Form di ricerca

CISM - Centro Internazionale di Scienze del Mare in Albania


Il progetto di assistenza tecnica alla realizzazione e alla gestione del CISM in Albania, coordinato dal Prof. Angelo Tursi (CoNISMa, Università di Bari), rientrava all'interno del PIC - INTERREG III - Italia-Albania Misura 2.1: TUTELA E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE. Durante la ricerca sono state affrontate le problematiche relative alle acque marine albanesi in un'ottica di bacino adriatico con un approccio ecosistemico. Il fine ultimo era porre le basi per la creazione di un Centro per le Scienze del Mare che rappresenterà un punto di riferimento nello scenario internazionale del Mare Adriatico e che sarà in grado di fornire servizi qualificati da parte dell'Amministrazione Albanese nelle problematiche relative all'ambiente marino.     

Coordinatori

Coordinatori e collaboratori al progetto
 
  • Coordinatore Nazionale:
    • Prof. Angelo Tursi (CoNISMa, Università di Bari)
  • Coordinatori e collaboratori
    • Task A: Progettazione del Centro
      • Prof. Cesare Corselli (Università Bicocca di Milano), Coordinatore del Task
      • Dr Zamir Dedej (Ministero Albanese dell'Ambiente, Foreste e Amministrazione delle Acque)
      • Prof. Salvatore Bushati (Accademia delle Scienze di Tirana)
        • Task A1: Progettazione generale
          • Arch. Michele Apicella
        • Task A2: Certificazione della qualità
          • Ing. Gennaro Formisano (Università dell’Aquila)
          • Dr Zamir Dedej (Ministero Albanese dell'Ambiente, Foreste e Amministrazione delle Acque)
        • Task A3: Geologia Sedimentologia ed Erosione Costiera>
          • Prof. Antonio Brambati (Università di Trieste)
          • Prof. Dr Artan Tashko (Università di Tirana)
          • Dott.ssa Ioanna Protopsalti (Università di Trieste)
          • Dr. Nevio Pugliese (Università di Trieste)
        • Task A4: Biologia Marina, Benthos, Plancton, Necton
          • Prof. Giulio Relini (Università di Genova)
          • Prof. Dr Aleko Miho (Università di Tirana)
        • Task A5: Oceanografia fisica
          • Prof. Giancarlo Spezie (Università Parthenope)
          • Prof. Dr Mitat Sanxhaku (Accademia delle scienze di Tirana)
          • Dott.ssa Milena Menna (Università Parthenope)
        • Task A6: Oceanografia chimica
          • Prof. Roberto Frache (Università Parthenope)
          • Prof. Dr Alqi Cullaj (Università di Tirana)
          • Dott.ssa Paola Rivaro (Università di Genova)
        • Task A7: Ecotossicologia
          • Prof. Silvano Focardi (Università di Siena)
          • Prof. Dr Afrim Tabaku (Istituto albanese di Salute Pubblica)
          • Dott.ssa Ilaria Corsi (Università di Siena)
    • Task B: Azioni Comuni
      • Prof. Angelo Tursi (Università di Bari), Coordinatore del Task
      • Dr Sajmir Beqiraj (Università di Tirana)
        • Task B1: geologia e Sedimentologia
          • Prof. Cesare Corselli (Università Bicocca di Milano)
          • Prof. Dr Cerciz Durmishi (Servizio Geologico Albanese)
          • Prof. Francesco Loiacono (Università di Bari)
          • Dr. Paolo Giannandrea (Università di Bari)
        • Task B2: Erosione Costiera
          • Prof. Antonio Felice Petrillo (Politecnico di Bari)
          • Prof. Stavri Lami (Accademia delle Scienze di Tirana)
          • Prof. Michele Mossa (Politecnico di Bari)
