientra nelle azioni promosse per accrescere e migliorare l’attenzione alla sostenibilità del Politecnico di Bari, membro dal 2015 della Rete Università Sostenibili (RUS). 
L’Ateneo barese che in questi anni si è attivato con diverse iniziative e progettualità per migliorare la propria sostenibilità in ambito ambientale, economico e sociale, auspica con la partecipazione a “Puliamo il mondo” di avviare una proficua e costante collaborazione con i circoli di Legambiente.

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 RUS-Poliba. L’indagine nazionale della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile 

Ripresa post lockdown. Sarà il trasporto pubblico a subire il maggior calo in termini percentuali in caso di rischio sanitario ancora alto. A dirlo è uno studio della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, oggi diffuso in tutta Italia, a cui partecipa anche il Poliba, che ha analizzato il comportamento di 85.000 persone rappresentative della popolazione accademica italiana.

Bari, 23 settembre 2020 - Una persona su tre si sposterà con un proprio mezzo motorizzato nel caso di una nuova ondata pandemica.  Una crescita di otto punti percentuali rispetto al periodo pre-Covid. A dirlo è il report “Indagine nazionale sulla mobilità casa-università al tempo del Covid-19” realizzato dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), a cui aderisce anche il Poliba, che ha analizzato il comportamento di 85.000 persone rappresentative della popolazione accademica.
L’indagine, avviata lo scorso luglio e ancora in corso presso alcune università, si è basata su un questionario somministrato on-line agli studenti, ai docenti e al personale tecnico-amministrativo di 44 atenei italiani (tra questi il Poliba), cui si aggiungeranno i risultati di altre 13 università. Due gli scenari ipotizzati nel questionario: il virus è pressoché debellato e i contagi sono ridotti; il virus è ancora pericoloso, il contagio è rallentato ma prosegue.   
Il campione preso in esame dal Gruppo di Lavoro Mobilità della RUS coinvolge la comunità accademica di riferimento ed è composto per il 79 per cento da studenti, l’11 per cento da docenti o ricercatori e il 9,6 per cento da personale tecnico-amministrativo.
La frequenza in università post-lockdown: cosa cambia? Il 66 per cento delle persone che ha risposto al questionario continuerà a recarsi in università, per ragioni di lavoro o di studio, se il rischio sanitario sarà minimo. Scenario che cambia totalmente in caso di un quadro più pessimistico: se il virus tornasse ad aggredire come nei mesi scorsi, il 61 per cento delle persone intervistate si recherebbe nel proprio ateneo solo quando strettamente necessario. La distribuzione percentuale delle risposte rimane uniforme nelle quattro aree geografiche prese in esame (nord-ovest, nord-est, centro, sud e isole), suggerendo che la percezione del rischio è molto sentita e non differisce in modo significativo all’interno del Paese.
I cambiamenti di abitudine negli spostamenti. Il trasporto pubblico è il mezzo che subirà il maggior calo in termini percentuali, probabilmente anche a causa del ridotto coefficiente di riempimento dei mezzi imposto dai provvedimenti governativi al fine di garantire il distanziamento sociale (60 per cento dello spazio a disposizione al momento della rilevazione, attualmente innalzato all’80 per cento). Tuttavia, secondo le previsioni, in uno scenario di ridotto rischio sanitario, la domanda verso il trasporto pubblico si riduce di soli quattro punti percentuali; il calo diventa più significativo (-10 per cento) nello scenario più pessimistico. In entrambi i casi, il mezzo che sceglierebbero gli intervistati in sostituzione del trasporto pubblico sarebbe l’automobile privata e in misura più marginale la mobilità attiva (a piedi, in monopattino o in bici).
Anche nella classificazione per area geografica, le differenze di comportamento pre-Covid alquanto rilevanti tra le aree del Paese si mantengono nelle previsioni di ripresa, anche se in termini relativi la quota che userà l’auto si incrementa di più al Nord, dove era più bassa grazie a servizi di trasporto pubblico più capillari e frequenti, ma anche dove la crisi sanitaria è stata più drammatica.
Se osserviamo più nel dettaglio, come si prevede, cambieranno le abitudini di viaggio sul percorso casa-università per l’anno che sta iniziando nei due scenari ipotizzati è possibile prevedere che nella stragrande maggioranza dei casi coloro che si recavano in università a piedi e in bicicletta continuerà a farlo. Così come quella di coloro che lo facevano con l’automobile privata. I cambiamenti più significativi si avranno tra gli utenti del trasporto collettivo: nello scenario più critico circa un 20 per cento degli utenti del trasporto pubblico cambierà scelta modale, passando all’uso dell’auto propria nel 13,3 per cento dei casi e alla mobilità attiva nel 6 per cento. «È su queste quote che le politiche di mobilità devono e possono incidere - afferma Matteo Colleoni, Coordinatore del Gruppo di Lavoro Mobilità della RUS -, sia incentivando un più ampio ricorso alla mobilità attiva, che limitando, con adeguate misure di aumento dell’offerta e gestione dei mezzi, l’abbandono del trasporto pubblico».
Il Laboratorio Sostenibilità del Politecnico di Bari. “Il Politecnico di Bari ha aderito con entusiasmo all’iniziativa, nella convinzione che le informazioni raccolte saranno preziose per la governance dell’Ateneo nonché per l’accessibilità alle sedi universitarie; a breve saranno disponibili anche i risultati locali, dopo l'anteprima nazionale presentata oggi" - dichiara il referente di Ateneo per la mobilità Sostenibile, prof. Michele Ottomanelli, ordinario di “Trasporti”, che aggiunge: “la piccola riduzione, nell’uso del trasporto pubblico è giustificata dal fatto che esso rappresenta per molti cittadini una scelta obbligata dettata da motivi di natura economica, nonostante al Sud la qualità del servizio non sia elevata e il rischio sanitario assunto negli scenari proposti. Questo implica che è necessario intervenire sia sul sistema di trasporto pubblico, migliorando l’offerta, e sia con soluzioni alternative ed innovative che tengano conto delle problematiche di natura economica che la crisi post Covid ha accentuato. Da questo punto di vista, il Laboratorio Sostenibilità del Politecnico di Bari, di recentissima istituzione, ha avviato un percorso condiviso che vede partecipe l’intera comunità del Politecnico per contribuire all’individuazione di possibili soluzioni per la mobilità di studenti e personale del Politecnico e, in generale, per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dettati dall’agenda 2030 delle nazioni unite.”

