Definizione del clima meteomarino del paraggio del Porto di Bari e studio dell'agitazione ondosa e delle correnti di circolazione con l'attuale configurazione delle opere con le opere in progetto e/o in programmazione
Nell'ambito della Convenzione, stipulata tra l'Autorità Portuale del Levante ed il Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari (Laboratorio di Ricerca e Sperimentazione per la Difesa delle Coste - LIC), avente come oggetto la Definizione del clima meteomarino del paraggio del Porto di Bari e studio, con idonei modelli matematici, dell'agitazione ondosa e delle correnti di circolazione all'interno e all'esterno del bacino portuale, sia con l'attuale configurazione delle opere che con quelle in progetto e/o in programmazione, sono stati effettuati gli studi relativi all'agitazione ondosa residua e delle correnti di circolazione all'interno del bacino portuale condotti, con idonei modelli matematici, in varie configurazioni dell'assetto delle opere interne portuali in cui sono stati rappresentati più interventi infrastrutturali.
Il presente studio si inserisce nell'ambito delle progettazioni predisposte dall'Autorità Portuale per l'attuazione di un programma di interventi infrastrutturali nel Porto di Bari che prevedono la realizzazione di nuove opere, in parti conformi al Piano Regolatore Portuale (P.R.P.) vigente, ed in parte in variante.
Nell'ambito della Convenzione sono state testate le seguenti configurazioni (le 3 configurazioni sono ottenute aggiungendo, progressivamente, gli elementi in elenco):
Configurazione 1:
Configurazione 2.a:
Configurazione 3:
Lo studio ha riguardato in particolar modo l'analisi della migliore soluzione costruttiva, in termini di agitazione residua interna, del nuovo molo crocieristico previsto in corrispondenza della darsena di Ponente. Per tale intervento sono state valutate tre soluzioni costruttive alternative che consistono rispettivamente in:
banchina a platea poggiata su moduli in cassoni cellulari con celle antirisacca sul perimetro esterno (dim = 20m x 30m; luce ~ 45m);
Configurazione 2.c:
banchina a platea poggiata su piloni circolari (D = 30m; luce ~ 30m);
Configurazione 2.d:
banchina a platea poggiata su pile imbasate su cassoni cellulari sommersi fino alla profondità -2.0m.
Lo studio
Per la definizione delle caratteristiche delle mareggiate incidenti l'imboccatura del porto di Bari, è stato ricostruito il clima meteomarino al largo del paraggio in esame attraverso il metodo della trasposizione geografica delle registrazioni della boa ondametrica RON posta al largo di Monopoli. Tale operazione è stata realizzata attraverso l'uso di idonei modelli matematici che hanno elaborato i piani d'onda che ricreano l'andamento dei raggi d'onda dal largo fino alla costa.
Una volta note le caratteristiche delle mareggiate incidenti, attraverso l'utilizzo del modello matematico MIKE 21 BW è stato effettuato lo studio dell'agitazione ondosa all'interno dello specchio acqueo protetto analizzando le condizioni ondose residue generate dalle onde al largo aventi rispettivamente tempo di ritorno Tr pari a 120anni, 50 anni, 5 anni e frequenza di apparizione 5 giorni all'anno.
Le simulazioni sono state effettuate per ciascuna delle configurazioni precedentemente elencate ed hanno riguardato gli attacchi ondosi provenienti da NNO, Nord e NNE; in funzione dell'esposizione dell'imboccatura portuale.
Esempio di scarti altezze d'onda per il LAYOUT 1 - LAYOUT 2.a con onde da NNO e tempo di ritorno Tr = 120 anni
Lo studio della circolazione idrodinamica all'interno del bacino portuale, è stato realizzato mediante il software MIKE 21 HD. Nelle simulazioni sono state adottate, quali forzanti in input, una marea sinusoidale con altezza pari a 30cm, ed un vento omogeneo e stazionario di intensit6agrave; pari a 5m/s e proveniente da Ovest.
Griglia di calcolo - LAYOUT 3
Mappa orizzontale delle correnti - Layout 3
Nel complesso, tutti gli interventi programmati nelle soluzioni progettuali, gradualmente tendono a ridurre l'intensità della circolazione all'interno del bacino; permangono tuttavia dei trend piuttosto deboli che garantiscono un flusso idrodinamico, in particolare, nella parte centrale del dominio e nell'area prossima all'imboccatura. Le parti confinate e più periferiche del porto risultano essere invece maggiormente a rischio di ristagno.