        • Task B3: Monitoraggio idrogeologico degli acquiferi costieri
          • Dr. Antonio Polemio (CNR IRPI)
          • MSc Arben Pambuku (Servizio Geologico Albanese)
          • Limoni Paolo (CNR IRPI)
        • Task B4: Fascia Costiera, Benthos, Substrati Duri
          • Prof. Ferdinando Boero (Università di Lecce)
          • Dr Sajmir Beqiraj (Università di Tirana)
          • Dott.ssa Simona Fraschetti (Università di Lecce)
          • Dr Antonio Terlizzi (Università di Lecce)
        • Task B5: Plancton
          • Prof. Genuario Belmonte (Università di Lecce)
          • Prof. Edmond Hajderi (Università di Tirana)
          • Dott.ssa Elisa Giangrande (Università di Lecce)
        • Task B6: Fascia Costiera, Benthos, Substrati Molli
          • Dott.ssa Porzia Maiorano (Università di Bari)
          • Dr Sajmir Beqiraj (Università di Tirana)
          • Dr Francesco Mastrototaro (Università di Bari)
          • Dr Gaetano Costantino (Università di Bari)
        • Task B7: Riproduzione e Reti Trofiche in Maricoltura
          • Dott.ssa Maria Teresa Spedicato (COISPA)
          • Dr Roland Kristo (Ministero Albanese dell'Ambiente, Foreste e Amministrazione Acqua)
          • Dr Giuseppe Lembo (COISPA)
        • Task B8: Oceanografia fisica e biologica
          • Prof. Giancarlo Spezie (Università Parthenope)
          • Dr Niko Pano (Accademia delle Scienze di Tirana)
          • Dott.ssa Milena Menna (Università Parthenope)
          • Dr Vincenzo Saggiomo (Stazione Zoologica A. Dohrn Villa Comunale, Napoli)
          • Dott.ssa Immacolata Santarpia (Stazione Zoologica A. Dohrn Villa Comunale, Napoli)
        • Task B9: Oceanografia chimica
          • Prof. Roberto Frache (Università di Genova)
          • Prof. Dr Alqi Cullaj (Università di Tirana)
          • Dr.ssa Paola Rivaro (Università di Genova)
          • MSc Emirjeta Adhami (Accademia delle Scienze di Tirana)
        • Task B10: Ecotossicologia
          • Prof. Silvano Focardi (Università di siena)
          • Dr Aurel Nuro (Università di Tirana)
          • Dr.ssa Ilaria Corsi (Università di Siena)
          • Dr.ssa Annalisa Iacocca (Università di Siena)
        • Task B11: Procedure Tecniche e Normative
          • Ing Gioacchino Di Natale (ARPA Puglia)
          • Dr Zamir Dedej (Ministero Albanese dell'Ambiente, Foreste e Amministrazione delle Acque)
          • Ing Maria Cristina De Mattia (ARPA Puglia)
          • Dr Nicola Ungaro (ARPA Puglia)
Obbiettivi della ricerca
Il progetto di assistenza tecnica alla realizzazione ed alla gestione di un Centro Internazionale di Scienze del Mare in Albania ha sviluppato due tematiche:
  • Progettazione del Centro
  • Azioni comuni in materia di recupero, protezione e gestione degli ecosistemi marini e delle fasce costiere

Per la progettazione del Centro, in collaborazione con le istituzioni Albanesi, si è individuata la tipologia di struttura di ricerca più idonea al raggiungimento degli obiettivi prefissati. In particolare, sono state delineate le aree tematiche di studio, l'organigramma necessario, le funzioni e gli obiettivi del Centro. Inoltre, sono state definite le esigenze strutturali per la localizzazione, le infrastrutture tecnico-scientifiche necessarie e il quadro di riferimento per il sistema delle relazioni sia con l'interno del paese (Amministrazioni Governative Albanesi), sia con il contesto internazionale della ricerca nel settore delle Scienze del Mare.