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XXX° Premio SACU. Al concorso del Seminario internazionale e Premio di Architettura di Camerino

I progetti di riqualificazione, valorizzazione urbana dell’area esterna alla zona monumentale di Alberobello e di un’area periferica di Trani si distinguono tra le 64 proposte in concorso al premio SACU. Tema dell’edizione 2020: “Città futura: Progetti di rinnovamento urbano”

Bari, 19 settembre 2020 – Ben tre riconoscimenti, su nove, sono stati attribuiti ad altrettanti progetti elaborati dagli studenti di architettura del Poliba, in gara alla XXX edizione del Premio SACU di Camerino (MC).
Lo ha decretato l’apposita commissione che ha passato in rassegna ben 64 proposte in concorso nella corrente edizione 2020 su tema: “Città futura: Progetti di rinnovamento urbano”.
Alberobello, città famosa in tutto il mondo per i suoi trulli, patrimonio UNESCO, simboli della Puglia, non è solo il quartiere monumentale, quello più cercato, più fotografato. C’è un’altra Alberobello, meno conosciuta e valorizzata, cerniera dell’intorno ai trulli monumentali, costituita da abitazioni, palazzi storici, strade piccole e grandi come quella principale che dalla piazza del Municipio conduce al sagrato della chiesa dei S.S. Medici.
“Alberobello e la murgia dei trulli” è anche il titolo della tesi di ricerca della laurea selezionata al Premio SACU di Camerino che ha coinvolto i neo architetti: Roberta Occhionigro e Maria Pia Tridente di Bisceglie (BT), Antonella Roma di Carovigno (BR), Emma Sabatelli di Turi (BA), Ilaria Stea di Sannicandro di Bari (BA) e Raffaele Tarallo di Deliceto (FG). Relatori: proff. Matteo Ieva e Loredana Ficarelli con il team di docenti: proff. Ignazio Carabellese, Gian Paolo Consoli, Antonio Labalestra, Domenico Pastore, Nicola Scardigno.
Premessa. La storia di “Alboris Belli” è relativamente recente. Proprietà e feudo della contea degli Acquaviva d’Aragona di Conversano, a cui deve la fondazione ad inizio 1600, si sviluppa e diviene “Universitas” solo nel 1797 e Comune più tardi con Giuseppe Bonaparte e Murat. La condizione amministrativa autonoma, lo sviluppo della comunità portano ad una espansione della città oltre la parte antica. Materiali e tecniche costruttive vengono in parte utilizzate per nuove e più grandi volumetrie, l’impiego della calce nell’ottocento a cui si sostituisce il cemento in pieno novecento accelera il processo di espansione in molti casi proponendo, nelle aree più periferiche, soluzioni architettoniche e urbanistiche talvolta incongrue.
La tesi di ricerca prende in esame quella parte del territorio di Alberobello prossima alla chiesa dei S.S. Medici, ponendosi come obiettivo la riqualificazione del contesto storico e, allo stesso tempo, si concentra sulla progettazione di una “porta urbana”. Nonostante le prescrizioni UNESCO siano concentrate sui rioni monumentali, si riconosce l’importanza del centro storico ambientale anche ai fini di una possibile evoluzione concettuale del tipo del trullo, modificato e adattato alle mutate esigenze abitative.
