Sviluppo e validazione di metodologie e modelli idraulici e geologici a supporto di un sistema di allarme in tempo reale per onde di maremoto. Implementazione al caso della frana di Stromboli, Isole Eolie (PRIN07).
Il progetto, finanziato con fondi del Ministero dell'Università e della Ricerca, è stato coordinato dal Prof. Paolo De Girolamo dell'Università dell'Aquila. L'esperimento era volto allo sviluppo e validazione di metodologie e modelli idraulici e geologici a supporto di un sistema di allarme in tempo reale per onde di maremoto.
Gli esperimenti finanziati con fondi PRIN 2007 possono essere considerati una estensione di quelli relativi al progetto PRIN 2004 con alcune novità sostanziali che possono essere così riassunte:
L'isola di Stromboli è stata rappresentata schematicamente come un'isola tronco-conica in similitudine di Froude (scala 1:1000), con raggio di base pari a 4.45 m e pendenza dei paramenti pari a 1:3. Uno dei paramenti dell'isola è stato intagliato per poter ricavare una superficie di scivolamento per il corpo frana, anch'esso rappresentato schematicamente, di forma regolare semi-ellissoidica.
L'isola è stata costruita, dai tecnici del LIC e del LIAM (Laboratorio di Idraulica Ambientale e Marittima, Università dell'Aquila) , mediante lastre di PVC fissate saldamente a una intelaiatura metallica che conferisce all'intera struttura la robustezza necessaria.
È stato successivamente installato un perno d'acciaio che supporta e fa ruotare un braccio meccanico strumentato della lunghezza di 6 m controllabile in remoto. Il braccio meccanico consente l'utilizzo di strumenti per misure non invasive nei punti di maggior interesse, quali, ad esempio, la linea di riva.
Il braccio meccanico può ruotare di un angolo pari a 180º con passo di 5º. Il suo centro di rotazione coincide con il centro dell'isola. Per assicurare la precisione della rotazione il braccio è dotato di un sistema di controllo in posizione. La rotazione è controllabile in remoto.
Il braccio meccanico può essere equipaggiato con strumenti di vario tipo. Grazie alle sue caratteristiche è stato dotato di sonde resistive e sensori a ultrasuoni (non invasivi) che consentono misure non "inquinate" dalla presenza in acqua degli strumenti stessi.
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I modelli di frana hanno la forma di un semi-ellissoide, sono identici in tutte le loro dimensioni geometriche eccetto lo spessore (il corpo verde ha spessore doppio rispetto al corpo rosso). La forma semi-ellissoidica è vantaggiosa poiché è facilmente riproducibile in studi analitici e numerici; studi precedenti mostrano inoltre che tale geometria di frana genera le onde più gravose.
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La prova sperimentale consiste nel far scivolare il corpo frana lungo lo scivolo una volta fissati il tirante idrico nella vasca e l'energia della frana (altezza di caduta del corpo).
Quando il corpo colpisce la superficie libera, e prosegue il suo moto nella zona sommersa fino ad arrestarsi sul fondo della vasca, si osserva la formazione di due sistemi di onde:
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La spiccata tridimensionalità del fenomeno e il complesso campo di moto generato dalla frana richiedono un altrettanto complesso, e dettagliato, sistema di misura e di acquisizione dei dati per poter caratterizzare completamente il campo di moto ondoso e per favorire il confronto dei dati sperimentali con modelli analitici e numerici.
Ogni esperimento è composto, di fatto, da 36 lanci del corpo frana. Dopo ogni lancio il braccio viene spostato di 5º(dopo un periodo di attesa di circa 25 minuti per far calmare le oscillazioni della vasca). L'esperimento può dirsi concluso quando l'angolo compreso tra la giacitura di scivolamento della frana e il braccio meccanico è pari a 180º. La durata di ogni esperimento è dunque di circa 18 ore.
Per ogni esperimento, relativo a una configurazione energetica della frana (altezza di caduta), si hanno a disposizione quasi 500 misure puntuali. Tale risoluzione spaziale (e temporale) delle misure è del tutto paragonabile a quella che tipicamente si ottiene tramite l'utilizzo di modelli numerici.
Le misure raccolte sono volte a:
La legge del moto del corpo frana è stata ricavata tramite l'analisi di immagini digitali ottenute dai filmati relativi a ogni lancio del corpo stesso. Le immagini, oportunamente orto-rettificate, sono state trattate con tecniche di analisi d'immagine per poter ricostruire la legge oraria del corpo frana, fornendo così i diagrammi di spostamento, velocità e accelerazione del corpo.
L'andamento della superficie libera è stato ricostruito effettuando l'analisi nel dominio del tempo delle registrazioni delle sonde (fisse e mobili). Da notare, che l'analisi dei dati delle sonde fisse ha permesso di controllare l'effettiva ripetibilità dell'esperimento, esprimibile grazie alla costruzione di fasce fiduciali.