Le azioni in comune sono state finalizzate alla realizzazione di alcuni "casi studio", ritenuti fra i più significativi, per la caratterizzazione della futura attività del Centro Internazionale di Scienze del Mare (CISM). Tali "casi di "studio", indagati da team italo-albanesi, serviranno a costituire il background conoscitivo, scientifico, tecnologico e giuridico-amministrativo, indispensabile per la governance della fascia costiera e per la selezione di un nucleo di giovani ricercatori con elevato profilo professionale. Le aree tematiche previste erano:

  1. Geologia e Sedimentologia
  2. Erosione Costiera
  3. Monitoraggio idrogeologico degli acquiferi costieri
  4. Fascia Costiera Plancton
  5. Fascia Costiera Benthos (substrati duri)
  6. Fascia Costiera Benthos (substrati molli)
  7. Riproduzione e Reti Trofiche in Maricoltura
  8. Oceanografia fisica
  9. Oceanografia chimica
  10. Ecotossicologia

L'attività sperimentale ha previsto per ogni singolo caso di studio:

  1. una fase teorica per la messa a punto degli esperimenti e per l'analisi dei risultati;
  2. una fase sperimentale in laboratorio;
  3. una fase sperimentale sul campo;
  4. la stesura di protocolli operativi.

L'area tematica Procedure Tecniche e Normative ha avuto una valenza trasversale a tutte le altre aree tematiche, dalle quali ha tratto gli input necessari ad approfondire l'analisi del quadro di riferimento normativo in cui dovrà operare il CISM.

 

Le attività

In funzione degli obbiettivi preposti, le attività da svolgere sono state suddivisi in task ai quali hanno partecipato le Unità di ricerca locali in collaborazione con i partner albanesi:

Task A - Progettazione del centro

  • A1 - Progettazione Generale
  • A2 - Certificazione di qualità
  • A3 - Geologia, Sedimentologia ed Erosione Costiera
  • A4 - Biologia Marina, Benthos Plancton e Necton
  • A5 - Oceanografia Fisica
  • A6 - Oceanografia Chimica
  • A7 - Ecotossicologia
Task B - Azioni comuni
  • B1 - Geologia e Sedimentologia
  • B2 - Erosione Costiera
  • B3 - Monitoraggio idrogeologico degli acquiferi costieri
  • B4 - Fascia Costiera Benthos (substrati duri)
  • B5 - Fascia Costiera (Plancton)
  • B6 - Fascia Costiera Benthos (substrati molli)
  • B7 - Riproduzione e Reti Trofiche in Maricoltura
  • B8 - Oceanografia fisica
  • B9 - Oceanografia chimica
  • B10 - Ecotossicologia
  • B11 - Procedure tecniche e normative

 

La ricerca al LIC

Il LIC, in veste di unità locale del Conisma, si è occupato dello sviluppo delle tematiche del Task B2, ovvero, delle problematiche dell'Erosione costiera. In particolare sono stati affrontati i seguenti sottotemi:

  • Cartografia
  • Unità fisiografiche
  • Litologia
  • Clima mediterraneo
  • Trasporto solido longshore
  • Batimetria
  • Evoluzione storica e recente della linea di riva

Come previsto da progetto, la ricerca è stata realizzata per due scale spaziali differenti, ovvero, per l'intera costa albanese e per il sito campione, il Golfo di Valona. Quest'ultimo è stato scelto sulla base della particolare conformazione della costa e del rapido sviluppo socio-economico che sta sperimentando. Le differenti scale sono funzione dell'aspetto indagato.