L’analisi tipologica effettuata sul tessuto urbano storico ha consentito di individuare gli elementi componenti e i relativi sistemi aggregativi, utili alla definizione di linee guida per il restauro urbano e per il progetto. La tesi studia le tecniche e i materiali tradizionali impiegati al fine di tracciare linee guida per preservare il carattere storico dell’area e delle tipologie architettoniche esistenti. Tali previsioni operative proposte nel lavoro di ricerca hanno lo scopo di indirizzare gli interventi ammissibili e correggere le operazioni svolte in maniera non conforme.
La proposta progettuale riguarda invece un’area periferica e inedificata della città, in cui si colloca un mulino dismesso. L’intervento prevede la realizzazione di edilizia residenziale monofamiliare di piccolo taglio, in rispetto della vocazione del luogo e al carattere del tessuto esistente, di cui ne aggiorna la concezione. L’ex mulino, recuperato in quasi tutta la sua volumetria e considerato come importante risorsa per la comunità, viene trasformato in museo della cultura della Valle d’Itria.
Nuove forme dell’abitare: edificazione di un’area periferica di Trani invece, è il progetto degli studenti del secondo anno di Architettura: Alessia Biagiotti di Taranto, Martina De Cosmo, Valenzano (BA), Francesca Fariello, Trani (BT), sviluppato nel corso del Laboratorio di Progettazione Architettonica 2, dei proff. Matteo Ieva e Nicola Scardigno - DICAR.
Lo studio propone la trasformazione di un’area della periferia di Trani, nel quartiere Sant’Angelo, compresa tra via Grecia, viale Germania e via Austria.
Lo scopo della ricerca progettuale è la realizzazione di un piccolo complesso di residenze ed edifici pubblici concepiti nel pieno rispetto della sostenibilità con una equilibrata condivisione degli spazi e delle attività di coloro che abitano il quartiere.
Lo studio individua in Via Grecia il percorso attualmente più importante e da questi impianta altre percorrenze che definiscono una precisa gerarchia e organicità dell’insieme. Riprendendo la tradizione delle tipologie edilizie moderne aggiornate con le istanze contemporanee, si prevede di collocare in prossimità di un Liceo Scientifico due edifici pubblici a servizio dell’intera comunità tranese: una biblioteca e un auditorium. Il tessuto urbano che si viene a configurare definisce una maglia ortogonale con strade carrabili e spazi pedonali che permettono la fruizione in tutti gli isolati.
Anche la proposta progettuale di “rinnovamento urbano” delle studentesse Maria Giovanna Pansini e Dorotea Tattoli di Molfetta (BA), è riferita alla stessa area periferica in cui compaiono due grandi infrastrutture: la S.S. 16 bis a sud e la stazione ferroviaria a nord. L’intervento consegue il fine di “ammagliare” il tessuto disorganico esistente attraverso un sistema costituito da due grandi blocchi, divisi dall’attuale via Grecia, organizzati in residenza collettiva e monofamiliare e in centro interreligioso dedicate alle tre religioni monoteiste. Il progetto prevede inoltre l’inserimento di aree a verde soprattutto nella parte più a nord dell’intero complesso.
Le proposte progettuali, made in Poliba, presentate allo storico concorso, organizzato dal Centro studi del Seminario di Architettura Cultura Urbana dell’Università di Camerino, dall’Archeoclub d’Italia e dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori saranno pubblicate nel prossimo numero della rivista specializzata “Architettura & Città”.