Posizione geografica del Golfo di Valona, immagine tratta da Google Earth Il Porto di Valona

La cartografia reperita per le analisi dell'evoluzione della costa albanese ha permesso di raggiungere un livello informativo adeguato agli scopi di utilizzo previsti. In particolare, per tutta l'Albania è stata acquisita una cartografia in scala 1:25.000 e una in scala 1:50.000.
La cartografia scala 1:25.000 è stata realizzata a partire dal 1958 e aggiornata in date successive, mentre la cartografia alla scala 1:50.000 è stata realizzata a partire dal 1970 e aggiornata anche essa in date successive.
Per la zona campione di Valona è stata, inoltre, acquisita parte di una cartografia in scala 1:10.000 realizzata a partire dal 1979, la più recente reperita.
La cartografia 1:25.000 a disposizione consta di 49 unità che ricoprono circa il 95% della linea di costa. La cartografia è stata prodotta in un ampio arco temporale che va dal 1958 al 1989. In particolare la cartografia più recente (anni '80) si concentra lungo la costa centrale e settentrionale del Paese.
La cartografia 1:50.000 è costituita da 23 unità che ricoprono circa il 98% della linea di costa. La cartografia è stata prodotta in un arco temporale di 15 anni dal 1970 al 1984 con l'intero settore meridionale e centrale realizzato contemporaneamente nel 1980.
La cartografia 1:10.000, composta da 35 carte, riferita quasi esclusivamente all'intorno della città di Valona, copre un arco temporale dal 1979 al 1988.

Un corretto studio della dinamica costiera, anzitutto, necessita dell'individuazione delle Unità Fisiografiche, le quali indicano tratti di costa in cui il trasporto solido, dovuto al moto ondoso e alle correnti litoranee, può essere ritenuto confinato. Per un'analisi di maggior dettaglio, inoltre, all'interno di ogni Unità Fisiografica sono state individuate delle Sub-Unità Fisiografiche.
L'individuazione delle U.F. non è importante solo per la descrizione della costa, ma principalmente per la corretta progettazione di interventi sul litorale, quali la predisposizione di Piani di Gestione, la progettazione di opere di difesa e portuali, etc.
Per la costa albanese sono state individuate otto Unità Fisiografiche (U.F.) e, all'interno di alcune di esse, delle sub Unità Fisiografiche (S.U.F.).

  • Unità Fisiografica 1 (Gjiri I Drinit): da Punta Menders a Kepi Rodoni, per una lunghezza di circa 84 km
  • Unità Fisiografica 2 (Gjiri i lalezit, San Pietro): da Kepi Rodoni a Kepi Bishti i Pallës per una lunghezza di circa 32 km
  • Unità Fisiografica 3 (Durazzo): da Kepi Bishti i Pallës a Kepi i Lagjit per una lunghezza di circa 42 km
  • Unità Fisiografica 4 (Valona): da Kepi i Lagjit a Kepi Gjuhëzës per una lunghezza di circa 140 km
  • Unità Fisiografica 5 (Dhërmi): da Kepi Gjuhëzës a Dhërmi per una lunghezza di circa 50 km
  • Unità Fisiografica 6 (Himarë): da Dhërmi a Punta Palermo per una lunghezza di circa km 33,5 km
  • Unità Fisiografica 7 (Lukovë): da Punta Palermo a Kepi i Qefalit per una lunghezza di circa 29 km
  • Unità Fisiografica 8 (Saranda): da Kepi i Qefalit a Kepi i Stillos per una lunghezza di circa 55 km
Le UF dell'Albania

La tabella che segue riporta, in modo sintetico, le caratteristiche litologiche della costa albanese per ognuna delle 8 Unità Fisiografiche (L espressa in km):

Caratteristiche litologiche Albania

(*) Nella lunghezza della U.F. 1 è compreso il tratto extra-territoriale tra Punta Menders e il confine albanese (circa 21 Km). Nella U.F. 8 manca il tratto tra Kepi i Stillos e il confine sud dell'Albania (circa 5 km).

 

Tenendo conto della nota innanzi riportata, le caratteristiche sintetiche della litologia di tutta la costa albanese sono le seguenti:

  • Costa rocciosa: 210 km
  • Costa sabbiosa: 129,5 km
  • Altro: 109 km
  • Lunghezza costa albanese: 448,5

La lista mostra come oltre il 50% della costa sia costituita da litorali sabbiosi.

Per la definizione del clima meteo-marino del paraggio del Golfo di Valona sono state considerate alcune grandezze fisiche molto importanti per l'idrodinamica e il trasporto solido.

  • Il regime dei venti
  • Il moto ondoso

La caratterizzazione del campo dei venti off-shore è stata realizzata attraverso l'analisi di serie storiche ricostruite dalla società olandese ARGOSS e acquistate dal Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari. Il centro dell'area utilizzata come campione ha posizione (WGS84): 19° E, 40.75° N.
I dati a disposizione coprivano un arco temporale di 13 anni dal gennaio del 1992 al Dicembre del 2004 e mettevano in relazione i valori della velocità del vento, la direzione, così come il valore di altezza d'onda significativa, periodo di ripresa nello spettro, periodo medio e direzione di propagazione media. Dalle analisi risulta che la maggiore frequenza di apparizione è per il vento da Sud (17%), seguito dalle direzioni N, SSE, NNW (14%) e NNE (10%).
Una volta stabilite le caratteristiche delle onde off-shore è stata simulata la propagazione del moto ondoso sottocosta per le direzioni più significative. I risultati mostrano che dalle direzioni Sud e NNW provengono i venti e le onde che si manifestano con più frequenza ed intensità. Tuttavia, tra le direzioni 180° e 330° ci sono altre direzioni che influenzano sia l'idrodinamica che il trasporto solido litorale per la baia di Valona.

Per lo studio del trasporto solido litorale nell'area del Golfo di Valona è stato usato il software WINDWAVES in una versione aggiornata, implementata dal personale del LIC. Per l'area esaminata al fine di realizzare un'analisi qualitativa dell'evoluzione della linea di costa è stato ricavato lo stato delle onde e le correnti long-shore sottocosta. Il modello qualitativo così ricavato potrà essere utile per la calibrazione di un modello quantitativo.
La figura mostra le correnti sottocosta long-shore del Golfo di Valona con moto ondoso da NNW.

Correnti sottocosta Trasporto sedimenti
Per il Golfo di Valona è stata realizzata, in qualità di sito campione, l'analisi dell'evoluzione dei litorali sabbiosi.
La dinamica della fascia costiera tra Kepi i Treportit e il Porto Nuovo di Valona è influenzata dalla presenza del nuovo porto che ha innescato fenomeni di erosione vicino al capo Treportit, mentre ha causato un consistente accumulo a nord del Porto stesso. Gli accumuli sono causati dall'azione delle correnti provenienti dai quadranti settentrionali che trasportano una grande quantità di sedimenti rilasciati dalle foci dei fiumi presenti a Nord del settore in analisi. L'avanzamento, iniziato subito dopo la costruzione del molo nord nel 1980, ha causato forti disagi, infatti, come conseguenza della grande quantità di sedimenti intercettati si verificò l'insabbiamento dell'ingresso, per evitare il quale fu presa la decisione di prolungare il molo che ad oggi ha una lunghezza di circa 1200 metri. Fenomeni di accumulo, anche se di entità inferiore sono visibili anche a ridosso del molo sud, il quale, intercetta le correnti sotto costa dirette verso nord che localmente si generano con moti ondosi che provengono dai quadranti meridionali. Questo blocco ha contribuito notevolmente anche all'erosione subito a valle di Capo Triporti
Altri fenomeni di erosione sono attualmente visibili nel tratto a sud del Porto Nuovo sino al Porto Vecchio di Valona. Questi processi sono la conseguenza dell' interruzione del trasporto longitudinale diretto verso sud. La presenza di una nuova struttura portuale, in prossimità della fabbrica della soda caustica (posta tra i due porti), condizionerà ulteriormente la dinamica dei sedimenti e provocherà un inasprimento del fenomeno.
costa tra capo Treportit e Valona evoluzione fascia costiera

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