Comunicato stampa.

 

 

Domani, 10 settembre, presso la sede del Rettorato la firma dell’accordo quadro

Bari, 9 settembre 2020 – Domani, 10 settembre, alle ore 10.00, il prof. Francesco Cupertino, Magnifico Rettore del Politecnico di Bari e il Generale di Squadra Aerea Aurelio Colagrande, Comandante del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare/3ª Regione Aerea di Bari, si incontreranno presso la sede del Rettorato, Sala del Consiglio (via Amendola, 126/b), per siglare un accordo quadro tra il Politecnico e l’Aeronautica Militare finalizzato a sviluppare sinergie nell’ambito dei rispettivi compiti d’istituto, attraverso rapporti di collaborazione, attività formative e di ricerca in settori di reciproco interesse.
Il protocollo d’intesa è finalizzato a consolidare la collaborazione tra il Politecnico di Bari e l’Aeronautica Militare nell'ambito delle attività di formazione, ricerca e sperimentazione, in particolare del settore aerospaziale, con riferimento alle tematiche del volo umano spaziale.
In una prospettiva di completa sinergia, con il protocollo d’intesa, le parti si impegnano a stipulare specifici accordi attuativi che riguarderanno il settore scientifico e le attività di ricerca, consulenza e/o formazione.  L’accordo è volto anche all’accrescimento ed all’elevazione dell’immagine e delle professionalità delle due organizzazioni coinvolte nell’ambito di eventuali progetti comuni, in una prospettiva di sistema Paese.
La collaborazione tra il Politecnico di Bari e l’Aeronautica Militare si concretizzerà nell’organizzazione di workshop, seminari, lezioni a favore di studenti, dirigenti, funzionari ed operatori e di lectio magistralis di alti rappresentanti delle parti ed eventi similari rivolti a tematiche di interesse comune. Saranno sviluppati, inoltre, progetti formativi e iniziative di job placement, tirocini pratici e stage a favore di studenti o di dipendenti che avranno come oggetto l’acquisizione della conoscenza di realtà produttive diverse dalla propria al fine di completare il percorso formativo accademico o professionale.

Comunicato stampa congiunto.

NOTA PER LE REDAZIONI:
I giornalisti e le troupe televisive che desiderino documentare l’evento, potranno accedere alla sede del rettorato del Politecnico di Bari muniti di tutti i dispositivi di protezione previsti dall’attuale stato emergenziale.